Nato in guerra contro la Libia.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
cheguevara63 ha scritto:
Sarò banale...ma dove c'è petrolio c'è sempre
l'ONU (America), con i suoi toni caritatevoli...:icon_rolleyes:

Pure questa volta che hanno chiesto il parere della Lega Araba e di quella Africana?! ..ma non si fa prima a dire che si è anti Americani invece di buttarla sempre nei classici luoghi comuni?!:icon_rolleyes:
 
I pareri li cercano sempre ma, a prescindere dall'esito
positivo o negativo che siano, loro agiscono portando
a termine le loro missioni di "pace"....
Poi perchè dire che sono anti, io ho una mia opinione
costruita nel tempo, guardano e ascoltando cosa è
avvenuto nel mondo fino a oggi....tutto quì...
 
bumbaro ha scritto:
Sono molto dubbioso su quanto sta accadendo in Libia e Stati limitrofi. Ho l' impressione che tutto sia stato orchestrato scrupolosamente, non so da chi, spero non da Al Qaeda: se così fosse, si cadrebbe dalla padella nella brace. E poi questa smania interventista dell' ONU e dell' occidente la trovo un pò sospetta. Ma quando erano i "ribelli" Libici ad attaccare le forze governative, qualcuno si preoccupava delle vittime civili? E perchè l' ONU non deliberò un intervento militare in Ruanda, nel 1994, quando a causa del conflitto Hutu - Tutsi quasi un milione di persone fu massacrato a colpi di machete? Onestamente non so la risposta.

Quotone.
Come mai allora non intervengono anche in Bahrein per esempio?
La verita è che la cosa è stata enormemente ingigantita allo scopo.
Leggete:
Il 6 marzo 2010 è diventato chiaro che il regime libico ha sconfitto la rivolta interna e ha sospeso il caos del mondo arabo. Una missione segreta di routine di un diplomatico britannico protetto da 8 agenti del SAS presso il quartier generale dell’opposizione si è conclusa col loro arresto e ‘l’interrogatorio’ da parte dei leader ribelli. La relazione del Sunday Times su questo evento ha rappresentato di fatto la bandiera bianca da parte degli organizzatori delle proteste del Medioriente e Nord Africa del 2010-2011.

Fin dall’inizio la catena di eventi in Libia ha preso una piega inaspettata per le élite mondiali. Muammar Gheddafi ha rifiutato di abbandonare Tripoli e, insieme a membri della sua famiglia e del suo clan, ha mantenuto un costante contatto con la popolazione libica attraverso la TV di stato e regolari apparizioni in pubblico.

Durante il suo impressionante discorso del 22 febbraio scorso, è riuscito a restaurare il sostegno del pubblico e ha incoraggiato i libici a opporsi alla rivoluzione.

Da quel momento i maggiori media internazionali si sono accaniti nella diffusione di bugie senza precedenti sugli eventi in Libia. Abbiamo sentito di ‘mercenari stranieri che uccidono civili’, ‘raid aerei sui manifestanti’, ‘bombardamenti sulle postazioni dei ribelli’, ‘immense manifestazioni anti Gheddafi a Tripoli’, ‘migliaia di profughi libici’, e tanti altri annunci che in seguito si sono rivelati completamente falsi.

Fonti interne libiche, per esempio del St Petersburg Center for Modern Middle East hanno delineato un quadro piuttosto diverso. Non ci sono state vere proteste a Tripoli e dintorni. Pochi gruppi di giovani emarginati in rivolta, attivi a Az-Zawiya (periferia occidentale di Tripoli) e nel centro (l’incendio doloso del Palazzo del Popolo la notte del 21 febbraio sembra essere stato l’unico atto degno di nota), sono stati prontamente neutralizzati dalla polizia. I ‘raid aerei’ della Forza Aerea libica in realtà miravano a colpire i depositi di munizioni nei pressi di Bengasi quando era ancora elevato il rischio che venisse presa dai separatisti della zona orientale.

Il problema dei ‘mercenari stranieri che proteggono Gheddafi’ è apparentemente il più interessante. È risaputo che qualunque mercenario combatte per denaro. Quindi nel conflitto dove sono coinvolti gli interessi della mafia petrolifera internazionale, i mercenari sono le forze su cui si può fare meno affidamento. Tradirebbero subito Gheddafi. E lui, uomo furbo, ne è perfettamente consapevole. Lui non avrebbe potuto contrattarli da solo. Ma supponiamo che la loro presenza in territorio libico sia un fatto accertato. Potrebbero mai essere stati ‘gentilmente’ proposti a Gheddafi dai suoi simpatizzanti vicini in Africa? Si, perché no. Quale era la loro missione? Dovevano ricevere l’ordine dei loro VERI padroni di essere spietati e feroci contro i manifestanti locali il più possibile per intensificare il conflitto. Non c'è da sorprendersi se dopo i primi scontri a cui hanno partecipato e dopo gli annunci nei media mondiali, i mercenari sono ‘spariti’. Certamente presto verremo a conoscenza di qualche dettaglio sorprendente sulle operazioni dell’esercito libico contro i mercenari ‘alleati’ verso la fine di febbraio. Dai reportage della CNN sulla vasta portata della ‘guerra civile’ dovremmo capire che in realtà le forze governative stanno cercando di localizzare e sconfiggere questi ‘alleati’.

Ora, perché uno scenario così a rischio? Perché il regime di Gheddafi è il più stabile del Medioriente. È necessario notare che tutti i ‘dittatori arabi’ che sono arrivati al potere con l’appoggio degli USA negli anni ’80 sono stati facilmente sconfitti a gennaio-febbraio di quest’anno e sono prontamente ‘caduti in coma’. Non hanno avuto l’autorità morale per lottare per il proprio potere dal momento che lo avevano acquistato in modo illegittimo. Qual’è il punto chiave di questa mancanza di legittimità? Quando aspiravano al potere formarono una alleanza segreta con un paese straniero che ha fornito loro ampio sostegno. Da allora essi non sono leader sovrani. Per questo non possono sconfiggere la rivoluzione. Non possono dire la verità al loro popolo e alla comunità internazionale perché questo significherebbe dover dire TUTTA la verità. E per TUTTA la verità si intendono anche le circostanze della loro salita al potere... In realtà una soluzione per questo ‘vicolo cieco’ esiste. Se un leader politico riconosce da solo che era e continua ad essere in una vergognosa relazione con una potenza straniera, non sarà mai condannato ma PERDONATO e sostenuto dalla sua gente. In seguito, la professionalità e lealtà delle sue guardie personali garantiranno l’avvio della sua carriera politica verso la fine. Le alternative sono il patibolo di Saddam o il letto di morte di Mubarak e Ben Ali.

Ma torniamo alle ‘rivoluzioni popolari del Medioriente’. Sappiamo che perché abbiano successo sono disperatamente necessarie ‘masse di gente infuriata’. Quindi qualcuno deve farle infuriare. Come hanno fatto in Iran nel giugno 2009? Cecchini sconosciuti uccidevano passanti durante le proteste in strada a Teheran (dettagli su questo si possono trovare nel nostro articolo ‘What will the Bilderbergers decide on Iran’ ).

Come hanno fatto in Egitto a gennaio? Di nuovo, cecchini sconosciuti hanno sparato sulla folla dal tetto dell’edificio del Ministero dell’Interno al Cairo. Da notare che in entrambi i casi è stato fatto di tutto per persuadere il pubblico che i responsabili erano delle forze governative. Ma dov’è la prova? Qual’è la logica nell’uccisione, da parte dei servizi di sicurezza, dei manifestanti e nella loro provocazione affinché commettessero atti violenti? Al contrario, la loro missione è quella di disperdere la folla pacificamente, di identificare e arrestare le ‘teste calde’ tra i manifestanti e di evitare vittime! Allora chi sparava agli egiziani dal tetto del Ministero dell’Interno? Ancora non lo sappiamo. Ma quelli che lo hanno fatto in Tunisia durante le rivolte pubbliche sono stati catturati e mostrati su RT. Guardate questo video:

Qualcuno crede davvero che questi uomini dal profilo incerto con passaporti svedesi e britannici fossero a caccia di cinghiali sulle strade di Tunisi?

Ora possiamo trarre qualche conclusione.

Anzitutto, non c'è stato nulla di spontaneo nell’ondata di rivoluzioni del 2011 in Nord Africa e nel Medioriente. Le rivolte popolari in Tunisia, Egitto, Libia, Bahrain ecc. sono state attentamente preparate, organizzate, finanziate e sostenute tramite i media internazionali. In maniera piuttosto sorprendente, Al-Jazeera ha giocato un ruolo criticamente importante nell’accendere i conflitti tra le società arabe, producendo disinformazione e bloccando le voci più credibili e sobrie.

In secondo luogo, le rivolte si sono rivelate, per chi le ha organizzate, un generale fallimento. Senza dubbio l’idea era di organizzare il caos e guerre civili nel mondo arabo, provocare imbarazzo tra le élites nazionali, aprire la strada al potere per l’opposizione anti-progressista radicale nei paesi chiave della regione. Quindi si aspettavano che a tempo dovuto la degradante situazione sociale e l’incapacità gestionale governativa catalizzate dalla becera propaganda dei media internazionali avrebbero creato le condizioni per imporre il controllo esterno su questi stati islamici. La Libia, con le sue ricche riserve di gas naturale, era il premio più ambito. Ma con Muammar Gheddafi ancora al potere, che gode di un riconquistato sostegno pubblico, che si sta liberando dalle ‘mele marce’ presenti tra i suoi primi ufficiali, gli abili scacchisti della politica globale si vedono forzati a fare mosse obbligate mentre il fantasma del presidente Bush Jr. si riaffaccia sulla costa libica. Sembra che l’unica scelta rimasta alle élites è quella di scoprire i cannoni delle superportaerei americane. Sono stati messi all’angolo e si trovano sotto la pressante piramide del dollaro.

Terzo punto, il più importante: questi eventi hanno fatto venire a galla un legame nascosto tra il ‘radicalismo islamico’ e le élites globali. Mostrare Muammar Gheddafi che combatte gli islamici di Al-Qaeda cercando di sostituirsi a Bin Laden come incarnazione del ‘male assoluto’ è stato un inganno notevole da parte dei media internazionali. I populisti radicali stanno per diventare la nuova generazione di leader arabi. Non devono portare prosperità o alcuna giustizia sociale nelle loro società. La loro unica missione è di coprire efficacemente il pentolone in ebollizione del mondo musulmano tramite misure e retorica pseudo islamiche. Quando la pentola esploderà, l’energia diffusa a livello mondiale di milioni di giovani e ignoranti fanatici aprirà la strada al maligno Gran Pacificatore. I semi di questa misteriosa simbiosi furono gettati dall’intelligence britannica nel secolo XIX. Per esempio, se ripercorriamo la storia di Hassan Al-Banna , fondatore dei Fratelli Musulmani, possiamo vedere che fu Evelyn Baring - il ‘controller general’ britannico in Egitto a partire dal 1878 e rampollo di una dinastia di antichi banchieri britannici - a nominare Grande Mufti d’Egitto lo Sceicco Muhammad Abduh . Non si può sottovalutare il significato di quella posizione. Il Gran Mufti egiziano al tempo era un'autorità morale di grande prestigio nel mondo musulmano. Perché i britannici scelsero Sheikh Abduh, un rinomato salafita? Perché il copione della falsa guida del mondo islamico da parte delle élites globali era già stato scritto. Queste élites consideravano i musulmani carne da macello per imporre il proprio dominio. Avevano bisogno di corrompere la fede islamica, di sostituirla con un surrogato pseudo islamico. Ecco perché Evelyn Baring scrisse dei salafiti: ‘Sono i naturali alleati dei riformatori europei’ [Goodgame, Peter. The Muslim Brotherhood: The Globalists' Secret Weapon]. A quel tempo Sheikh Adbuh divenne un murshid (insegnante) di Muhammed al-Banna, il padre di Hassan...

Così stiamo entrando in un periodo davvero interessante, forse decisivo. Muammar Gheddafi ha vinto la sua ultima battaglia superando la forza e l’insolente pressione esercitata da diverse parti. Ci sarà un altro Gheddafi figlio di madre islamica che potrà resistere al nuovo ordine mondiale?
Speriamo e preghiamo che accada.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8055
 
Ultima modifica:
stavolta sono stati i francesi (sarcozy) seguiti poi dagli inglesi a proporre un'azione militare, gli americani ci sono andati più cauti, ma visto che gheddafi ieri pomeriggio annunciava di volersi fermare e invece ha continuato....
 
pietro89 ha scritto:
stavolta sono stati i francesi (sarcozy) seguiti poi dagli inglesi a proporre un'azione militare, gli americani ci sono andati più cauti, ma visto che gheddafi ieri pomeriggio annunciava di volersi fermare e invece ha continuato....

Più cauti?Se sono stati i primi ad inviare un contingente di fronte alle coste libiche......
I francesi vogliono rifarsi dopo la figuraccia rimediata con la crisi in Tunisia,viste le profonda amicizia con Ben Ali....
Proprio come noi con gheddafi.....Tra l'altro se non i ricordo male 3 o 4 anni fa lo accolsero in Francia con tutti gli onori.
Evviva l'ipocrisia!
 
REDNEX ha scritto:
Pure questa volta che hanno chiesto il parere della Lega Araba e di quella Africana?! ..ma non si fa prima a dire che si è anti Americani invece di buttarla sempre nei classici luoghi comuni?!:icon_rolleyes:

Luoghi comuni?
Semplice verità.
Spiegami come mai nel 93 si ritirarono dalla Somalia lasciando tutti quanti nei guai,forse perchè non c'era una cippa?
 
relop.ing ha scritto:
Adri, non ti facevo cosi' combattivo.

Sorpresa (piacevole) ;)
Io son contro le dittature e se questa missione serve per dare una democrazia alla libia ben venga. Solo che ahime molti lo fanno con un secondo fine...
 
patria o muerte ha scritto:
Più cauti?Se sono stati i primi ad inviare un contingente di fronte alle coste libiche......
I francesi vogliono rifarsi dopo la figuraccia rimediata con la crisi in Tunisia,viste le profonda amicizia con Ben Ali....
Proprio come noi con gheddafi.....Tra l'altro se non i ricordo male 3 o 4 anni fa lo accolsero in Francia con tutti gli onori.
Evviva l'ipocrisia!
mi riferivo ovviamente a questa notizia
Parigi: "Bombardare la Libia" - Secondo alcune fonti vicine all'Eliseo, inoltre, Sarkozy intende proporre ai partner dell'Unione europea "bombardamenti aerei mirati" in Libia nella riunione straordinaria prevista per domani 11 marzo. Secondo la fonte si tratterebbe di "colpire un numero estremamente limitato di punti, da dove partono le operazioni più sanguinose" dell'aviazione di Gheddafi contro civili libici. Sarkozy proporrebbe di bombardare l'aeroporto militare di Sirte, 500 chilometri a Est di Tripoli, quello di Sebha, nel sud del Paese, vicino alla frontiera col Ciad, e Bab al-Azyzia, centro di comando di Gheddafi a Tripoli.
che risale al 10-11 marzo, appoggiata poi dagli inglesi, mentre l'italia diceva: L'Italia non parteciperà a bombardamenti mirati su territorio libico ha voluto dal canto suo precisare il ministro degli Esteri Franco Frattini, al termine della riunione straordinaria dei capi delle diplomazie dei 27 sulla Libia.

per quanto riguarda la cautela degli USA, riporto l'articolo del giornalista di repubblica che addirittura titola: Cameron-Sarkozy, meglio di Obama?, che elogia i due leader europei perchè hanno preso subito una decisione (cioè quella dell'azione militare), mentre gli Usa hanno tentennato fino alla fine... bè allora mi chiedo: se gli USA si comportano da poliziotti del mondo (come li chiama lui) non va bene, se si comporta da alleato più cauto non va bene lo stesso... :eusa_think:
quindi dò ragione a rednex ;)
 
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patria o muerte ha scritto:
Luoghi comuni?
Semplice verità.
Spiegami come mai nel 93 si ritirarono dalla Somalia lasciando tutti quanti nei guai,forse perchè non c'era una cippa?


Beh! se è per questo anche in Bosnia non c'era una cippa ..quindi?!
non sono intervenuti lo stesso?

Poi c'è da dire che è la prima volta che chi si ribella al regime chiede
aiuto all'Occidente! ..ma per voi cosa bisogna fare?
in Egitto & Tunisia è andato tutto bene perchè Ben Ali & Mubarak,
hanno preferito tagliare la corda invece di usare il pugno di ferro
e bombardare per come sta facendo Gheddafi,quindi io sinceramente
non so più che dire.
Adesso sto ascolto il Ministro degli esteri Libico che invece
di parlare dei morti che stanno scatenando i bombardamenti si sta limitando a dire che continueranno a ritenere validi i contratti petroliferi..!!
Ma non è per caso che anche Gheddafi è interessato solo ad arricchirsi
ancora di più con il petrolio?! anche per lui l'unico interesse è questo,
qundi di che stiamo parlando?!
 
patria o muerte ha scritto:
Che ne sai se tolto un dittatore ne mettono un'altro?
Potevano pensare questo anche gli americani che son venuti a liberarci dal nazifascismo nella seconda guerra mondiale... Non ci fu un altro dittatore
 
Quoto REDNEX, ovviamente non solo perchè è un mio "vicino di casa".

Ragazzi, ho letto con molta attenzione tutti gli interventi.

Questa bella discussione sui recenti avvenimenti accaduti in Libia e sulle "risposte" che l'Occidente vuole mettere in atto mi "tocca" emotivamente e professionalmente in maniera molto forte, altrettanto forte anche quando si parla di Tunisia ed Egitto.
Ho lavorato a lungo in questi Paesi ed ho imparato a conoscerli "da dentro" e ad apprezzare tutto cio' che c'è di buono e di meno buono.
In questo momento mio figlio, anche lui ingegnere, lavora in Egitto per una società energetica italiana (non posso dettagliare per evidenti motivi) si trova al Cairo e so come "se la passa".
Adesso mi trovo in Medio Oriente e ci restero' ancora per una decina di giorni.
Ero a Tunisi per lavoro sino a fine dicembre del 2010, con mia moglie ed i miei figli piccoli. Li ho ancora molti amici italiani e tunisini.
REDNEX, ero in Tunisia quando si "girava" Baària e un mio fogliolo ha fatto pure "la comparsa" per pochi secondi.
Qualche giorno fa, in un thread altrettanto interessante sul SI o NO alle centrali nucleari, avevo postato questo mio pensiero personale che li era un OT e che forse qui qualcuno potrebbe ritenere utile alla discussione.

Un caro saluto a tutti gli amici di questo thread (ed anche agli altri del Forum) ;)
 
Ma a noi italiani queasta guerra quanto ci costa? Nel senso quanto è grande il rischio che verremo bombardati noi?
 
adriaho ha scritto:
Ma a noi italiani queasta guerra quanto ci costa? Nel senso quanto è grande il rischio che verremo bombardati noi?
non saprei ma direi in base alla vicinanza con le coste libiche aumenta il rischio :5eek:
 
darkmoon ha scritto:
non saprei ma direi in base alla vicinanza con le coste libiche aumenta il rischio :5eek:
speriamo che vada bene... anche se sono molto pessimista...
 
intanto i caccia francesi stanno sorvolando il cielo di Bengasi pronti a sferrare l'attacco....
probabilmente al tramonto, sganceranno le prime bombe......
 
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darkmoon ha scritto:
non saprei ma direi in base alla vicinanza con le coste libiche aumenta il rischio :5eek:

Credo che le nostre difese aeree ed in mare non andrebbero in crisi.
Ancora meno probabile un'ipotesi di invasione libica delle nostre coste.

Il grande problema, secondo me è un'altro: i rapporti commerciali.

L'Italia è il primo partner commerciale della Libia.
L'interscambio interessa molti manufatti che vendiamo a Tripoli ed il petrolio che Tripoli vende a noi.
Per non parlare dei pozzi petroliferi nei quali opera l'ENI.

Non riesco ad immaginare come andrà a finire. :icon_rolleyes:
 
Tra poco partono edizioni straordinarie dei TG.

Tg1 in onda, Tg3 a brevissimo.
 
adriaho ha scritto:
Potevano pensare questo anche gli americani che son venuti a liberarci dal nazifascismo nella seconda guerra mondiale... Non ci fu un altro dittatore

In Europa non è stato possibile instaurare delle dittature perchè non gli è stato permesso,la gente non ne poteva più dei totalitarismi.
Ma in altre parti del mondo sì,la lista è lunga:Guatemala,Brasile,El Salvador,Nicaragua,Paraguay,Argentina,Colombia,Cile,Perù,Honduras,Filippine,Panama,Spagna,Zimbabwe,Angola,Iran,Egitto,Tunisia e chi più ne ha più ne metta.
Ovunque ci abbiano messo lo zampino loro hanno creato delle tragedie immani.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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