Olimpiadi 2016: anticipazioni, copertura TV e commenti

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Ha buttato via l'occasione della vita per un salto che non era necessario fare.

salto che non avrebbe dovuto fare...

temo per lui che la sua carriera a questi livelli sia andata...un infortunio simile alla caviglia di stacco (distacco al 50% del legamento deltoideo) è veramente pesante per un saltatore in alto...
 
Cmq Tamberi a risposto perché ha continuato a saltare a 2,41 e non si è fermato...ha detto che solo chi non conosce questo sport poteva dire una cosa così bip(giustamente dico io)...e che in quei momenti che sei in forma provi delle dinamiche per l'appuntamento principale (giustamente ripeto io)e che poteva succedere anche a 2,20(come si fa a dargli torto)...come fosse l'unico che dopo che vince una gara continua a provarci(salto nel alto,salto con l'asta etc)...ps.adesso continuo con il mio pensiero,invece...dargli addosso e del matto perché ha saltato una misura non dice una cosa giusta...se si fosse fatto male cadendo dalla moto,dalla vasca da bagno etc vi avrei dato ragione ma qui e'solo sfiga...quindi forza campione e ritorna più forte di prima...già mi eri simpatico prima ma da adesso sarò sempre il tuo primo tifoso😊
 
Ma infatti cosa vuol dire perchè ha saltato?? Ma da ieri a Rio non doveva più saltare per non infortunarsi? Allora neanche doveva partecipare al meeting di ieri... lasciamo fare ai professionisti/tecnici il loro lavoro, e noi limitiamoci a tifarli (o odiarli).
 
Purtroppo bisogna sempre mettere in preventivo la sfiga (che non esiste, ma sappiamo bene tutti cosa intendo)...

Lo scorso anno? Avrei saltato, ieri sera no; a maggior ragione dopo aver ottenuto il 2.39, non con Rio alle porte...

Ragazzi questo se lo porterà dietro per sempre, è un colpo da KO tecnico psicologico per gli anni a venire.

Con i se e con i ma si fa poco comunque ed ormai questo è quanto, ora si passa avanti.
 
Con tutte le maledizioni che gli hai mandato alla fine ce l'hai fatta��...forse ti stavi sbagliando???forse un pochino ��...appena appena però...��...
:laughing7:

Peccato, il podio (come minimo) era suo ma capisco più lui che le vostre considerazioni sul ''non doveva saltare'' :)
gianmarcotamberi
Svegliatemi da questo incubo...
Ridatemi il mio sogno vi prego...
Tutti questi anni solo per quella gara, tutti questi sacrifici solo per quel giorno...vorrei dirlo, vorrei urlarlo che tornerò più forte di prima, ma ora davvero riesco solo a piangere!
Addio Rio, ADDIO MIA RIO!
.certo che fa ridere che c'era qualcuno in questo forum che lo accusava di essersi 'infortunato' al RG per saltare le olimpiadi per paura dei controlli antidoping della Wada...e poi ha dovuto pure fare un ricorso per parteciparvi��...ah Internet��...
Anche qua meriti l'emoticons a supporto :laughing7:
 
:laughing7:

Peccato, il podio (come minimo) era suo ma capisco più lui che le vostre considerazioni sul ''non doveva saltare'' :)
Sarà che io sono del partito 'accontentati che fai a tempo' ma le sue dichiarazioni mi dicono di più il contrario :)

Ripeto, ormai poco importa (per non dire nulla); mi spiace davvero tanto per lui, altro che incubo...
 
Si, ormai tutti i discorsi cadono. Peccato!

Alla fine Jimbo è un 92'

Spero non ne risenta la carriera
 
Ma infatti cosa vuol dire perchè ha saltato?? Ma da ieri a Rio non doveva più saltare per non infortunarsi? Allora neanche doveva partecipare al meeting di ieri... lasciamo fare ai professionisti/tecnici il loro lavoro, e noi limitiamoci a tifarli (o odiarli).

Io non gli dó nessuna colpa comunque. E' sfiga, punto e basta



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salto che non avrebbe dovuto fare...

temo per lui che la sua carriera a questi livelli sia andata...un infortunio simile alla caviglia di stacco (distacco al 50% del legamento deltoideo) è veramente pesante per un saltatore in alto...
Un infortunio del genere può succedere anche a 1.80 m. Non c'entra l'altezza. E comunque quando un atleta si sente in forma, cerca di sfruttare il fatto. Nell'atletica non stai in forma tutti i giorni. Comunque il salto a 2.39 ha dimostrato che il mio precedente ragionamento di possibile medagliato era corretto
P.S.:Carriera andata, stai esagerando :icon_redface:
 
Un infortunio del genere può succedere anche a 1.80 m. Non c'entra l'altezza. E comunque quando un atleta si sente in forma, cerca di sfruttare il fatto. Nell'atletica non stai in forma tutti i giorni. Comunque il salto a 2.39 ha dimostrato che il mio precedente ragionamento di possibile medagliato era corretto
P.S.:Carriera andata, stai esagerando :icon_redface:

un infortunio del genere può succedere in ogni momento...ma molto più facilmente quando l'articolazione è provata da un numero importante di salti, quando sei inconsciamente rilassato (o troppo eccitato) per aver già vinto una gara importante e/o realizzato un record...
chiunque "ne sa" di atletica sarà sempre dell'idea che ieri sera lui doveva fermarsi a 2.39...
e nell'alto e nell'asta è prassi normale non tentare più nulla dopo un record battuto, senza peccare di avidità (perchè certe prestazioni "estreme" non sono "sicure" dopo un calo di adrenalina)...basta guardare l'intera carriera di gente come Bubka, Isinbayeva, Sotomayor...in gara, meno salti possibile...in allenamento, ancora meno (magari senza arrivare agli estremi di Bondarenko, che quasi non salta del tutto in training per risparmiare metatarso e caviglia di stacco)...

e le sue affermazioni non fanno altro che confermare che forse ha del talento nei piedi, ma molto poco in testa...
 
un infortunio del genere può succedere in ogni momento...ma molto più facilmente quando l'articolazione è provata da un numero importante di salti, quando sei inconsciamente rilassato (o troppo eccitato) per aver già vinto una gara importante e/o realizzato un record...
chiunque "ne sa" di atletica sarà sempre dell'idea che ieri sera lui doveva fermarsi a 2.39...
e nell'alto e nell'asta è prassi normale non tentare più nulla dopo un record battuto, senza peccare di avidità (perchè certe prestazioni "estreme" non sono "sicure" dopo un calo di adrenalina)...basta guardare l'intera carriera di gente come Bubka, Isinbayeva, Sotomayor...in gara, meno salti possibile...in allenamento, ancora meno (magari senza arrivare agli estremi di Bondarenko, che quasi non salta del tutto in training per risparmiare metatarso e caviglia di stacco)...

e le sue affermazioni non fanno altro che confermare che forse ha del talento nei piedi, ma molto poco in testa...
A parte che ogni atleta è diverso. Mennea ad esempio, per il suo modo di allenarsi, si doveva rompere nel giro di due settimane, dato l'eccessivo sforzo compiuto. Altri atleti infatti, imitando il suo allenamento si sono rotti immediatamente. Perché nella teoria un velocista deve correre poco ma forte, il contrario di ciò che lui faceva. Inoltre se si doveva fermare, dipende anche dal suo allenatore. Dovremmo smettere di criticarlo e provare rispetto, ma tanto rispetto ad una persona che ha fatto il record italiano, campione del mondo e dell'europa in carica nella sua disciplina. Perché noi italiani sappiamo solo criticare i nostri atleti, che si spaccano dalla mattina alla sera di allenamenti per cercare di raggiungere un sogno, davanti ad un PC comodamente seduti
 
Purtroppo bisogna sempre mettere in preventivo la sfiga (che non esiste, ma sappiamo bene tutti cosa intendo)...

Lo scorso anno? Avrei saltato, ieri sera no; a maggior ragione dopo aver ottenuto il 2.39, non con Rio alle porte...

Ragazzi questo se lo porterà dietro per sempre, è un colpo da KO tecnico psicologico per gli anni a venire.

Con i se e con i ma si fa poco comunque ed ormai questo è quanto, ora si passa avanti.
Sono discorsi senza senso. È come se Gallinari sul +20 nella finale del preolimpico in contropiede da solo schiacciasse e nel ricadere si procurasse una storta alla caviglia e tutti a dire "Perché ha fatto quella schiacciata?". Avrebbe dovuto rinunciare a quel gesto atletico per paura di infortuni? Questa si chiama dietrologia.

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A parte che ogni atleta è diverso. Mennea ad esempio, per il suo modo di allenarsi, si doveva rompere nel giro di due settimane, dato l'eccessivo sforzo compiuto. Altri atleti infatti, imitando il suo allenamento si sono rotti immediatamente. Perché nella teoria un velocista deve correre poco ma forte, il contrario di ciò che lui faceva. Inoltre se si doveva fermare, dipende anche dal suo allenatore. Dovremmo smettere di criticarlo e provare rispetto, ma tanto rispetto ad una persona che ha fatto il record italiano, campione del mondo e dell'europa in carica nella sua disciplina. Perché noi italiani sappiamo solo criticare i nostri atleti, che si spaccano dalla mattina alla sera di allenamenti per cercare di raggiungere un sogno, davanti ad un PC comodamente seduti

Pietro Mennea non lo tirerei in ballo, non esiste personaggio tanto agli antipodi rispetto al buon Tamberi. Il barlettano appartiene a quella ristretta elite di campioni, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto l'aspetto della gestione della preparazione. La sua carriera, infatti, è stata una delle più longeve e sempre a livelli altissimi. Fatta eccezione per l'ultimo scorcio dove il peso inesorabile dell'età ne limitava la competitività.
Non bisogna dimenticare che le sollecitazioni in gara sono diverse da quelle sostenute dall'atleta in allenamento. Mennea centellinava, in maniera anche esagerata per alcuni, la sua presenza nei meeting in giro per il mondo. La sua annata era finalizzata al grande appuntamento della stagione, rinunciava alle lusinghe degli organizzatori di Zurigo e di altre grandi riunioni per scegliersi i suoi bravi meeting, perlopiù in territorio italiano dove anche gli avversari non lo costringevano ad una esasperata concorrenza.
Nel caso di Tamberi siamo di fronte ad un ragazzo che, nella stagione olimpica, è stato spremuto come un limone. L'abbiamo visto saltare per tutta la stagione indoor in esibizioni in giro per l'Europa e poi ai mondiali di Portland, la sua folle corsa verso Rio è proseguita all'aperto con una programmazione quantomeno discutibile. La sua popolarità sarà anche aumentata, si sarà rimpinguato anche il conto bancario ma il fisico ha presentato alla fine il suo conto salato. Un campione è tale se sa anche "capire" il suo corpo, non basta farsi la mezza barba o sparlare di colleghi in difficoltà ma, alla fine, è sempre la serietà nel fare il proprio lavoro a consegnare alla piccola storia dello sport. Le mode passano...le medaglie olimpiche restano per sempre. ;)
 
Sono discorsi senza senso. È come se Gallinari sul +20 nella finale del preolimpico in contropiede da solo schiacciasse e nel ricadere si procurasse una storta alla caviglia e tutti a dire "Perché ha fatto quella schiacciata?". Avrebbe dovuto rinunciare a quel gesto atletico per paura di infortuni? Questa si chiama dietrologia.
Il tempo ci dirà se sarà dietrologia e se sono discorsi senza senso; io sto sempre un po nel mezzo: premesso che parliamo di Sport diversi con una frequenza nel tempo dei gesti totalmente diversa, molto più mirata nel Salto (tecnica per la disciplina), molto più frequente nel Basket (occasionale e non sempre cercata ma dovuta allo sviluppo delle azioni) e questo paragone mi pare meno sensato per il contesto (cioè lo sarebbe stato di più con una disciplina simile come l'asta, il salto il lungo, triplo o simili, di gesti mirati appunto...), se sul +20 di una partita magari in garbage time schiacci e ricadendo ti fai male per fare 'il bello' non sei stato bravo a provare, hai dimostrato grandi qualità atletiche ma sei un allocco...

Questo per come la vedo io, poi anche il tuo pensiero (che non è l'unico in merito) è rispettabile; sta di fatto che oggi come oggi Tamberi dovrà aspettare altri quattro anni per vivere un sogno, e sono tanti tanti... Purtroppo è andata così.
 
e nell'alto e nell'asta è prassi normale non tentare più nulla dopo un record battuto, senza peccare di avidità (perchè certe prestazioni "estreme" non sono "sicure" dopo un calo di adrenalina)...basta guardare l'intera carriera di gente come Bubka, Isinbayeva, Sotomayor...in gara, meno salti possibile...in allenamento, ancora meno (magari senza arrivare agli estremi di Bondarenko, che quasi non salta del tutto in training per risparmiare metatarso e caviglia di stacco)...

Ieri in telecronaca hanno proprio detto che Barshim non salta praticamente mai in allenamento, fa solo i salti necessari in gara e basta
 
Ultima modifica di un moderatore:
Il tempo ci dirà se sarà dietrologia e se sono discorsi senza senso; io sto sempre un po nel mezzo: premesso che parliamo di Sport diversi con una frequenza nel tempo dei gesti totalmente diversa (molto più mirata nel Salto, molto più frequente nel Basket, e questo paragone mi pare meno sensato, cioè lo sarebbe stato di più con una disciplina simile come l'asta, il salto il lungo, triplo o simili, di gesti mirati appunto...), se sul +20 di una partita magari in garbage time schiacci e ricadendo ti fai male per fare 'il bello' non sei stato bravo a provare, hai dimostrato grandi qualità atletiche ma sei un allocco...

Questo per come la vedo io, poi anche il tuo pensiero (che non è l'unico in merito) è rispettabile; sta di fatto che oggi come oggi Tamberi dovrà aspettare altri quattro anni per vivere un sogno, e sono tanti tanti... Purtroppo è andata così.
Io ho parlato di una situazione in campo aperto dove un giocatore di quell'altezza non può non schiacciare. È stata solo fatalità. Come si è infortunato all'ultimo salto poteva succedere anche nei precedenti, allora cosa doveva fare? Non partecipare per niente per timore di farsi male al primo salto? Dai, su!

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Io ho parlato di una situazione in campo aperto dove un giocatore di quell'altezza non può non schiacciare. È stata solo fatalità. Come si è infortunato all'ultimo salto poteva succedere anche nei precedenti, allora cosa doveva fare? Non partecipare per niente per timore di farsi male al primo salto? Dai, su!
Ho capito ciò che intendi, sono d'accordo; non sto dicendo che non doveva partecipare del tutto, sto dicendo che se sei un atleta e hai disputato una signora gara, hai ottenuto un risultato fantastico, sai che ci sono i Giochi dietro l'angolo... Pensaci un attimo, tira il fiato, il livello di adrenalina era sceso come non mai dopo il 2.39, se hai un minimo di capire ti tieni 'la fame' per le occasioni a venire; vuoi saltare? Ok, nessuno te lo impedisce però sai che può succedere però ora non chiamatemi in ballo la sfortuna perchè in questo caso non esiste.
 
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