Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
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I 27 mesi sarebbero teorici, perchè quasi nessun dipendente "licenziato" non è anche in difficoltà, quindi non può affrontare le spese (ed i tempi) di una causa civile, quindi finirebbe per doversi accordare con l'azienda accettando una proposta che, verosimilmente, non sarà molto diversa dalla metà di 27. (circa un anno di stipendio)
La situazione sarà simile a quello che fanno le banche quando revocano/cambiano una posizione al cliente, dove pretendono che quanto vogliono (loro e a loro vantaggio), formalmente risulti che sia il cliente a richiederlo.
Un altro effetto devastante della nuova normativa (se sarà confermata così com'è) è che la regola di non reintegro si applica a tutti i rapporti di lavoro dipendente, dando una grande forza dell'azienda nel caso sia grande impresa ma diventando un capestro letale per quelle di piccole dimensioni. Le piccole micro imprese, ad esempio quelle artigianali (es. elettricista) non possono certo affrontare le spese derivanti da "un rimborso per licenziamento" destinato a diventare prassi, anche quando non ne ricorrerebbero i termini, perchè in quel caso sarebbe il dipendente ad avere il coltello dalla parte del manico.
In sintesi, la grande impresa licenzia chi gli pare (ovvero costa di più o non è gradito) perchè se paga la buonuscita può farlo, mentre l'elettricista rischia di fallire se il lavoro diminuisce ed è costretto a licenziare i dipendenti.
La grande impresa si libera dei contratti più onerosi aggiungendo una dozzina di mesi alle liquidazioni, mentre gli artigiani/commercianti non assumeranno più dipendenti, ricorrendo unicamente a forme di lavoro parasubordinato.
Lo Stato (cioè la collettività) si troverà gravato del peso per nuove forme di ammortizzatori sociali, mentre aver reso possibile la cessazione di tutti i rapporti lavorativi previo pagamento di alcune mensilità, renderà il credito bancario inaccessibile ad una moltitudine di cittadini, che dovranno anche liberarsi di oneri quali ad esempio il mutuo della casa, sempre che non ne vengano privati "gratis", cioè attraverso esecuzioni immobilari.
Può darsi che a lungo termine il sistema trovi un equilibrio (sempre che si esca dalla recessione), ma la probabilità maggiore è che la cura ammazzi il paziente prima che guarisca e che lo Stato debba accollarsi spese che non dovrebbero essere di sua competenza.
Non sarà vero che questo sia il "governo delle banche o dei poteri forti", ma vedere le fondazioni bancarie esonerate dal pagamentro dell'IMU, non contribuisce a dissolvere il sospetto.
:evil5:
 
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Vien da chiedersi se questi grandissimi professori si rendano conto che un persona licenziata a 50 anni potrà anche prendere 2 anni di sussidio, ma che poi non ha alcuna possibilità di trovare un altro impiego.

In un momento come questo dove c'è bisogno che più persone facciano girare l'economia consumando, voler incentivare i licenziamenti è semplicemente assurdo.

L'economia è in recessione, le imprese chiudono non fioriscono... come pensano che il loro quadretto mi licenziano qua e domani lavoro là si possa concretamente realizzare?
 
......poi però bisognerebbe anche incominciare a lavorare seriamente.
Perchè non è da dimenticare che spesso per fare ciò che dovrebbe fare un singolo lavoratore....ne occorrono almeno 2.

Troppo frequentemente ci si ricorda dei diritti.....meno dei doveri....

Ed anche questo incide pesantemente nel presente drammatico momento.
 
Luproduction ha scritto:
ma che poi non ha alcuna possibilità di trovare un altro impiego.
Si può cambiare. Nulla va dato per scontato. Bisogna comunque provarci. Facilitazioni fiscali per chi assume personale in mobilità ce ne sono e ce ne saranno.
Tuner ha scritto:
In sintesi, la grande impresa licenzia chi gli pare (ovvero costa di più o non è gradito) perchè se paga la buonuscita può farlo, mentre l'elettricista rischia di fallire se il lavoro diminuisce ed è costretto a licenziare i dipendenti.
La grande impresa si libera dei contratti più onerosi aggiungendo una dozzina di mesi alle liquidazioni, mentre gli artigiani/commercianti non assumeranno più dipendenti, ricorrendo unicamente a forme di lavoro parasubordinato.
Con la spesa per i collaboratori para subordinati arrivata alle stelle? Tu sogni. Il mercato, come ha sempre fatto in questi anni di spesa folle, cercherà nei settori deregolamentati la risposta (es. fatta fuori la convenienza dei co.co.pro sono arrivate le partite IVA per posizioni simili). Spetta agli ispettori del lavoro il compito più duro. Mi vien da dire ridateci i co.co.pro al 18% di spesa per il lavoratore. Lasciando anche una certa autonomia nella gestione del tempo, che non è un dato trascurabile in economia del lavoro dove il tempo libero perso è compensato dalla retribuzione oraria. Il prof. Treu, quando introdusse i co.co.co, probabilmente aveva anche pensato al risparmio fiscale e all'autonomia del tempo.
Può darsi che a lungo termine il sistema trovi un equilibrio (sempre che si esca dalla recessione), ma la probabilità maggiore è che la cura ammazzi il paziente prima che guarisca e che lo Stato debba accollarsi spese che non dovrebbero essere di sua competenza.
Ed è questo quello a cui puntano le riforme. Ad un orizzonte temporale molto largo.
 
1) Lo dici tu che alle nuove condizioni, per un'azienda con meno di 15 dipendenti (che fino a oggi non aveva il vincolo dell'art18), un parasubordinato (es a progetto) costi più di un dipendente da licenziare. Dipendente che ora, ben "guidato" dai sindacati, farà sicuramente ricorso contro il licenziamento anche se la motivazione non è pretestuosa, al fine di spuntare le 27 mensilità, visto che, come è ampiamente dimostrato dalla giurisprudenza, il giudice del lavoro tende sempre a considerare il dipendente (ed anche il parasubordinato, perfino l'agente di commercio sleale) come la figura debole e bisognosa di tutela. (prevedo sentenze salomoniche, ovvero legali che consiglieranno l'elettricista di concordare 12-14 mensilità extra al dipendente)

2) Quando si porta un codice rosso in ospedale gli si praticano le cure salvavita, non lo si porta in palestra per la riabilitazione.
 
davidRN ha scritto:
......poi però bisognerebbe anche incominciare a lavorare seriamente.
Perchè non è da dimenticare che spesso per fare ciò che dovrebbe fare un singolo lavoratore....ne occorrono almeno 2.

Troppo frequentemente ci si ricorda dei diritti.....meno dei doveri....

Ed anche questo incide pesantemente nel presente drammatico momento.
Dipende. Mi viene difficile pensare ad un paese di fannulloni. Le cause della scarsa produttività hanno tanti padri e mi sembra ingeneroso addebitarle solo ai lavoratori. Perchè se invece di passare da un cacciavite ad un avvitatore pneumatico si preferisce spostare gli utili in Svizzera o in posti del genere magari qualcosa migliora.
 
Tuner ha scritto:
2) Quando si porta un codice rosso in ospedale gli si praticano le cure salvavita, non lo si porta in palestra per la riabilitazione.
beh su questo punto potrei avere qualche dubbio :icon_rolleyes:
 
Ange 86 ha scritto:
Dipende. Mi viene difficile pensare ad un paese di fannulloni. Le cause della scarsa produttività hanno tanti padri e mi sembra ingeneroso addebitarle solo ai lavoratori. Perchè se invece di passare da un cacciavite ad un avvitatore pneumatico si preferisce spostare gli utili in Svizzera o in posti del genere magari qualcosa migliora.

Nessuno scarica tutte le responsabilità solo ai lavoratori. Però credo che in una discussione relativa, dobbiamo anche fare/farci autocritica....!!!

Siccome è facile attaccare, ma lo è giustamente, chi trasferisce i soldi in svizzera, è altrattando doveroso guardare anche dall'altra parte.

Perchè come sempre succede le colpe nn sono mai solo da una parte.........
 
Tuner ha scritto:
1) Lo dici tu che alle nuove condizioni, per un'azienda con meno di 15 dipendenti (che fino a oggi non aveva il vincolo dell'art18)
Dev'essere una casualità (l'ennesima) se paesi manifatturieri simili all'Italia non hanno una così grande concentrazione di piccole imprese. I vantaggi che finora hanno avuto (appunto anche sullo statuto dei lavoratori) le ha incentivate. Ed estrema frammentazione crea anche un ciclo produttivo anomalo. Senza contare che i controlli fiscali, previdenziali, sociali, etc. sono maggiormente complicati. E qui nasce il sommerso.

Dipendente che ora, ben "guidato" dai sindacati, farà sicuramente ricorso contro il licenziamento anche se la motivazione non è pretestuosa, al fine di spuntare le 27 mensilità, visto che, come è ampiamente dimostrato dalla giurisprudenza, il giudice del lavoro tende sempre a considerare il dipendente (ed anche il parasubordinato, perfino l'agente di commercio sleale) come la figura debole e bisognosa di tutela
I sindacati potrebbero chiudere pure domani, per quanto mi riguarda. Come ho già detto rappresentano solo gli affari propri. Guarda caso, neanche loro, pagano uno straccio d'imposta sulle loro sedi.
 
alex86 ha scritto:
I sindacati potrebbero chiudere pure domani, per quanto mi riguarda. Come ho già detto rappresentano solo gli affari propri. Guarda caso, neanche loro, pagano uno straccio d'imposta sulle loro sedi.

ATTENZIONE: lo sai già che in Italia non si può parlar male dei sindacati e della santa madre chiesa, hanno il dono dell'infallibilità :D
 
Peccato che la mirco impresa rappresenti circa il 90% dell'occupazione in Italia e sia anche il maggior pagatore di imposte in valore assoluto del settore produttivo/commerciale.
Se guardo ai risultati delle cosiddette "grandi aziende italiane" (dove ho anche lavorato) direi che i numeri (occupazione e redditività) siano estremamente deludenti, per cui dovrei dedurre che la grande impresa
è una spesa e non una risorsa.
Il problema sono le generalizzazioni ed il continuare a schierarsi per "temi di pensiero" piuttosto che a pensare razionalmente.
La crisi italiana non sono le piccole o le micro imprese, ma altro, non ultimo fatto che a queste imprese non sia stata data la possibilità (risorse) di crescere, cosa che invece è stata fatta per le grandi imprese, ben "ammanicate" politicamente (dilapidando però patrimoni colossali).
Il problema italiano è che gli AD delle piccole imprese non sono anche nei CDA delle principali banche, per riservarsi trattamenti di favore riguardo alla concessione del credito e del rimborso... e nemmeno costituiscono una lobby per influenzare la politica.
A monte di tutto ciò, saggezza vuole che le cose si facciano in ordine di priorità, stante la situazione reale e dell'interesse collettivo, oppure riscriviamo i primi 4 o 5 articoli della costituzione italiana... ed anche quelli delle altre principali democrazie europee.
:evil5:
 
LuProduction ha scritto:
Ma nel paese più corrotto d'Europa, noi (inteso come noi scriventi in questo forum) con un po' di potere in mano potremmo essere diversi?

Potremmo essere in grado di dire di no ad uno che ci dice: "Ti regalo una casa in centro se mi fai questo favore"?
Potremmo essere in grado di dire di no ad uno che ci dice: "Ti diamo 300.000 euro se fai andare questa cosa così e così"?
Potremmo essere in grado di annullare tutti i benefici parlamentari se riguardassero noi e non loro?
Potremmo essere in grado di costruire una società pulita e onesta?

ehm , si , io ci riuscirei tranquillamente , con 20.000 € al mese poi sarebbe facile , ma forse è proprio per questo che io stò qui e loro là :eusa_whistle:
 
relop.ing ha scritto:
ATTENZIONE: lo sai già che in Italia non si può parlar male dei sindacati e della santa madre chiesa, hanno il dono dell'infallibilità :D
:D

@Tuner
Ora che è finalmente uscito il testo mi rendo conto che potrebbe essere un testo frutto di un compromesso che scontenta un po' tutti. Se non sarà posta la fiducia penso che ci saranno ulteriori stravolgimenti durante la discussione parlamentare.
 
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Andrebbe tutto rinegoziato in Italia... servirebbe un bel reset.

Tutto sommato tanta nostalgia della "Scala mobile"...
 
Intanto stanno cercando di reintrodurre una sorta di "reato di blocco della circolazione stradale"
Non sanno più da che parte prendere di fronte alla rabbia dei cittadini.
Prima ci tirano il collo tagliando le pensioni e dando mano libera ai licenziamenti;
aumenti indiscriminati di tariffe e prezzi;
nuove tasse e aumenti di quelle già esistenti;
ci provano in tutti i modi a delegittimare od a limitare il potere di azione dei sindacati;
continue minacce di censure sul web ed alla fine vogliono pure eliminare gli scioperi.
Come si chiama tutto ciò?
Indovinello.
 
Certo che è incivile,da dove dovremo manifestare allora,dai balconi?
Ma dai.
Comunque ieri pomeriggio a Reggio eravamo in 10000,abbiamo sfilato lungo alcune arterie importanti della città incluso un pezzo della tangenziale verso nord.Ti assicuro che di manifestazioni di disappunto ce ne sono state molto poche mentre dai balconi e perfino dalle auto in coda ho visto molti pugni alzati e fazzoletti rossi.
 
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