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Pellicce di cane e gatto

L'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza (An contraria) una risoluzione dei Verdi che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo a confermare il divieto di importazione e vendita di pelli di animali domestici, estendendolo a tutte le pelli di animali allevati o commercializzati nella Repubblica popolare cinese.
L'allevamento di animali da pelliccia in Cina, rileva il documento, non e' disciplinato da norme di protezione degli animali e le condizioni degli allevamenti sono ''assolutamente drammatiche'' e non conformi agli standard definiti dall'Unione europea. Inoltre, si rileva, accessori, ritagli e inserti di pelliccia provenienti dalla Cina non sono chiaramente etichettati, quindi ingannano spesso il consumatore.
Al Governo la Giunta regionale dovra' quindi sollecitare anche di introdurre quest'obbligo di etichettatura, indicando espressamente la specie utilizzata, il metodo di allevamento e di uccisione, l'azienda di confezionamento e il Paese di provenienza, applicando tale obbligo anche a 'peluche' e gadget realizzati con questi animali.
(ANSA)
 
L'Unione Europea mette al bando le importazioni dalla Cina...

...Per quanto riguarda le pellicce di cani e gatti :icon_wink:

La Ue dice basta alle pellicce di cane e gatto
Sarà vietata l'importazioni di capi di abbigliamento e giocattoli realizzati, soprattutto in Cina, con il manto degli animali domestici

BRUXELLES (Belgio) - La Commissione europea scende in campo contro le pellicce ricavate da animali domestici. Il commissario per la Salute e la Protezione dei consumatori, Markos Kyprianou, ha presentato oggi una proposta di direttiva per mettere al bando le importazioni, le esportazioni e la vendita di pellicce di cane e gatto, di fattura prevalentemente cinese, nei paesi dell’Unione. Una richiesta che lo scorso anno era stata avanzata anche dall'Italia. La società svizzera per la Protezione degli animali aveva invece diffuso un video-choc girato in incognito in Cina dove gli animali vengono brutalmente ammazzati e scuoiati ancora vivi per alimentare il mercato del pellame.

LE PROTESTE - «Il messaggio che abbiamo ricevuto dai consumatori europei è chiaro e forte», ha spiegato Kyprianou, sottolineando che i cittadini dell’Unione «non ritengono accettabile che gatti e cani vengano allevati per il loro pelo, e non vogliono che prodotti contenenti questo tipo di pelliccia siano sul mercato». Le proteste dei consumatori si sono fatte sentire a tal punto che molti Stati membri hanno già introdotto leggi specifiche contro le pellicce di animali domestici. Tuttavia, trattandosi di norme diverse tra loro, rischiano di creare confusione sul mercato interno. La proposta di direttiva approvata punta a creare un approccio armonizzato e proibisce ogni tipo di produzione, vendita, importazioni ed esportazioni di pellicce di cani e gatti nell’Unione europea, indicando un metodo di scambio di informazioni per rilevare la presenza di partite di pelli di cani e gatti.

ANCHE NEI GIOCATTOLI - «La messa al bando proposta oggi - ha aggiunto il commissario - significa che i consumatori possono stare certi che non stanno inavvertitamente comprando prodotti che contengono pelliccia di cani o gatti. In vista di un ampio sostegno politico per questa misura, sono fiducioso che il Parlamento europeo e il Consiglio faranno in modo che venga adottata il prima possibile». La Commissione ha ricevuto molte segnalazioni riguardo alla presenza di pellicce di cani e gatti non solo nei capi d’abbigliamento, ma anche in alcuni accessori e nei giocattoli per bambini.

IMPORT VIETATO - Sia il Parlamento che il Consiglio hanno chiesto all’esecutivo di mettere a punto una proposta per arginare il fenomeno delle importazioni, tanto più che in Europa non vengono prodotte pellicce di questo genere. Per attuare in modo efficace la messa al bando, occorre trovare metodi efficaci per riconoscere le pellicce di cani e gatti e distinguerle da altre pellicce, anche quando sono state sottoposte a trattamenti particolari. Secondo la proposta di direttiva, gli Stati membri dovranno scambiarsi regolarmente informazioni sui metodi per rilevare queste pellicce e condividere i test che si sono dimostrati più efficaci. Tuttavia, ha specificato Kyprianou, questo non è il primo passo verso la messa al bando di altre pellicce, ma solo la risposta ad una particolare sensibilità dei consumatori europei, ossia l’amore per gli animali domestici.

LA PETIZIONE DELLA LAV - La Lega antivivisezione lo scorso anno aveva attivato uno specifico sito Internet, www.nonlosapevo.com, nel quale erano stati pubblicati parte del drammatico video realizzato in incognito dalla Swiss animal protection e il testo di una petizione contro la commercializzazione nel nostro Paese di pellami provenienti dalla Cina. La Lav ha realizzato anche un accurato dossier sulla produzione cinese di pellicce: in un Paese dove i controlli scarseggiano, è possibile produrre grandi quantità di materie prime per soddisfare a costi relativamente bassi la grande richiesta proveniente dai paesi Occidentali. La Lega antivivisezione plaude ora alla proposta della Commissione Europea. le pellicce ricavate da animali domestici , infatti, sono vietate finora in cinque dei 25 Paesi che compongono l’Unione. E l'Italia è stato il primo in Europa, e il secondo nel mondo dopo gli USA, ad aver imposto un bando nazionale all’importazione e commercio di tali pelli, grazie anche alle proteste sollevate dai consumatori dopo la notizia che molti capi di abbigliamento presenti in diversi grandi magazzini erano confezionati proprio con pelo di cane o di gatto.

DUE MILIONI DI VITTIME - Il commercio di animali domestici per la produzione di pellicce - ricorda sempre la Lav - porta all'uccisione ogni anno di circa due milioni di cani e gatti in Cina, Thailandia, Filippine e Corea (stime della Humane Society of the United States). Occorrono, infatti, dai 10 ai 12 cani per confezionare una pelliccia, molti di più se per realizzarla vengono usati dei cuccioli; 24 se la pelliccia viene confezionata con pelli di gatto: animali randagi appositamente catturati, che vengono tenuti in condizioni indescrivibili fino al momento dell’uccisione, tutt'altro che incruenta.

|Corriere della Sera|
 
Anche su in studio aperto oggi alla 12,30 un servizio a riguardo, complimenti sempre attenti a questi problemi.:icon_wink:
 
Qualcosa di buono lo fanno anche in europa,evviva
ho visto un doc.in merito alle pellicce di cane ecc.
da rabbrividire,lo stesso con la mattanza annuale
delle foche in canada,vergognosa.
 
Veramente bene.....
ogni tanto dall'unione di tutte queste menti eccelse che ci governano a livello
europeo,qual cosa di buono ne viene fuori:D
 
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