Domani_Si_Balla
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Gli ascoltatori sono tre passi più avanti degli editori, degli station-managers, dei direttori artistici. Interrogati se ascolterebbero una radio che trasmetta tutto il giorno musica in tutte le lingue del mondo: gli utenti sia su Answers (quando esisteva) sia sui social hanno risposto in tanti e all' unanimità di si. Nessuno ha espresso perplessità, contrarietà all' idea o messo in discussione che potrebbe non piacere e non funzionare. Molti si sono spinti oltre dichiarando "Magari esistesse", "Mi chiedo perché ancora non ci sia", "Certo che l' ascolterei", "E' proprio quello che manca". Eppure quando si espone l' idea ci si sente rispondere da persone che dovrebbero essere qualificate e del mestiere che l' unica musica internazionale proponibile è quella in inglese. Alcuni a scatola chiusa senza aver mai provato ad ascoltare altri generi di provenienze musicali sono sicuri che si tratterebbe di ciofeche. Quando ancora in Italia riuscivo a ricevere l' AM ricordo che la notte ascoltavo Radio dell' Europa dell' Est e del Nord Europa, Radio Africane, Radio Francesi e di altri stati, restavo incantato dalla particolarità e dalla varietà della loro musica (mio padre ha lo stesso ricordo di quando era ragazzo, faceva la stessa cosa). Dal punto di vista etico una radio che permetterebbe la conoscenza culturale di tutta la musica del pianeta unirebbe il mondo nella pace. Parecchie persone che sono immigrate in Italia ritroverebbero parte della musica che ascoltavano quando vivevano nelle loro nazioni. C' è stato un periodo in Italia che i giovani ascoltavano prevalentemente musica in inglese e si dava per scontato che una radio di sola musica italiana non potesse funzionare. Onore a chi fregandosene di queste cassandre ha creato radio di sola musica italiana, stessa cosa con il rock, per 40 anni gli editori hanno pontificato che "il rock è rumore, il pubblico ha bisogno della melodia, una radio di solo rock non ingranerebbe", ci sono voluti 40 anni perchè arrivassero VirginRadio e RadioFreccia a smentire certi saccenti.
LA SELEZIONE MUSICALE:
Dell' estero extra-anglosassone in Italia si è sentita in Italia della word-music che era per lo più strumentale simile alla new-age e alla chill-out, noiosa. La world-music di Festa Dei Suoni sarebbe cantata, vivace, ritmata. Come per tutte le radio la variabile che fa la differenza è fra milioni di titoli quali decidi di scegliere, non vedo differenza con le radio di altri generi. Se si sa scegliere bene la radio piace, se non sai scegliere la radio non piace. Sogno una radio interamente musicale, con molti promo originali, senza speaker, senza radiogiornali, senza previsioni meteo, senza notizie sul traffico, senza intervento degli ascoltatori, chi sente una radio come dico io deve potersi rilassare e sognare.
E' interessante a tal proposito un programma televisivo di metà anni 90 di Odeon Tv, si intitolava "Radio Days": due intervistati su tre dicevano che non gli piaceva la musica delle radio e che preferivano ascoltare musica scelta direttamente da loro, era impressionante quella trasmissione, avranno fatto 40 puntate dove vi garantisco tutti i i giorni diversi ascoltatori, diverse persone dicevano tutte la stessa cosa. Peccato non sia stato preso sul serio dagli editori e soprattutto peccato non sia stato visto.
Adesso c' è Spotify che non può fare cultura musicale questo perché su Spotify gli utenti tendono per lo più a cercare musica che già conoscono, non c'è neanche da considerarla Spotify e le radio italiane hanno generato nella mentalità del pubblico molta omologazione, per questo ci vorrebbe qualcuno che rompesse gli schemi.
IL FORMAT:
Il format sarebbero le 10 canzoni più amate di sempre in ciascuna nazione abbinate alle 10 canzoni più apprezzate nel momento presente in ogni nazione rigorosamente nelle varie lingue nazionali, le preferite di tutti gli stati, immaginando una rosa di 40 o 50 stati, o anche di più, facendo una opportuna scrematura qualora qualcuna delle canzoni più amate in quegli stati non si fa confacesse al gusto italiano.
LA PARTE COMMERCIALE:
Per quanto riguarda le fonti di sostentamento di "FESTA DEI SUONI" O "SUONI NEL MONDO", la prima sarebbe la vendita del franchising a tutte le nazioni, per fare tante "FESTA DEI SUONI" in giro per il mondo, la seconda, ma non meno importante, fonte di sostentamento sarebbe la reclamizzazione di concerti nel mondo, eventi nel mondo, saloni, rassegne, esposizioni, fiere, mostre, eventi sportivi, scientifici, culturali. Il vero commerciale non dipende realmente dai programmi che fai e dagli ascoltatori che realizzi ma dalla favella, dalla furbizia e dalla preparazione del personale commerciale. Possono esistere nicchie di lusso.
Ricordo che questo tipo di radio ispirerebbe l' idea del viaggio, ecco che quindi possibili sponsor potrebbero essere: compagnie aeree e marittime, organizzatori di viaggi, portali-internet per la prenotazione di hotel nel mondo, marche di zaini o di trolley, marche di camper, audiolibri e libri che possono tenere compagnia durante i viaggi, parchi divertimenti di dimensioni internazionali. Credo che con un po' di fantasia una radio siffatta non avrebbe niente di inferiore alle altre. Ci vuole solo più fantasia e più impegno.
LA SELEZIONE MUSICALE:
Dell' estero extra-anglosassone in Italia si è sentita in Italia della word-music che era per lo più strumentale simile alla new-age e alla chill-out, noiosa. La world-music di Festa Dei Suoni sarebbe cantata, vivace, ritmata. Come per tutte le radio la variabile che fa la differenza è fra milioni di titoli quali decidi di scegliere, non vedo differenza con le radio di altri generi. Se si sa scegliere bene la radio piace, se non sai scegliere la radio non piace. Sogno una radio interamente musicale, con molti promo originali, senza speaker, senza radiogiornali, senza previsioni meteo, senza notizie sul traffico, senza intervento degli ascoltatori, chi sente una radio come dico io deve potersi rilassare e sognare.
E' interessante a tal proposito un programma televisivo di metà anni 90 di Odeon Tv, si intitolava "Radio Days": due intervistati su tre dicevano che non gli piaceva la musica delle radio e che preferivano ascoltare musica scelta direttamente da loro, era impressionante quella trasmissione, avranno fatto 40 puntate dove vi garantisco tutti i i giorni diversi ascoltatori, diverse persone dicevano tutte la stessa cosa. Peccato non sia stato preso sul serio dagli editori e soprattutto peccato non sia stato visto.
Adesso c' è Spotify che non può fare cultura musicale questo perché su Spotify gli utenti tendono per lo più a cercare musica che già conoscono, non c'è neanche da considerarla Spotify e le radio italiane hanno generato nella mentalità del pubblico molta omologazione, per questo ci vorrebbe qualcuno che rompesse gli schemi.
IL FORMAT:
Il format sarebbero le 10 canzoni più amate di sempre in ciascuna nazione abbinate alle 10 canzoni più apprezzate nel momento presente in ogni nazione rigorosamente nelle varie lingue nazionali, le preferite di tutti gli stati, immaginando una rosa di 40 o 50 stati, o anche di più, facendo una opportuna scrematura qualora qualcuna delle canzoni più amate in quegli stati non si fa confacesse al gusto italiano.
LA PARTE COMMERCIALE:
Per quanto riguarda le fonti di sostentamento di "FESTA DEI SUONI" O "SUONI NEL MONDO", la prima sarebbe la vendita del franchising a tutte le nazioni, per fare tante "FESTA DEI SUONI" in giro per il mondo, la seconda, ma non meno importante, fonte di sostentamento sarebbe la reclamizzazione di concerti nel mondo, eventi nel mondo, saloni, rassegne, esposizioni, fiere, mostre, eventi sportivi, scientifici, culturali. Il vero commerciale non dipende realmente dai programmi che fai e dagli ascoltatori che realizzi ma dalla favella, dalla furbizia e dalla preparazione del personale commerciale. Possono esistere nicchie di lusso.
Ricordo che questo tipo di radio ispirerebbe l' idea del viaggio, ecco che quindi possibili sponsor potrebbero essere: compagnie aeree e marittime, organizzatori di viaggi, portali-internet per la prenotazione di hotel nel mondo, marche di zaini o di trolley, marche di camper, audiolibri e libri che possono tenere compagnia durante i viaggi, parchi divertimenti di dimensioni internazionali. Credo che con un po' di fantasia una radio siffatta non avrebbe niente di inferiore alle altre. Ci vuole solo più fantasia e più impegno.
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