Petrolio!

a casa ci riscaldiamo solo a legna :D

Felice di inquinare a tutto spiano ;)
 
bisognerebbe avere dati aggiornati sul "peso" delle emissioni da... legname ;)
quelli vecchi parlavano di percentuali sul totale ancora non molto importanti.
di sicuro ci sono preoccupazioni sulle scorte di petrolio che alla fine di Ottobre erano ancora sotto i valori normali.
e adesso con il barile a 95 dollari... pochi vogliono acquistare grosse quantità per le scorte.
solo la Cina fà razzia.:icon_redface: ;)
 
...se "qualcuno" non farà casini in Iran e le cose si tranquillizzano fra Turchia ed Iraq, il prezzo del petrolio è destinato a scendere in modo sensibile. Credo sia questa la ragione che fa desistere (chi può) dal comprare il petrolio a 95$. ;)
(senza contare che così facendo si provoca anche un surplus di produzione che spingerà i produttori a cercare compratori).
 
e dire che ci si allarmava quando il barile costava appena 30$....più o meno nel periodo dell'inizio della guerra in Iraq...:icon_redface:
 
Comunque, attualizzando i prezzi, siamo ai livelli del 1981.
 
Tuner ha scritto:
...(senza contare che così facendo si provoca anche un surplus di produzione che spingerà i produttori a cercare compratori).
e infatti sembra proprio questo il problema, visto che nuovi "compratori" stanno stoccando grandi quantità ai prezzi attuali...:eusa_think:
senza un motivo plausibile o meglio comprensibile!:doubt:
dagli ultimi dati sulla produzione Opec siamo ancora in vantaggio come produzione rispetto alla richiesta. vedremo.
 
Sarebbe molto, ma molto interessante fare una bella tabella col costo del barile di petrolio in EURO in diversi momenti, a partire dall'introduzione dell'euro stesso. Più in generale, non si capisce come mai si usi come unità di scambio per il petrolio una moneta che perde costantemente di valore. Ancora, perché nella quasi totalità degli scambi reali il valore di cambio dollaro/euro sia 1:1 (cioè: gli oggetti venduti identici qui e là costano 100 dollari là e 100 euro qui, vedi elettronica). Infine, non si capisce come possa stare in piedi l'economia americana con una moneta che si è svalutata così. Sono tutti misteri che cozzano spaventosamente con le teorie liberiste del mercato, e che nessuno dei "liberisti" dell'economia spiega. L'impressione che dietro a tutto questo ci sia una gigantesca speculazione da "shock economy" è davvero forte.
 
Forse perchè chi vende petrolio ha molto investito/puntato sui dollari (cioè ne ha tanti, ed in varie forme) ed ha proprietà importanti in area dollaro.;)

semolato ha scritto:
non si capisce come mai si usi come unità di scambio per il petrolio una moneta che perde costantemente di valore.
 
Tuner ha scritto:
Forse perchè chi vende petrolio ha molto investito/puntato sui dollari (cioè ne ha tanti, ed in varie forme) ed ha proprietà importanti in area dollaro.;)

Proprio questo è il punto. Se io ho tanti dollari, secondo te sto inerte a lasciargli perdere il 30% del valore in 5 anni, o compro euro? Se devo investire, investo in dollari o in euro? Se i movimenti del mercato fossero "liberi" come ci viene detto, tale sarebbe stata la fuga di valuta e il riassestamento verso la zona euro dei riferimenti monetari che gli Stati Uniti sarebbero già da quando il rapporto era 1:1,35 sottosopra e agonizzanti, come un tartarugone spiaggiato. 1:1,35 era considerato favola, 1:1,30 follia, se prevedevi 1:1,25 si davano di gomito e ridacchiavano, i "liberisti". Se il tartarugone è vivo e sta bene, evidentemente ci sono variabili speculative sottostanti che non sono conoscibili, e portano a questo paradosso che davvero non è spiegabile con la teoria macroeconomica.
 
I dollari li posso anche avere in forma di titoli americani, azioni, partecipazioni, immobili, etc. etc.
Se converto in euro capitali consistenti, o "follemente" inizio a vendere petrolio in euro, non solo rischio che qualcuno mi faccia una guerra e metta un'altro al mio posto;) (vedere film Syriana), ma mi sego le gambine da solo peggiorando la situazione del dollaro e dell'area dove ho la maggior parte dei miei investimenti.
 
Sì, posso essere d'accordo. Ma la storia insegna che i flussi econimici sono più forti delle pressioni politiche che tendono a preservare lo status quo. A meno che non si sia disposti a pagare il prezzo di una crescita esponenziale delle interferenze politico-militari volte a frenare il naturale movimento della ricchezza verso il mercato più appetibile. E comunque, tutto questo non è libero mercato, ma protezionismo mascherato. Sarebbe opportuno tenerlo a mente alla prossima lezioncina che cercheranno di impartirci come Europei sulle regole della libera contrattazione e sui modelli liberisti. ;)
 
non ci posso credere:5eek: Da noi adesso che mi sono ritirato dal lavoro
la Diesel 1,34.:mad:
 
stamattina fatto pieno alla macchina c/o un distributore "senza nome"...
ebbene la verde è ancora a 1,235, anche se ho fatto 1/2 ora di coda! :)
 
YODA ha scritto:
stamattina fatto pieno alla macchina c/o un distributore "senza nome"...
ebbene la verde è ancora a 1,235, anche se ho fatto 1/2 ora di coda! :)
ahhhh...........dalle mie parti manco l'ombra ancora di tali distributori :(
 
Tuner ha scritto:
...se "qualcuno" non farà casini in Iran e le cose si tranquillizzano fra Turchia ed Iraq, il prezzo del petrolio è destinato a scendere in modo sensibile. Credo sia questa la ragione che fa desistere (chi può) dal comprare il petrolio a 95$. ;)
(senza contare che così facendo si provoca anche un surplus di produzione che spingerà i produttori a cercare compratori).
Mah... Non ne sono affatto sicuro: la domanda dei Paesi cosiddetti emergenti ( che, in realtà sono già emersi da un bel pezzo... ) Cina e India sta aumentando spaventosamente e tali sono le proporzioni di popolazione ( solo la Cina ha IL DOPPIO di tutti gli abitanti di USA, Europa e Giappone messi assieme... :5eek: ) da far facilmente prevedere che nei prossimi anni sarà sempre peggio... Forse nel breve termine ci potranno essere dei temporanei ridimensionamenti del prezzo del petrolio, ma è ASSOLUTAMENTE indubbio che nel lungo periodo la tendenza del prezzo sarà verso un costante aumento.
Io, peraltro, andrò contro-corrente ma spererei addirittura che non ci fossero neanche più questi temporanei abbassamenti del prezzo: solo se la tendenza verso un aumento senza fine sarà chiaramente percepita da governi e popolazioni, sarà possibile cominciare al più presto ( ieri era già tardi... :icon_twisted: ) una seria politica di emancipazione dal petrolio... :icon_twisted: Tanto, comunque, tra breve il petrolio è destinato a finire: meglio cominciare a prepararsi per tempo ( anche se, ripeto, siamo GIA' fuori tempo massimo ) prima che la valanga ci piombi addosso tutto ad un tratto.
 
Comunque è chiaro che di fondo c'è la maggiore richiesta di carburanti e di energia dei paesi emergenti e una disponibilità di petrolio che di sicuro non è in aumento

Ma i forti rialzi di questi ultimi periodi sono dovuti alla speculazione finanziaria visto che ad es ci sono i future sul petrolio e gli immancabili derivati e prodotti strutturati
 
semolato ha scritto:
Proprio questo è il punto. Se io ho tanti dollari, secondo te sto inerte a lasciargli perdere il 30% del valore in 5 anni, o compro euro? Se devo investire, investo in dollari o in euro? Se i movimenti del mercato fossero "liberi" come ci viene detto, tale sarebbe stata la fuga di valuta e il riassestamento verso la zona euro dei riferimenti monetari che gli Stati Uniti sarebbero già da quando il rapporto era 1:1,35 sottosopra e agonizzanti, come un tartarugone spiaggiato. 1:1,35 era considerato favola, 1:1,30 follia, se prevedevi 1:1,25 si davano di gomito e ridacchiavano, i "liberisti". Se il tartarugone è vivo e sta bene, evidentemente ci sono variabili speculative sottostanti che non sono conoscibili, e portano a questo paradosso che davvero non è spiegabile con la teoria macroeconomica.
Gli equilibri finanziari internazionali sono una materia estremamente complessa in cui entrano in gioco variabili di diversa natura non inquadrabili genericamente nelle teorie liberiste "pure". I Paesi produttori di petrolio sono pieni di soldi all'inverosimile: non hanno tanto il problema di procurarsene altri, quanto quello di investirli nel modo, per loro, più redditizio. E quando dico "redditizio" non intendo SOLO dal punto di vista economico, quanto, soprattutto, da quello politico-militare. La maggior parte dei Paesi dell'area del Golfo ( a partire dall'Arabia Saudita governata da una singola famiglia di un centinaio di persone ) sta in piedi solo in funzione del rapporto con gli Stati Uniti, potenza militare egemone dell'area; e d'altra parte, gli Stati Uniti hanno potuto reggere lo spaventoso "doppio deficit" ( del bilancio federale e della bilancia dei pagamenti ) introdotto fin dall'inizio degli anni '80 dalla "supply side economics" , solo grazie al fatto che questi Paesi hanno acquistato dollari ( sotto forma di titoli della FED ) a piene mani, mantenendo così artificialmente alto il valore del dollaro. Questo conveniva a tutti: gli Americani potevano facilmente finanziare a credito le loro politiche di riduzioni delle tasse e di aumento della spesa militare; i Paesi produttori di petrolio si assicuravano l'appoggio senza condizioni degli Usa; gli Europei potevano continuare ad esportare facilmente negli Usa grazie al cambio favorevole.
Negli ultimi anni, però. la situazione si è ingarbugliata: la nascita dell'Euro ( combattuta strenuamente dagli Americani ); la comparsa della potenza economica cinese; le turbolenze dell'area medio-orientale; il peso ormai insopportabile del doppio deficit: tutto questo ha cambiato la situazione. Adesso sono gli Americani a volere una riduzione del valore della loro moneta, per ridurre conseguentemente il valore del loro gigantesco debito e per ridare competitività alla loro economia. Tutti gli altri ( Europei, Cinesi, Arabi ) non possono fare altro che cercare di controllare questa lunga scivolata per impedire che diventi una valanga che travolgerebbe tutto e tutti.
 
liebherr ha scritto:
Comunque è chiaro che di fondo c'è la maggiore richiesta di carburanti e di energia dei paesi emergenti e una disponibilità di petrolio che di sicuro non è in aumento...
ma noi che ne sappiamo della reale produzione...?:icon_twisted:
o se possono aumentarla nel giro di pochi mesi ?:icon_redface:;)
 
OT:

:eusa_think: ma la frase detta da YODA nella tua firma ...e quella dentro il FILM .... ho la PONTIFICHI proprio TU ?????


e ringraziate che il brasile e AUTO SOSTENTABILE ...pensa te che l'altro ieri con la scoperta del nuovo CAMPO hanno aumentato del 50% le riserve estrattive del BRASILE...... dico 50% :5eek:

e come se tu avessi 100 mila euro e mettendo le mani nella tasca sinistra ne trovassi 50 mila ..........
 
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