Petrolio!

roddy ha scritto:
Adesso sono gli Americani a volere una riduzione del valore della loro moneta

Un'analisi davvero competente e inetressante.

Cito solo questa frase, per fare una considerazione. Alla luce anche del quadro che tu dipingi, e che mi sembra corretto, appare evidente che, se si rimane col sistema dei cambi variabili, la svalutazione del dollaro non può continuare in via indefinita. Questo è un esperimento genetico-economico che sta creando un ibrido molto pericoloso, con una testa e delle spalle enormi e gambe lunghe e sottilissime: prima o poi cade. E francamente sarebbe preferibile che a essere spazzati via fossero solo gli Stati Uniti, unici responsabili e unico soggetto a guadagnare DAVVERO da questa situazione. L'Europa non mi sembra goda di salute così stupenda, il mondo arabo è in fiamme, nei giganti in via di sviluppo le condizioni di vita fanno mediamente schifo.

Il gioco degli Stati Uniti è appunto: o così o tutti col sedere per terra. Cinicamente, bisognerebbe avere le palle di mandare col sedere per terra solo loro. Noi mangeremmo pane e cipolla per un po', loro per sempre. Ma l'Europa, così com'è, is "no factor", come dicono loro...
 
semolato ha scritto:
Un'analisi davvero competente e inetressante.
Ti ringrazio... ;)
semolato ha scritto:
Cito solo questa frase, per fare una considerazione. Alla luce anche del quadro che tu dipingi, e che mi sembra corretto, appare evidente che, se si rimane col sistema dei cambi variabili, la svalutazione del dollaro non può continuare in via indefinita.
Ovviamente non sarà così: io prevedo una quota di 1.50 contro euro raggiunta a breve che verrà mantenuta ( grosso modo ) per un bel po' di tempo. Poi, l'anno prossimo, con l'elezione del nuovo Presidente bisognerà vedere la reazione dei mercati: se sarà qualcuno con l'intenzione di continuare con la disastrosa politica delle basse tasse e delle alte spese ( militari, soprattutto... ), allora prevedo un ulteriore scivolone che potrà arrivare fino ad 1.60 -1.70 ( oltre non mi sembra realistico, almeno nel medio periodo ). Se, invece, verrà eletto qualcuno che, a costo di sfidare l'impopolarità, cercherà di rimettere i conti a posto, è possibile addirittura un sia pur lieve recupero del dollaro ( anche se non tornerà mai più, almeno a mio parere, ai valori di qualche anno fa, eccessivamente gonfiati... ).

semolato ha scritto:
Questo è un esperimento genetico-economico che sta creando un ibrido molto pericoloso, con una testa e delle spalle enormi e gambe lunghe e sottilissime: prima o poi cade. E francamente sarebbe preferibile che a essere spazzati via fossero solo gli Stati Uniti, unici responsabili e unico soggetto a guadagnare DAVVERO da questa situazione. L'Europa non mi sembra goda di salute così stupenda, il mondo arabo è in fiamme, nei giganti in via di sviluppo le condizioni di vita fanno mediamente schifo.

Il gioco degli Stati Uniti è appunto: o così o tutti col sedere per terra. Cinicamente, bisognerebbe avere le palle di mandare col sedere per terra solo loro. Noi mangeremmo pane e cipolla per un po', loro per sempre. Ma l'Europa, così com'è, is "no factor", come dicono loro...
L'economia degli Stati Uniti non è come quella di un qualunque altro Paese: è l'economia CARDINE, quella intorno a cui ruotano TUTTE le altre economie mondiali. E' impensabile ( almeno nel medio periodo... ) che ci possa essere un destino disgiunto tra il loro e quello di tutto il resto del mondo. Le cose cambieranno, forse, tra una trentina di anni quando, probabilmente, l'economia cinese avrà raggiunto dimensioni comparabili a quella americana e si instaurerà un vero e proprio bipolarismo economico. A meno che, ovviamente, fattori extra-economici ( leggi: crisi militari... :sad: ) non intervengano a modificare pesantemente il quadro.
In ogni caso il ruolo dell'Europa è e resterà sempre marginale: dicono che l'ex Segretario di Stato Americano Kissinger abbia avuto a dire tempo fa: "L' Europa è un gigante economico, un nano politico e un verme militare". La situazione non è cambiata da allora, anzi...
Se l'Europa fosse VERAMENTE unita, forse, un ruolo potrebbe realmente recitarlo: ma purtroppo il nostro Continente pullula di imbecilli che ci tengono a preservare il proprio cortile di casa ( come se fosse possibile con un processo di globalizzazione ormai irreversibile... :icon_twisted: ) e che si oppongono con tutti i mezzi affinché ciò avvenga.
Pochi hanno chiaro il quadro di insieme, di come stia drasticamente cambiando il nostro mondo e il rapporto tra le varie aree che lo compongono: pochi, in soldoni, sono in grado di percepire i grandi movimenti della Storia e i mutamenti epocali MENTRE questi avvengono.
Tra 50 anni niente sarà più come è stato finora e l'Europa, stante questa situazione, è SICURAMENTE condannata a vedere definitivamente concluso quel processo di ridimensionamento iniziato dopo la II Guerra Mondiale e a dare l'addio a quel posto di supremazia nel nostro Pianeta conquistato 500 anni fa dopo la scoperta dell'America.
 
ieri a SanMarino diesel a 1,196 solo in un distributore del libico.
ma se facessimo qualche domenica a piedi come negli anni dell'austeriti?
strade libere,meno smog,ecc!!(so che e' solo utopia!!)
ciao
 
sonosoloio ha scritto:
ieri a SanMarino diesel a 1,196 solo in un distributore del libico.
ma se facessimo qualche domenica a piedi come negli anni dell'austeriti?
strade libere,meno smog,ecc!!(so che e' solo utopia!!)
ciao

Ormai TUTTA l'economia mondiale ruota intorno al petrolio e ai suoi derivati
Alle 7 sorelle ,che qualcuno non prenda l'auto,fa solo il solletico!
Il problema è che in questi anni non siamo riusciti a trovare delle valide alternative al petrolio e ricordiamoci dello sciagurato referendum che in Italia ha eliminato le centrali nucleari
 
Attenendosi ai fatti, il prezzo del petrolio è sempre cresciuto rapidamente ed asintoticamente a causa di fattori geopolitici contingenti, non sempre "accidentali", per poi ridiscendere di parecchio.
Nel 1973 l'embargo di paesi arabi, nel 1979 la rivoluzione in Iran, nel 1990 a causa di "desert storm". La concomitanza degli aumenti più recenti è con i fatti che tutti conosciamo per cui nemmeno c'è bisogno di ricordarli.
Nelle peggiori previsioni, che tengono conto di Cina ed India e non ipotizzano nuove fonti (occhio alla Russia...) la produzione di petrolio potrebbe seguire una domanda che raddoppia rispetto all'attuale almeno fino al 2021, ma ciò è fuori da ogni logica per via dello sviluppo di fonti alternative che andranno progressivamente a sostituire il "fossile".
Più realisticamente, ci sarà petrolio almeno finchè ce ne sarà bisogno , molto probabilmente avremo anzi un progressivo eccesso di produzione rispetto al fabbisogno mondiale.
 
Tuner ha scritto:
Attenendosi ai fatti, il prezzo del petrolio è sempre cresciuto rapidamente ed asintoticamente a causa di fattori geopolitici contingenti, non sempre "accidentali", per poi ridiscendere di parecchio.
Nel 1973 l'embargo di paesi arabi, nel 1979 la rivoluzione in Iran, nel 1990 a causa di "desert storm". La concomitanza degli aumenti più recenti è con i fatti che tutti conosciamo per cui nemmeno c'è bisogno di ricordarli.
Nelle peggiori previsioni, che tengono conto di Cina ed India e non ipotizzano nuove fonti (occhio alla Russia...) la produzione di petrolio potrebbe seguire una domanda che raddoppia rispetto all'attuale almeno fino al 2021, ma ciò è fuori da ogni logica per via dello sviluppo di fonti alternative che andranno progressivamente a sostituire il "fossile".
Più realisticamente, ci sarà petrolio almeno finchè ce ne sarà bisogno , molto probabilmente avremo anzi un progressivo eccesso di produzione rispetto al fabbisogno mondiale.
?????Scusa io un po di tempo fa avevo letto non ricordo dove che uno studioso aveva detto che il petrolio tendera ad esaurirsi tra non pui di 10 anni!!!!!!!!:5eek:
 
Questo secondo le teorie di Hubbert, che però sono state formulate per un area circoscritta ed in tempi in cui la tecnologia non permetteva nemmeno di immaginare le attuali possibilità estrattive e quelle future.

http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=1859&size=

http://en.wikipedia.org/wiki/Image:World_energy_consumption%2C_1970-2025%2C_EIA.png


PS Il fatto che ci siano ancora vaste riserve di petrolio da sfruttare non contrasta con la realtà di prezzi che, a lungo termine, non potranno che aumentare.
 
Ultima modifica:
Tuner ha scritto:
Questo secondo le teorie di Hubbert, che però sono state formulate per un area circoscritta ed in tempi in cui la tecnologia non permetteva nemmeno di immaginare le attuali possibilità estrattive e quelle future.

http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=1859&size=

http://en.wikipedia.org/wiki/Image:World_energy_consumption%2C_1970-2025%2C_EIA.png


PS Il fatto che ci siano ancora vaste riserve di petrolio da sfruttare non contrasta con la realtà di prezzi che, a lungo termine, non potranno che aumentare.
Le stime delle riserve petrolifere mondiali sono ALTAMENTE ipotetiche e poco controllabili: si basano in massima parte sulle indagini statistiche effettuate da due giornali, "Oil and Gas Journal" http://www.ogj.com/index.cfm e "World Oil" http://www.gulfpub.com/default.asp?page=4&productID=2333 a loro volta basate sulle stime comunicate dai soggetti interessati, Compagnie petrolifere e Stati produttori ( che nessuno può EFFETTIVAMENTE controllare... )..
Ambedue questi soggetti hanno tutto l'interesse a sovradimensionare l'entità delle loro riserve petrolifere: le prime per evidenti benefici che ne derivano, per esempio, sui listini di borsa ;) ; i secondi, in particolare i Paesi dell'Opec, perchè la quantità di petrolio che essi sono autorizzati a produrre ed esportare è proporzionale alle riserve stimate: avere, pertanto, riserve ufficiali più alte significa poter esportare più petrolio ( è quello che è successo, per esempio, nel 1987 allorchè le stime delle riserve petrolifere degli Stati dell'Opec sono IMPROVVISAMENTE aumentate del 50% senza che nel frattempo fosse intervenuta nessuna ragione tecnica apparente... :icon_rolleyes: ).
Inoltre, le stime non differenziano a sufficienza il TIPO di riserve petrolifere, distinguendo ( come sarebbe corretto ) le riserve che sono facilmente raggiungibili ( e che quindi potranno essere SICURAMENTE sfruttate ) da quelle teoriche, poste in giacimenti MOLTO difficilmente sfruttabili ( o che, probabilmente, non lo saranno mai... ).
 
Le riserve di petrolio e gas sono enormi sebbene quelle "facili", cioè più convenienti, siano per lo più concentrate nella zona del golfo persico.
Il petrolio che non sarebbe stato economicamente conveniente estrarre 30 anni fa ora può essere estratto, sia per una maggor capacità tecnologica sia perchè il prezzo di quello "facile" è manipolato al rialzo.
Sono convintissimo, potrei anzi scommetterci, che quando il mondo inizierà a preferire davvero altre fonti al petrolio, questo avverrà perchè il prezzo del petrolio sarà arrivato ad essere più elevato rispetto a queste fonti, non perchè il petrolio si sarà esaurito.
Poiche la necessità aguzza l'ingegno, è interesse di chi vende petrolio e di chi lo lavora non far salire i prezzi oltre un certo limite, pena lo sviluppo accelerato di fonti alternative e la fine stessa della loro ricchezza.
 
:) analisi condivisibile...sembri quasi uno del ramo!:icon_twisted:
aggiungo che anche gli "esperti" del settore hanno dati parziali ed ogni grande compagnia energetica non conosce a fondo i dati delle rivali.
le stime si avvicinano ma tanto per fare un esempio, pochi sanno che nel nostro bistrattato paese ci sono "decine" di pozzi (gas e petrolio leggero) scoperti da decenni e lasciati lì, in attesa che il rapporto costi/benefici andasse in positivo. ( e ci siamo molto vicini...)
inoltre amici di Gazprom mi assicurano che hanno fatto grandi scoperte nell'anno 2000 durante "sondaggi" sui monti Urali...:eusa_whistle: , mentre colleghi di Gasunie parlano di dati molto confortanti dal mare del Nord...:D

quindi difficile fare previsioni basandosi sui dati pubblicati, ma anch'io sono decisamente "ottimista" :eusa_whistle: ;) per il futuro dei nostri figli.
 
senza contare che il brasile si e' trovata da 1 giorno all'altro con il 50% in piu' di riserve .............oltre ad essere il primo produttore di ecodiesel e alcol
 
infatti chissà quali risorse ci sono ancora in Sudamerica...:D
peccato che ad esempio il buon Chavez stia frenando con le politiche di "exploitation" :) .
 
:D non saprei... Tenaris ha avuto molte commissioni in venezuela......
sti tubi a qualcosa serviranno.....:lol:
 
andresa ha scritto:
:D non saprei... Tenaris ha avuto molte commissioni in venezuela...... sti tubi a qualcosa serviranno.....:lol:
sì ma quelli servono a "collegare" tutti i giacimenti scoperti dalle compagnie europee già scappate a gambe levate!:D
 
:lol: ............ chissa' perche' gli italiani sono ancora la'......:badgrin:
e poi da poco hanno un super AMBASCIATORE.............:eusa_whistle:
 
Tuner ha scritto:
Poiche la necessità aguzza l'ingegno, è interesse di chi vende petrolio e di chi lo lavora non far salire i prezzi oltre un certo limite, pena lo sviluppo accelerato di fonti alternative e la fine stessa della loro ricchezza.
Questo è ovvio: infatti questo è forse l'unico campo in cui un cartello ( quello dell'OPEC ) ha come scopo principale quello di tenere i prezzi artificiosamente bassi, non artificiosamente alti, come è "normale" prassi per un qualunque cartello oligopolistico...
Però PROPRIO questa constatazione porta acqua al mio mulino: è interesse precipuo dei Paesi produttori e delle compagnie petrolifere dare dati "tranquillizzanti" sulle riserve petrolifere: se, infatti, venisse alla luce la ristrettezza della REALE disponibilità futura di petrolio, allora la spinta verso la ricerca di fonti alternative sarebbe molto più forte e riusciremmo IN TEMPO ad evitare il nodo scorsoio che ci soffocherà quando il prezzo schizzerà alle stelle e noi Paesi dell' (ex?) Primo mondo non saremo in grado di approntare strategie energetiche alternative valide ( che richiedono molti anni per diventare operative ).
La tua tranquillità è ESATTAMENTE ciò che Compagnie petrolifere e Stati Produttori vogliono inculcare nell'opinione pubblica mondiale ( finora con successo... :sad: ).

YODA ha scritto:
:)
quindi difficile fare previsioni basandosi sui dati pubblicati, ma anch'io sono decisamente "ottimista" :eusa_whistle: ;) per il futuro dei nostri figli.
Dei figli "forse" ( con molti dubbi... ): dei nipoti assolutamente no.... :evil5:
Perdonatemi il paragone, ma la tranquillità e l'"ottimismo" con cui affrontate questo problema mi ricorda un po' l'orchestrina del Titanic che suonava anche quando la nave era stata già colpita da un iceberg... :sad:
 
L'articolo punta ad altre conclusioni, ma il preambolo cade a proposito, e questa fonte dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto di collusione con le compagnie petrolifere e con gli stati produttori.;)

http://www.mail-archive.com/economia@peacelink.it/msg00430.html

roddy ha scritto:
La tua tranquillità è ESATTAMENTE ciò che Compagnie petrolifere e Stati Produttori vogliono inculcare nell'opinione pubblica mondiale ( finora con successo... :sad: ).
 
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