Se l'impianto è fatto male (partitori) è così, se l'impianto è invece realizzato a regola d'arte, allora ad ogni TV arriva solo una frazione del segnale (derivatori).
I segnali ad alta frequenza non sono la corrente elettrica a 220V e si deve tener conto di un parametro detto "Impedenza". Se non lo si fa, si creano disadattamenti, che producono effetti strani (per il profano), del tipo che alcuni segnali ben ricevibili su una presa possono essere irricevibili sull'altra.
L'uso dei partitori per alimentare le prese (od andare direttamente ai dispositivi) è fortemente sconsigliato, perchè basta l'assenza di un carico (presa non utilizzata) o qualche anomalia (tipo contatti fasulli e corti in connettore o prolunga cinese) perchè vada in crisi tutto l'impianto.
Il derivatore (o la presa passante, che integra un derivatore) sono i componenti più indicati per alimentare le prese terminali, perchè diventa molto più semplice bilanciare i segnali (stesso livello su tutte le prese) e soprattutto, qualunque cosa accada su una presa, non si ripercuote su tutto il resto dell'impianto.
Il prezzo da pagare per questa "incondizionata stabilità" è una resa energentica inferiore, con solo una piccola frazione del segnale disponibile che va alle prese (al massimo, meno di un decimo), con il resto "dissipato" da una resistenza da 75 Ohm che chiude la linea montante.
Date le trascurabili potenze in gioco, questo "minimo spreco", che quasi sempre comporta la necessità di una moderata amplificazione, è altamente preferibile ad un impianto passivo fatto con partitori.
Se esiste più di una presa/utilizzatore ed il segnale in antenna non è sufficiente a rendere possibile l'uso di derivatori (da almeno 10-12 dB) bisogna amplificare e l'unico impianto passivo tralizzabile, è quello per la singola utenza.
semplicemente se alimenti 5 televisioni, la potenza del segnale che arriva ad ogni singolo TV
sarà necessariamente 1/5 della potenza che l'antenna è in grado di dare.
se alimenti 3 televisori, ognuno avrà 1/3 del segnale e via cosi