Per capire, bisogna comprendere che il massimo trasferimento di energia (tra linea e carico) si ha quando l'impedenza del segnale in quel punto della linea è uguale a quella del dispositivo. Nel caso degli impianti TV, 75 Ohm resistivi.
In regime di onde stazionarie, nonostante l'impedenza caratteristica della linea sia 75 Ohm, quella del segnale in un dato punto varia, all'estremo (cioè con ROS infinito) tra zero ed infinito.
La caratteristica tipica di un impianto disadattato è proprio quella che in un dato punto, l'impedenza cambia in funzione della frequenza del segnale, ovvero della sua lunghezza d'onda rispetto a quella della linea.
Capita allora che due segnali di frequenza diversa, con livello simile in antenna (o all'uscita dell'amplificatore) abbiano, nelle varie prese ampiezze diverse, perchè l'impedenza in quel punto cambia a seconda della frequenza.
Quando invece la linea è adattata (ovviamente relativamente alla banda operativa, es VHF e UHF) l'impedenza è sempre prossima a 75 Ohm resistivi, qualunque sia la frequenza, così che le ampiezze dei vari segnali sono pressochè costanti in tutti i punti della linea, a meno delle diverse attenuazioni del cavo in funzione della frerquenza.
Da sottolineare che con onde stazionarie, in UHF bastano pochi cm perchè la situazione cambi, anche radicalmente.