Rai - Opposizione in Vigilanza: Trasparenza su appalti fiction
Oggi audizione informale con Lei, Marano, Del Noce
Roma, 19 ott. (Apcom) - Maggiore trasparenza sugli appalti Rai, in particolare per le fiction. L'opposizione l'ha chiesta in commissione di Vigilanza ai vertici Rai - rappresentati dai vice direttori Lorenza Lei e Antonio Marano e dal direttore di Rai Fiction, Fabrizio del Noce - attraverso Fabrizio Morri, capogruppo Pd, Enzo Carra e Roberto Rao dell'Udc.
Tra i punti discussi, riferisce Morri, il sistema di elenco di produttori - 58 - 'interno' alla Rai e il fatto, spiega, "che si basa su un meccanismo di autocertificazione. Quindi è difficile sapere se, ad esempio, un produttore che chiede di essere inserito in questo elenco abbia o meno un parente in Rai". Altra questione, "un maggiore controllo" sulle società, "a tutela della Rai". Infine "la presenza di soci stranieri nelle società di produzione o quella di Mediaset, come nel caso Endemol o della società di Tarak Ben Ammar". Il punto, dice Enzo Carra, "è evitare che il denaro pubblico finisca a chissà chi o anche al concorrente principale, ovvero Mediaset". Temi sui quali, dice ancora Carra, "Marano e Del Noce dicono che devono fidarsi delle autocertificazioni" ma "mi sembrano impreparati". In ogni caso l'audizione è servita a "portare la Rai a conoscenza della situazione".
RAI: DELLA VEDOVA (FLI), DATI ALLARMANTI. ACCELERARE SU PRIVATIZZAZIONE
(ASCA) - Roma, 20 ott - ''Per la Rai aumentano gli ascolti e diminuisce la raccolta pubblicitaria, a vantaggio dei concorrenti: basterebbe questo a certificare il fallimento gestionale dell'azienda. E, stando almeno a quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, la situazione sta gia' precipitando oltre la soglia dell'emergenza: nel 2012 il deficit della Tv di Stato dovrebbe addirittura superare il suo capitale sociale. Tanto piu' che la soluzione proposta, la cessione degli asset immobiliari dell'azienda per finanziare le perdite, porterebbe alla distruzione di valore per la Rai, anticamera del fallimento dell'azienda''. Lo dichiara Benedetto Della Vedova, vicepresidente vicario del gruppo FLI alla Camera.
''Le mosse recenti ai piani alti di Viale Mazzini, in questo contesto, assomigliano sempre piu' ai balli nelle ultime ore del Titanic - prosegue il finiano -. A meno che non si voglia pensare ad irrealistiche ricapitalizzazioni a spese del contribuente, o magari all'inasprimento del canone, e' evidente la necessita' di discutere subito della privatizzazione della Rai, come noi di FLI abbiamo proposto la scorsa settimana; subito, prima che si materializzi lo spettro di una nuova Alitalia''.
''Privatizzare la Rai oggi vuol dire salvarla, evitare che i costi della malagestione e della inevitabile occupazione manu militari della politica - conclude Della Vedova - vengano pagati dai contribuenti e dagli stessi dipendenti dell'azienda''.
Rai - Udc: Chiarezza su conti, no a sperperi denaro pubblico
Interrogazione Rao-Carra in Vigilanza su deficit azienda.
Roma, 20 ott. (Apcom) - "La situazione debitoria della Rai, con un deficit che di qui a due anni supererà il valore del capitale sociale, ha raggiunto livelli gravissimi, tanto da allarmare la stessa dirigenza dell'azienda". Lo dichiarano Roberto Rao e Enzo Carra, deputati dell'Udc e membri della Commissione di Vigilanza, che hanno presentato un'interrogazione per conoscere le cause di queste difficoltà economiche e le misure che la Rai intendente adottare per porvi rimedio.
"In questo quadro - proseguono gli esponenti centristi - Viale Mazzini ha comunque ritenuto di procedere a nuove assunzioni e ha fatto crescere i costi operativi di circa 50 milioni di euro. Mentre la raccolta pubblicitaria, nonostante la Rai abbia registrato ottimi dati d'ascolto lasciando Mediaset 6 punti indietro, cresce la metà di quella del Biscione. Sono molti gli aspetti che la Rai deve chiarire. Si deve capire se l'investimento di quasi 200 milioni l'anno per le fiction abbia un adeguato ritorno economico, se sia stato opportuno rinunciare ai 50 milioni l'anno offerti da Sky per le tre reti generaliste, se vi siano sprechi facilmente eliminabili e se sia il caso di fermare trasmissioni come Annozero che garantiscono forti introiti pubblicitari. Tutti hanno il dovere di pagare il canone, ma la Rai, proprio perché finanziata con soldi pubblici, non può sperperare le sue risorse".