RAI: BRUTTI, GRANDE PREOCCUPAZIONE PER SALUTE AZIENDA =
Roma, 21 set. (Adnkronos) - "L'audizione in commissione di
Vigilanza dei vertici della Rai ha aiutato a fare luce sul reale stato
di salute dell'azienda pubblica. In particolare, occorre notare che
dalle parole del direttore generale Cappon si evincono tre nodi
particolarmente preoccupanti. In primo luogo e' stato affermato che
per la promozione del personale si deve tornare a valutazioni basate
esclusivamente sul merito. Cio' significa, di contro, che fino ad ora
cosi' non e' stato con dissipazione di valori professionali presenti
nell'azienda e la diffusione di una pratica lottizzatoria. In secondo
luogo, e' stato fatto notare che le entrate pubblicitarie sono
sostanzialmente stazionarie o crescono di poco. Questo fatto significa
che il cash flow non viene alimentato in modo adeguato per progettare
investimenti di grande respiro e per un rafforzamento della produzione
e della programmazione". Lo afferma il senatore dell'Ulivo Paolo
Brutti, membro della commissione di Vigilanza Rai.
"E' ovvio -spiega ancora Brutti- che per un'azienda
radiotelevisiva una tale situazione e' un reale problema e danneggia
il suo potere concorrenziale. In ultimo e' stato rilevato che mancano
le risorse per il digitale terreste, non soltanto per il suo sviluppo
tecnologico, ma anche per l'acquisto di programmi mirati a tale
standard. Anche in questo caso la Rai si colloca in una posizione
arretrata in un settore fortemente innovativo e per l'azienda diventa
difficile operare all'interno di un mercato che vede concorrenti
agguerriti e dotati di notevoli risorse finanziarie".
"Un simile quadro -conclude- non puo' che destare forte
preoccupazione e indica quali siano i veri risultati della gestione
della Rai nel periodo del centrodestra. Il consiglio d'amministrazione
e il governo dovranno lavorare molto per correggere queste debolezze
strutturali di fondo e riaprire una prospettiva di sviluppo per la
Rai".
Roma, 21 set. (Adnkronos) - "L'audizione in commissione di
Vigilanza dei vertici della Rai ha aiutato a fare luce sul reale stato
di salute dell'azienda pubblica. In particolare, occorre notare che
dalle parole del direttore generale Cappon si evincono tre nodi
particolarmente preoccupanti. In primo luogo e' stato affermato che
per la promozione del personale si deve tornare a valutazioni basate
esclusivamente sul merito. Cio' significa, di contro, che fino ad ora
cosi' non e' stato con dissipazione di valori professionali presenti
nell'azienda e la diffusione di una pratica lottizzatoria. In secondo
luogo, e' stato fatto notare che le entrate pubblicitarie sono
sostanzialmente stazionarie o crescono di poco. Questo fatto significa
che il cash flow non viene alimentato in modo adeguato per progettare
investimenti di grande respiro e per un rafforzamento della produzione
e della programmazione". Lo afferma il senatore dell'Ulivo Paolo
Brutti, membro della commissione di Vigilanza Rai.
"E' ovvio -spiega ancora Brutti- che per un'azienda
radiotelevisiva una tale situazione e' un reale problema e danneggia
il suo potere concorrenziale. In ultimo e' stato rilevato che mancano
le risorse per il digitale terreste, non soltanto per il suo sviluppo
tecnologico, ma anche per l'acquisto di programmi mirati a tale
standard. Anche in questo caso la Rai si colloca in una posizione
arretrata in un settore fortemente innovativo e per l'azienda diventa
difficile operare all'interno di un mercato che vede concorrenti
agguerriti e dotati di notevoli risorse finanziarie".
"Un simile quadro -conclude- non puo' che destare forte
preoccupazione e indica quali siano i veri risultati della gestione
della Rai nel periodo del centrodestra. Il consiglio d'amministrazione
e il governo dovranno lavorare molto per correggere queste debolezze
strutturali di fondo e riaprire una prospettiva di sviluppo per la
Rai".