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Riassegnazione Frequenze TV Locali Nordest/Adriatico Vs. Slovenia-Croazia

Ecco intanto il 1' riassunto :) (Per le novità sul 5G https://www.digital-forum.it/showth...i-confinanti&p=6212550&viewfull=1#post6212550)


Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) si è riunito 2 volte: la 1' il 10 Maggio a Dublino, la 2' il 12 Giugno a Bruxelles

Proseguono le interferenze italiane sulle frequenze 21, 39, 41, 45 e 51 nei confronti della Croazia. Ad esclusione del canale UHF 51, sono in corso delle indagini per identificare i trasmettitori interferenti, ma ci sono contraddizioni nei livelli di disturbo tra le simulazioni italiane e le misurazioni croate che hanno riscontrato un livello più alto. Per alcuni siti rilevati, l'Italia ha simulato lo scenario di interferenza sui punti di prova croati inferiori a 28 dBμV/m. L'AGCOM fornirà i dettagli tecnici dei punti di prova alla Croazia. Se i risultati della simulazione saranno confermati le cause potrebbero essere la propagazione troposfreica dei segnali oppure il mancato rispetto delle caratteristiche autorizzate da parte dei ripetitori interferenti.

La frequenza 51 appartiene a San Marino e Croazia in base agli accordi di Ginevra 2006, ma l'Italia aveva concordato con San Marino ulteriori trasmettitori sul proprio territorio a condizione che l'interferenza con altri paesi fosse all'interno del confine del Piano GE-06 di San Marino.
L'Italia ha spiegato che, per le stazioni situate nel proprio territorio (non facenti parte degli accordi di Ginevra 2006), la potenza consentita debba essere entro il confine di Montalbo Rocca, in modo tale da non interferire in Croazia.

Secondo le misurazioni croate i livelli di segnale dei ripetitori nella zona di Bologna, Ferrara, Pesaro, Padova, Treviso, Puglia o Basilicata settentrionale sono tra i 10 e i 20 dB più alti rispetto agli accordi di Ginevra 2006. Italia e Croazia chiederanno a San Marino di fornire la potenza effettiva di tutti i ripetitori, sia di sua proprietà, sia di quelli italiani (incluso Montalbo Rocca) e di controllare qual è il livello di interferenza simulato ricevuto in Croazia.

L'Italia invierà l'elenco delle coordinate geografiche e i dettagli tecnici di tutti i trasmettitori che utilizzano le frequenze 21, 39, 41, 45 e 51 nelle regioni adriatiche al confine con il Paese balcanico.


La Francia ha recentemente richiesto all'Italia il coordinamento per la frequenza UHF 35.


Per quanto riguarda il DAB, l'AGCOM ha informato che svilupperà il piano che sarà pienamente in linea con i diritti internazionali italiani (GE-06 + accordi di coordinamento) e ciò dipenderà dai negoziati transfrontalieri con qualsiasi amministrazione che abbia richieste specifiche riguardanti questo piano definitivo per il coordinamento con l'Italia (cioè diritti aggiuntivi, conversione da DVB-T a DAB, ecc.). A tal proposito l'Italia è stata invitata a intraprendere il coordinamento delle frequenze con gli altri Paesi vicini per confermare l'intenzione di utilizzare, in futuro, qualsiasi assegnazione VHF GE-06 aggiuntiva o accordi transfrontalieri. Questo piano DAB deve essere implementato il prima possibile per risolvere le interferenze. Nel frattempo, l'Italia sta discutendo con Croazia e Slovenia alcuni progetti per ridurre le interferenze dei trasmettitori italiani attivi e non coordinati.

L'Italia ha dichiarato che alcuni anni fa le autorizzazioni "sperimentali" DAB per alcuni canali non GE-06 sono state concesse per garantire lo sviluppo della radio digitale a livello nazionale, ma senza coordinamento con i paesi limitrofi.

È in fase di svolgimento una discussione che riguarda la protezione della Slovenia dalle interferenze italiane provenienti dai ripetitori di Monte Porzus e Monte Grappa.


La Croazia ha inviato una lettera dove si parla dei progetti italiani sui canali 12A, 12B e 12C e dell'utilizzo di queste frequenze in tutta Italia. Inoltre sono riportati i risultati delle trasmissioni DAB italiane non coordinate misurati da luglio a settembre 2018. Questi segnali italiani non coordinati causavano interferenze ed impedivano all’amministrazione croata di introdurre reti DAB in conformità con i diritti internazionali derivanti dal piano GE-06.

Sono state segnalate interferenze dannose sul blocco DAB 10A (TRENTINO DAB1).

L'Italia ha spiegato di aver presentato 3 progetti riguardanti i blocchi di frequenze 12A, 12B e 12C in Croazia, da considerare utili per proteggere il Paese balcanico (meno di 40 dBμV/m).


La Francia, invece, ha l'intenzione di attivare a breve il segnale DAB sulle frequenze 9B e 9C nella zona meridionale, anche se alla frontiera il canale 9 è attualmente acceso in Italia.



L'Italia ha sottolineato che la soluzione per il piano FM dipende molto dai progressi riguardanti la copertura e la penetrazione della radio digitale.

L'Italia ha inviato alla Slovenia un caso che riguarda un nuovo progetto di antenna per i siti di Muggia e Croce Bianca. Secondo lo studio italiano, con l'applicazione dei 2 nuovi modelli di antenna, i 2 ripetitori possono trasmettere contemporaneamente senza ridurre le rispettive aree di servizio. La Slovenia ha presentato un documento, secondo cui l'Italia ha dichiarato che per l'area di Trieste il progetto per la propria stazione stava usando un'attenuazione in direzione della Slovenia di 114 dB. Questo valore non è stato ritenuto realistico.

Il Paese balcanico ha quindi sottolineato che l'unica soluzione al problema è quella di cambiare la frequenza del segnale italiano oppure aumentare la propria potenza di trasmissione da alcuni ripetitori per compensare le interferenze, come tra l'altro intende fare visto che l'AKOS ha concesso il potenziamento dei segnali FM da 5 a 40 dBW dalle postazioni di Monte Kuk, Croce Bianca, Monte Nanos e Priloga.
L'Italia è particolarmente preoccupata come dimostrano i documenti resi disponibili dal giudice italiano di Trieste in merito alla controversia legale tra emittenti italiane e slovene.

Il gruppo del RSPG ritiene necessario un incontro bilaterale tra i 2 Paesi sia per risolvere la questione di Muggia e Croce Bianca, sia per trovare soluzioni diverse dall'aumento di potenza deciso dalla Slovenia.
Vista la mancanza di potere dell'Italia per la banda FM, è stato concordato che le emittenti hanno bisogno di essere coinvolte al fine di ottenere soluzioni vantaggiose per tutti.


La Croazia ha presentato delle proposte per ridurre l'interferenza su 4 canali prioritari che riguardano il Monte Biokovo, concentrandosi sui disturbi co-canale.

L'Italia ha fornito i risultati di forza di campo simulato per solo 8 casi di interferenza nei confronti di questo ripetitore croato, ma, secondo l'elenco delle frequenze croate FM prioritarie allegate al verbale dell'ultima riunione del «good offices» del gruppo di lavoro tenutasi a Roma, ci sono stati in totale 33 casi di interferenza con questo trasmettitore. Fuori da questa cifra, sono inclusi in totale 13 casi di disturbo co-canale.

L'Italia ha sottolineato che non capisce alcuni risultati delle misurazioni croate con il campo di forza superiore a 70 dBμV/m, mentre i parametri dei valori di simulazione, dopo la verifica del trasmettitore, sono inferiori a 40 dBμV/m.
I 2 Paesi si scambieranno i parametri della simulazione per indagare le ragioni di queste differenze.
L'Italia fornirà i parametri tecnici delle stazioni radio sonore con ID programma su cui è stata segnalata l'interferenza croata. Per risolvere questi casi di disturbo, l'Italia dovrebbe concentrarsi sulle situazioni di interferenza co-canale.


Malta, invece, sta pensando di sviluppare un piano di riprogettazione delle trasmissioni FM per rafforzare il segnale locale nelle aree interferite e contemporaneamente ridurre al minimo gli effetti di ricaduta sui paesi limitrofi. È in corso di studio la fattibilità tecnica e finanziaria dell'attuazione di tale misura con annesse implicazioni politiche e sociali.
Naturalmente, prima, verrà cercata l' approvazione di qualsiasi paese interessato per il coordinamento delle frequenze, come richiesto dai regolamenti internazionali. La proposta è stata accettata e Malta è stata invitata ad avere incontri bilaterali con l'Italia.


L'Italia ha riscontrato un problema riguardante le trasmissioni in onde medie, in cui una modifica minore del proprio diritto GE-75 (spostamento di meno di 5 km) è stata respinta dalla Slovenia. È stato chiesto ai 2 Paesi di discutere su questo tema.


Prossimo incontro previsto il 19 settembre 2019 a Zagabria



Grazie Milazzo ottimo riassunto :)
Prego :)
 
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Dato che ho problemi con la mancata ricezioni di varie emittenti, qualcuno mi può informare riguardo quali frequenze devono chiudere quà in Veneto e da quando?Non ho seguito i post precedenti....
 
Dato che ho problemi con la mancata ricezioni di varie emittenti, qualcuno mi può informare riguardo quali frequenze devono chiudere quà in Veneto e da quando?Non ho seguito i post precedenti....
Partendo dal fatto che l'Italia inizialmente voleva sgomberare definitivamente in Adriatico le frequenze croate (e slovene) nel 2021 insieme alla liberazione della fascia 49-60 UHF, ma che non sarà possibile per l'urgente richiesta della Croazia di proteggere nella propria zona adriatica le frequenze 21, 22, 23, 27, 29, 34, 35, 41 e 43 (e risolvere quelle rimanenti su 21, 39, 41, 45 e 51), in Veneto bisogna disattivare 21, 23, 41 e 43.

Le tempistiche ancora non si sanno, ma si dovrà procedere al più presto possibile (visti i piani della Croazia potrebbe essere già da settembre 2019, quella più spacciata è la frequenza UHF 23)

In questo modo resterebbero a disposizione dei mux locali veneti le frequenze 31, 32, 42, 46, 51 (il problema è conteso con San Marino, territorio estraneo a questa regione), 58 e 59, in attesa poi dello scossone del 2021-2022
 
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Partendo dal fatto che l'Italia inizialmente voleva sgomberare definitivamente in Adriatico le frequenze croate (e slovene) nel 2021 insieme alla liberazione della fascia 49-60 UHF, ma che non sarà possibile per l'urgente richiesta della Croazia di proteggere nella propria zona adriatica le frequenze 21, 22, 23, 27, 29, 34, 35, 41 e 43 (e risolvere quelle rimanenti su 21, 39, 41, 45 e 51), in Veneto bisogna disattivare 21, 23, 41 e 43.

Le tempistiche ancora non si sanno, ma si dovrà procedere al più presto possibile (visti i piani della Croazia potrebbe essere già da settembre 2019, quella più spacciata è la frequenza UHF 23)

In questo modo resterebbero a disposizione dei mux locali veneti le frequenze 31, 32, 42, 46, 51 (il problema è conteso con San Marino, territorio estraneo a questa regione), 58 e 59, in attesa poi dello scossone del 2021-2022
Direi pure in Emilia Romagna ciò è da Modena verso mare vi sarà da piangere
 
Partendo dal fatto che l'Italia inizialmente voleva sgomberare definitivamente in Adriatico le frequenze croate (e slovene) nel 2021 insieme alla liberazione della fascia 49-60 UHF, ma che non sarà possibile per l'urgente richiesta della Croazia di proteggere nella propria zona adriatica le frequenze 21, 22, 23, 27, 29, 34, 35, 41 e 43 (e risolvere quelle rimanenti su 21, 39, 41, 45 e 51), in Veneto bisogna disattivare 21, 23, 41 e 43.

Le tempistiche ancora non si sanno, ma si dovrà procedere al più presto possibile (visti i piani della Croazia potrebbe essere già da settembre 2019, quella più spacciata è la frequenza UHF 23)

In questo modo resterebbero a disposizione dei mux locali veneti le frequenze 31, 32, 42, 46, 51 (il problema è conteso con San Marino, territorio estraneo a questa regione), 58 e 59, in attesa poi dello scossone del 2021-2022

Considerando poi che il 31 appartiene a studio 1, arriverà un altro cambio di frequenza per il consorzio reti nordest. E pensare che volevo avvisare il tecnico per il 43 ma a questo punto lascio perdere. Se penso che in Veneto addirittura nel 2010 vi era pure rete8vga con un mux ora resta solo da piangere.
 
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ma se perdiamo il 41, ci daranno un altro mux o un rimborso? Spero non sia settembre, ma durante il passaggio al nuovo digitale
 
ma se perdiamo il 41, ci daranno un altro mux o un rimborso?
Se applicheranno la stessa procedura di anni fa, si.

Spero non sia settembre, ma durante il passaggio al nuovo digitale
Il punto è proprio questo, l'Italia aveva deciso così, ma la Croazia si è stufata di aspettare ancora.

Il 41 in Istria (la regione croata che il Veneto deve tutelare) non è previsto, ma considerata la richiesta croata e la loro accensione sul 23 prevista ad ottobre, ci sarà ugualmente una liberazione unica come già successo anni fa.

Comunque non mi sorprenderebbe se per qualche tempo l'Italia manterrà accese le frequenze incriminate, non sarebbe la 1' volta :laughing7:

Considerando poi che il 31 appartiene a studio 1, arriverà un altro cambio di frequenza per il consorzio reti nordest. E pensare che volevo avvisare il tecnico per il 43 ma a questo punto lascio perdere. Se penso che in Veneto addirittura nel 2010 vi era pure rete8vga con un mux ora resta solo da piangere.
 
Comunque non mi sorprenderebbe se per qualche tempo l'Italia manterrà accese le frequenze incriminate, non sarebbe la 1' volta :laughing7:

Ma quindi è un dato di fatto che a settembre queste frequenze verranno chiuse o meglio verrà dato alle emittenti la possibilità di trasferire i canali altrove?E se restano accese comunque hanno già fatto i trasferimenti.
 
Ma quindi è un dato di fatto che a settembre queste frequenze verranno chiuse o meglio verrà dato alle emittenti la possibilità di trasferire i canali altrove?E se restano accese comunque hanno già fatto i trasferimenti.
Per il momento è un'ipotesi, ma potrebbe trasformarsi in realtà
 
Direi pure in Emilia Romagna ciò è da Modena verso mare vi sarà da piangere
A tal proposito ne ho approfittato per creare questo schema su quello che potrebbe succedere:


Mux locali:


Friuli Venezia-Giulia:


da spegnere: 21, 41, 43

utilizzabili: 31 (lim), 32, 42, 46, 51, 60


Emilia-Romagna (area di tutela della Croazia):

da spegnere: 21, 22, 23, 27, 34, 35, 41, 43

utilizzabili: 31, 32, 42, 46, 51, 59, 60


Marche:

da spegnere: 22, 23, 27, 34, 35, 39 (?), 41, 43, 51 (da risolvere con San Marino)

utilizzabili:

in tutta la Regione: 46, 58, 60

province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata: 24, 28, 31

province di Ancona e Pesaro-Urbino: 33, 42


Abruzzo:

da spegnere: 22, 27, 29, 35, 39 (?), 43

utilizzabili: 24, 28, 39 (?), 46, 58


Molise:

da spegnere: 22, 27, 29, 35, 39 (?), 43

utilizzabili: 28, 39 (?), 46, 60


Puglia:

da spegnere: 27, 29, 35, 39 (?), 43

utilizzabili: 24, 39 (?), 46, 58, 60
 
Ciao @milazzo in dtt . hai scritto che in Puglia, sono utilizzabili quei canali ma tramite OTGTV, ma parte di quei canali (24, 46 , 58 e 60) risultano già in uso. :icon_rolleyes:

A sto punto, mi sovviene da pensare, che si colga occasione per passare le TV locali di queste regioni all'MPEG4. Cioè allungare/posticipare, non porta davvero a nulla, se non a pagare indennizzi (perché si parlerà sicuramente di indennizzi se il MISE levasse in anticipo la licenza d'uso), per una cosa pro-tempore.
 
Ultima modifica:
@milazzo in dtt.

Secondo me, nelle Marche il 24 è utilizzabile in tutta la Regione. Il 33 non è utilizzabile (non hai considerato la Slovenia in Marche Nord), infatti non è stato assegnato a nessuno, a costo di spacchettare i mux regionali.
 
ma quindi il 41 in Veneto non è interessato ? perchè nel riassunto non lo vedo
 
Ciao @milazzo in dtt . hai scritto che in Puglia, sono utilizzabili quei canali ma tramite OTGTV, ma parte di quei canali (24, 46 , 58 e 60) risultano già in uso. :icon_rolleyes:

A sto punto, mi sovviene da pensare, che si colga occasione per passare le TV locali di queste regioni all'MPEG4. Cioè allungare/posticipare, non porta davvero a nulla, se non a pagare indennizzi (perché si parlerà sicuramente di indennizzi se il MISE levasse in anticipo la licenza d'uso), per una cosa pro-tempore.
Ciao mike, per utilizzabili intendo le frequenze che resterebbero a disposizione :)

Per le TV locali pugliesi in MPEG-4 in effetti potrebbero cominciare ad essere i tempi giusti, d'altronde ce ne sono un bel po' nel mux Delta TV ad esempio.

Al limite potrebbero restare ancora in MPEG-2 i canali principali come Telenorba, 7Gold, Delta TV stesso, ecc.


@milazzo in dtt.

Secondo me, nelle Marche il 24 è utilizzabile in tutta la Regione. Il 33 non è utilizzabile (non hai considerato la Slovenia in Marche Nord), infatti non è stato assegnato a nessuno, a costo di spacchettare i mux regionali.
Ciao francesco, ma per il 24 non ci sarebbe il rischio di disturbare la Rai in Emilia-Romagna?

Per il 33 hai ragione, però 22 e 27, anche se usati da mux sloveni, li hanno assegnati lo stesso nelle Marche


ma quindi il 41 in Veneto non è interessato ? perchè nel riassunto non lo vedo
Ciao mzm, riporto nuovamente la situazione del Veneto :)
https://www.digital-forum.it/showth...enia-Croazia&p=6223584&viewfull=1#post6223584
 
Ultima modifica:
@milazzo in dtt.

Secondo me, nelle Marche il 24 è utilizzabile in tutta la Regione. Il 33 non è utilizzabile (non hai considerato la Slovenia in Marche Nord), infatti non è stato assegnato a nessuno, a costo di spacchettare i mux regionali.

Accendilo al san paolo e ti arrestano
 
@BillyClay.
Però, sul 23 e 43 al San Paolo ci sono due tv marchigiane che non danno per niente fastidio ai 23 e 43 romagnoli.
Non sono frequenze Rai, però, con opportune pannellature. È una mia opinione ovviamente.
 
Riassumendo quale sarà la prima frequenza a dover essere dismessa dalle locali in Romagna ? Quando ? E chi darà l'input ? Sono domande alle quali si hanno già delle risposte seppur parziali ?
 
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