Ripartire segnale antenna

wile.e ha scritto:
se cambiassi il solo partitore lasciando le prese che ho non concluderei nulla? Le prese perchè non vanno bene?

Perchè non vuoi cambiarle?
Per dirla alla tua maniera, il segnale "deperisce" in:
cavi, partitori, derivatori, ... e prese in pessime condizioni

wile.e ha scritto:
Principalmente non ho capito se, usando un derivatore (o partitore) a 4 uscite il segnale deperisce...
 
con "deperire" intendevo una suddivisione del segnale...
cerco di spiegarmi meglio, se mettessi un partitore con solo 2 uscite avrei un segnale più forte (per ogni cavo) rispetto ad un partitore con 4 uscite?
Cioè in teoria una cosa che si divide in 4 perde potenza... o no?
 
wile.e ha scritto:
con "deperire" intendevo una suddivisione del segnale...
cerco di spiegarmi meglio, se mettessi un partitore con solo 2 uscite avrei un segnale più forte (per ogni cavo) rispetto ad un partitore con 4 uscite?
Cioè in teoria una cosa che si divide in 4 perde potenza... o no?

Un partitore a 2 vie attenua 4 dB, a 3 vie circa 6 dB e a 4 vie 8-9 dB.
 
Vediamo se mi riesce la metafora. :D
Quando la suddivisione è perfetta, 2 mezze torte sono il doppio di 4 quarti.
Il problema qui è però un altro, cioè fare le parti uguali. (che siano 2 o 4 le parti da fare cambia poco)
In altre parole il PARTITORE (che è un'altra cosa di un derivatore) garantisce la ripartizione in parti uguali solo se in fondo ai cavi è collegato un carico a 75 Ohm. (il carico può essere un decoder od un TV, che però deve essere acceso)
Siccome nella maggior parte dei casi è raro che ciò succeda, ovvero esistono prese lasciate libere e/o dispositivi "spenti", succede che il partitore suddivide... a modo suo e selettivamente, così capita (ad esempio) che in una presa ci sia un buon segnale (di una data emittente) e che in un'altra quell'emittente sia debole.
Per ovviare a questo inconveniente, per ripartire su prese TERMINALI, si usa il DERIVATORE, che attenua un po' più di un partitore, ma che garantisce il livello previsto su ogni presa, indipendentemente da cosa capita sulle altre.


wile.e ha scritto:
Cioè in teoria una cosa che si divide in 4 perde potenza... o no?
 
quindi nel mio caso perchè è da preferire un partitore?

grazie cmq per l'impegno, non credevo che fosse così difficile rivedere un impianto antenna... ma mi piace fare le cose da me
 
Se non mi son perso qualcosa, direi che qui ti stiamo tutti dicendo di NON usare un partitore ma un derivatore... e di cambiare le prese.
In alternativa si può lo stesso usare un partitore, ma in quel caso bisognerebbe utilizzare prese terminali attenuate almeno 6 dB.
;)
 
chiedo venia, ero convinto di aver letto partitore...
Allora cerco un derivatore a 3 uscite, tanto la 4° non la utilizzo. Non mi è ancora chiaro il discorso prese, non hanno ruggine, perchè il segnale dovrebbe risentirne? O è un discorso che le prese devono essere adatte al derivatore...
 
wile.e ha scritto:
chiedo venia, ero convinto di aver letto partitore...
Allora cerco un derivatore a 3 uscite, tanto la 4° non la utilizzo. Non mi è ancora chiaro il discorso prese, non hanno ruggine, perchè il segnale dovrebbe risentirne? O è un discorso che le prese devono essere adatte al derivatore...
spesso gli ossidi peggiori sono quelle patine che si vedono appena, per non parlare dello sporco depositato negli anni...
e poi scommetti che dentro c'è il cavo tutto ritorto e stiracchiato, magari con la calza mezza staccata o peggio in corto?
(come del resto nei morsetti del partitore....)
 
ehehehehe, appena cominciavo a capire qualcosa, vado al negozio di elettronica e chiedo prima un giunto ad f, e fin qui ok, poi un derivatore 1 ingresso e 3 uscite, me lo mostra, io gli chiedo se ha anche ripartitori e lui mi dice che ripartitore e derivatore sono la stessa cosa...

:D

se vado lì con la mia vecchia presa per cercarne una da adattare cosa succederà?
 
Evidentemente, il commesso del negozio ne capisce poco e/o è abituato a fornire il componente che gli chiedono, senza in realtà sapere cosa sta vendendo.
Informati su che marche tratta e dicci di quante uscite hai effettivamente bisogno, così possiamo darti qualche sigla precisa di derivatori, così "lui" non sforza la sua "materia grigia" e tu porti a casa quel che ti serve.
:D
 
opterò per quello a 3 uscite, datemi il nome e modello di qualcuno dei più diffusi, in qualche altro negozio più "specializzato" credo non avrò difficoltà a trovarlo...
Oppure, prendendo quello a 4 (per aver comunque la possibilità di implementare in futuro) e vi collego solo 3 cavi sarebbe come se ne avessi uno a 3 uscite? (come dispersione/qualità di segnale intendo).

Per le prese invece, considerato che non dovrebbero costare molto, quali prendo? (fino a ieri per me le prese erano tutte uguali...).

Altra cosa, proverò a giuntare il cavo spezzato centrale (dall'antenna al derivatore) col giunto ad f citato prima, è una buona soluzione o varrebbe la pena di cambiare tutto il cavo? Ho visto anche una tecnica per unire il cavo senza giunti metallici ma direttamente, è valida come soluzione o meglio il giunto ad f?
 
Ragazzi, io ci rinuncio!!!
@wile.e hai letto i documenti che ti ho (hanno) consigliato per capirci qualcosa??? NON puoi lasciare un'uscita libera, va chiusa!
 
Se usa un derivatore, può anche lasciar libera una delle derivate (si usa apposta il derivatore per rendere indipendenti le uscite) oppure chiuderla con un carico a 75 Ohm. L'importante è sceglere un derivatore con almeno 12 dB di disaccoppiamento dalla linea e che l'uscita passante sia chiusa con un carico a 75 Ohm.
;)

PS wile.e disegna uno schema di massima della distribuzione, stimando le lunghezze dei cavi. Se vuoi giuntare un cavo usa i connettori F, se puoi cambiare tutto il cavo è meglio, lascia stare le strane tecniche di giunzione.
 
@miram
capisco che per te chiudere un'uscita è come chiudere una porta, ma per me non è così.

Chiedo di nuovo venia se ho insistito con le mie domande elementari e ringrazio cmq chi ha voluto provare a spiegarmi qualcosa.

saluti

p.s.
senza polemica, si, ho dato un occhio al documento, però quando si tratta di qualcosa di specifico che riguarda la situazione del mio vetusto impianto preferisco fare richieste particolareggiate, per comprendere meglio di cosa si tratta e cosa e come deve essere fatto.
D'altro canto se bastasse a tutti leggere i documenti e guide che esistono su qualsiasi argomento nel web, perche continuare a tenere aperte le sezioni tecniche dei forums?
 
I modelli sono all'incirca questi:

28395456.jpg
 
Tuner ha scritto:
Vediamo se mi riesce la metafora. :D
Quando la suddivisione è perfetta, 2 mezze torte sono il doppio di 4 quarti.
Il problema qui è però un altro, cioè fare le parti uguali. (che siano 2 o 4 le parti da fare cambia poco)
In altre parole il PARTITORE (che è un'altra cosa di un derivatore) garantisce la ripartizione in parti uguali solo se in fondo ai cavi è collegato un carico a 75 Ohm. (il carico può essere un decoder od un TV, che però deve essere acceso)
Siccome nella maggior parte dei casi è raro che ciò succeda, ovvero esistono prese lasciate libere e/o dispositivi "spenti", succede che il partitore suddivide... a modo suo e selettivamente, così capita (ad esempio) che in una presa ci sia un buon segnale (di una data emittente) e che in un'altra quell'emittente sia debole.
Per ovviare a questo inconveniente, per ripartire su prese TERMINALI, si usa il DERIVATORE, che attenua un po' più di un partitore, ma che garantisce il livello previsto su ogni presa, indipendentemente da cosa capita sulle altre.
da qui avevo capito che bisogna chiudere le prese solo su un partitore, mantre per un derivatore la cosa è indifferente, ho capito male io?

Per presa "aperta" si intende che nell'apposito alloggiamento in uscita del derivatore/partitore non è collegato alcun cavo? E se invece il cavo c'è ma sulla rispettiva presa non c'è collegato nulla com'è da considerarsi, aperta o chiusa?

@biscuo
grazie, dalla tua immagine ho capito cos'è la chiusura.
Non capisco invece una cosa, il derivatore in figura ha gli alloggiamenti diretti per i maschi antenna? Quindi per utilizzarlo dovrei montare le femmine su tutti i cavi....
Quello a destra invece cos'è, un altro tipo di derivatore con diversi attacchi?

saluti
 
wile.e ha scritto:
da qui avevo capito che bisogna chiudere le prese solo su un partitore, mantre per un derivatore la cosa è indifferente, ho capito male io?
Sì, hai capito bene. L'unica accortezza è che le linee derivate siano disaccoppiate (attenuate) almeno 12 dB (circa).
In caso contrario (derivatore con accoppiamento più stretto, es 8dB sulle derivate) è bene che le porte inutilizzate siano terminate con un carico a 75 Ohm.
Da notare che quando le uscite derivate sono ancor più strettamente accoppiate alla linea (es -6dB), a fronte di una minore attenuazione (vera solo se tutto è ben equilibrato e caricato) si vanno a perdere una parte dei vantaggi tipici del derivatore. Detta in altre parole, la mia opinione è che i derivatori con queste caratteristiche, non mi sembrano adatti alla distribuzione diretta. (tanto vale il Partitore)

wile.e ha scritto:
Per presa "aperta" si intende che nell'apposito alloggiamento in uscita del derivatore/partitore non è collegato alcun cavo? E se invece il cavo c'è ma sulla rispettiva presa non c'è collegato nulla com'è da considerarsi, aperta o chiusa?

Sì, è "aperto" comunque, sia quando non c'è nulla di collegato sul dispositivo, che quando il cavo non è collegato ad un carico.
Attenzione che un TV (o decoder) spento non rappresenta necessariamente una "chiusura".
 
Tuner ha scritto:
Sì, è "aperto" comunque, sia quando non c'è nulla di collegato sul dispositivo, che quando il cavo non è collegato ad un carico.
Attenzione che un TV (o decoder) spento non rappresenta necessariamente una "chiusura".

Questa non l'ho capita... Perchè non sono un carico? Sull'ingresso di Tv e decoder solitamente c'è un resistore (o comunque un carico RLC)...

Mi scuso se il mio post precedente è stato preso come una sentenza... Non voleva esserlo, ci mancherebbe! @wile.e ti chiedo scusa... Capisco la difficoltà ma se non approfondisci in autonomia, una volta affrontato il problema e risolto non ti resterà nulla... Io non ho studiato in questo settore ma molta esperienza e molte letture nell'era della "carta" mi hanno formato! Quindi concordo con te sull'aiuto ma devi approfondire i concetti fondamentali per poi applicarli...
 
Un carico RLC è reattivo.
Una linea di trasmissione, che hai suoi capi non ha generatore e carico d'impedenza uguale alla sua nominale, si comporta sempre da trasformatore d'impedenza (detto anche stub).
In funzione della lunghezza, il cavo trasforma quell'impedenza complessa in chissà quale valore. Detta in altre parole l'insieme cavo + terminazione diversa da 75 Ohm (puramente resistivi) all'estremità, quando visti dal lato del derivatore, sono un carico complesso (reattivo), che può essere ben diverso da quello misurabile alla presa del TV.
 
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