Quello che scrivi è interessante, però nella tua considerazione io leggo una tesi che rinforza la posizione di chi, come me, dice che solitamente la trasmissione in chiaro regala più visibilità di una trasmissione criptata. Mi chiederai dove vedo io questa tesi e io ti risponderei: quando dici "su un canale DTT non tra i primi sei generalisti ci passa solo qualche appassionato e qualche sporadico spettatore occasionale" hai ragione da vendere. Infatti, mandare un evento gratis significa farlo vederlo sia agli appassionati (senza eccezioni), sia a una parte di spettatori occasionali che magari sì, magari no, si possono anche appassionare.
Se l'evento lo mandi in criptato cosa hai invece? Hai che lo vedono alcuni appassionati (non la totalità degli appassionati, ma solo coloro i quali hanno la pay TV e pochi altri che vanno da un amico o al bar) e ancora meno spettatori occasionali. Quindi in definitiva, non è meglio avere quel poco assicurato dal chiaro tematico (cioè dai canali tematici in chiaro che hanno un pubblico ridotto rispetto ai sei generalisti) che il pochissimo assicurato da una pay TV? Per quanto ristretto possa essere il pubblico dei vari Rai Sport, Dmax e simili, sarà sempre più ampio di quello assicurato da qualunque emittente a pagamento, proprio perché non tutti gli appassionati sono abbonati e non tutti gli abbonati sono spettatori occasionali.
Considera infine che lo spettatore occasionale della TV gratuita è solitamente più portato a fare zapping tra i canali in cerca di qualcosa da vedere, mentre lo spettatore da pay TV solitamente si sintonizza su un canale solo perché sa che c'è un contenuto che lo attira, in quanto è uno spettatore abituato a cercarsi quello che desidera e non ad aspettare che qualcuno glielo proponga. Secondo me queste cose vanno considerate quando si prova a capire le dinamiche che stanno dietro al discorso del criptato o del chiaro.
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