Devo dire che in un certo senso avevo indovinato (vedi un paio di miei interventi dei giorni scorsi) quali sarebbero stati i vincitori, sia per quanto riguarda
Fabrizio Moro (Giovani) che per
Simone Cristicchi (Big).
Però devo ammettere che il pronostico era tutt'altro che difficile.
E raramente come in questo caso le due vittorie hanno trovato la massima approvazione da qualunque categoria di pubblico, anche da parte delle frange abitualmente più critiche o sofisticate...

Ma vediamo un po' più nel dettaglio cosa è successo nella serata che ha premiato i Giovani, parlando ad esempio del secondo classificato,
Stefano Centomo. Devo dire che anche lui comunque era all’altezza della situazione, soprattutto per la sua bella voce, ma in effetti il tema del brano vittorioso di Fabrizio moro e i consensi che si era aggiudicato già dopo la primissima presentazione, rendevano - come dicevo prima - abbastanza facile indovinare il suo primo posto...
Puro orrore invece per i terzi classificati,
PQuadro, "Amici de Maria". Credo che il disonore della sicura caduta nell'oblio farà giustizia.
Delusione invece per la figlia della compianta Stefania Rotolo: mi duole dirlo, ma
Jasmine, secondo me, era del tutto fuori posto e con un’intonazione ed una voce decisamente discutibili.
Riguardo gli ospiti della penultima serata, ho notato evidenti apprezzamenti, da parte di altri amici del Forum, per
Renato Zero. Se non fosse per alcuni suoi atteggiamenti di questi ultimi anni, che trovo di pessimo gusto, sono abbastanza d'accordo nell'apprezzamento riferito al suo intervento. Molto bella anche la medley da lui dedicata ad alcuni dei brani che han fatto la storia della nostra musica.
Ma nessuno cita la straordinaria, meravilgiosa, delicata
Elisa? Secondo me la sua performance era di diverse spanne superiore a quella dei suoi illustri colleghi, ad eccezione forse del grande
Battiato!
Passaimo ai Big.
Anche qui, il primo classificato,
Simone Cristicchi, ha fatto la contentezza di tutti (e lo sono stato davvero anch'io)! Incredibilmente commovente anche la presentazione della sua canzone insieme a
Sergio Cammariere giovedì scorso (per fortuna ho poi avuto modo di vedere la registrazione di quella serata che non potei seguire!): ha ulteriormente impreziosito questo gioiello di brano, tra l'altro molto difficile.
Ho invece avuto molto disappunto per la seconda e la terza posizione, rispettivamente
Al Bano e
Piero Mazzocchetti.
Su
Al Bano non aggiungo nulla, oltre a ribadire quanto trovi fastidioso e superato questo personaggio, sia artisticamente che per il tipo di persona sgradevole, maleducata e cafona che ha dimostrato di essere anche in uno dei dopo-Festival!
Per
Mazzocchetti però non ho questi moti di disgusto così acceso. E solo che... Come al solito, ma che c'entra un tenore? Per di più sconosciuto come Big della Canzone Italiana. Ma vabbè, forse dipenderà dal fatto che l'ingrato Bocelli non ci è voluto venire, ora che è diventato quel che è diventato, grazie a Sanremo!...
Però
Mazzocchetti merita una citazione in più, riferita alla serata dei duetti di giovedi, sia per la buffa idea di voler cantare parte del suo brano in inglese (insieme con
Amii Stewart, in coppia con lui), ma con una pronuncia a dir poco “maccheronica”, sia per avermi simpaticamente suscitato una certa tenerezza, quando alla fine della sua performance si è visibilmente commosso… Ebbene sì, malgrado ami vergare con sottile perfidia certe mostruosità della nostra Canzone, a volte io stesso mi sorprendo di avere un cuore!
Mi sono molto arrabbiato invece per la decima posizione della divina
Antonella Ruggiero, addirittura dietro ai Facchinetti (ottavi... Fosse per me li avrei cacciati a suon di calci nel c*lo!

). Se poi penso a come la Ruggiero giovedì presentò il suo pezzo con i
cori trentini di San'Ilario e della Valle dei Laghi, solo voci, senza orchestra... Ho ancora la pelle d'oca!
Stesso discorso per
Tosca (settima): un brano che porta il sapore della nostra storia più folkloristica così semplicemente, ma con un'intensità, un livello ed un eleganza raramente eguagliate, raccontando in qualche modo quell'anima che nelle nostre grandi città si è un po', come dire, diluita... Peccato quel settimo posto.
Idem per
Daniele Silvesti (quarto): anche con lui secondo me non è stata fatta giustizia.
Ad ogni modo anche quest'anno il Festival si è concluso, tra polemiche ed apprezzamenti, ma senz'altro con un risultato di gran lunga superiore a quello sia dello scorso anno che di svariate altre edizioni, e tutto ciò vale soprattutto per la qualità globale dei brani e degli artisti in gara (sia pure con qualche eccezione), oltre che per l'organizzazione.
