Scusa, ma non afferro il senso della domanda.
Chi ha mai detto che nelle micro postazioni il Mux 1 deve essere per forza in VHF? O, soprattutto, che in queste stesse postazioni l'eventuale presenza degli altri Mux (peraltro assai improbabile, almeno nei primi tempi) venga trasmessa su frequenze diverse da quelle assegnate su scala nazionale?
Il fatto che siano micropostazioni, se in concessione RAI e di conseguenza presenti sul database frequenze di
www.raiway.it, non cambia il criterio seguito per il processo di switch off.
Se poi sono micropostazioni private, cioè in concessione ad enti locali (tipo ad es. Comunità montane), bisogna vedere, per la loro riaccensione in digitale, gli accordi presi tra i titolari di questi siti (gli enti locali), il Ministero e le emittenti (soprattutto se queste ultime intendono fornire o meno i nuovi appararati digitali anche per questi siti).
E poi è già stato detto... Ove possibile, si cerca di utilizzare il canale 5 o 9 (specie se già utilizzato da RAI 1 analogico). Altrimenti il Mux 1 viene acceso nel canale UHF assegnato alla regione (ad es. il Mux 1 della la Toscana dovrebbe essere il 27, quello dell'Umbria il 29 e quelo del Lazio si sa già che è il 23, salvo quello trasmesso dall'Argentario che per problemi di incompatibilità in SFN con altri siti aventi il Mux 1 Lazio, dovrebbe prendere il ch. 28).
Il Mux 1 RAI viene anche acceso in UHF (sul canale deciso per la regione) anche qualora prima dello switch trasmetta RAI 1 in I banda o già in UHF.
Insomma, in poche parole, se RAI 1 non è mai stato trasmesso in III banda, sicuramente il Mux 1 sarà trasmesso in UHF.
Ma non è detto il contrario. Ovvero, non è detto che se RAI 1 è trasmesso su un canale di III banda, il Mux 1 venga pure trasmesso in III banda, perché potrebbe ugualmente migrare in UHF (specie se RAI 1
non si trova sui canali 5 o 9).