IL NUOVO PIANO LCN DELL’AGCOM E’ STATO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE. LE IMPRESE TELEVISIVE LOCALI IMPUGNERANNO LO STESSO AVANTI IL TAR LAZIO, CHIEDENDONE L’ANNULLAMENTO
AERANTI-CORALLO ha organizzato martedì 16 aprile, a Roma, un primo incontro delle imprese televisive locali associate del Centro-Sud Italia per esa-minare tutte le problematiche relative al nuovo Piano di numerazione Lcn emanato dalla Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni con la delibera n. 237/13/CONS, pubblicata in Gazzetta ufficiale n. 89 del 16 aprile u.s. Analogo incontro si svolgerà a Bologna, martedì 23 aprile, con le imprese del Centro - Nord.
AERANTI-CORALLO giudica molto negativamente tale provvedimento, fortemente penalizzante per le televisioni locali in quanto riduce drasticamente la quantità delle numerazioni posizionate nel primo e nel secondo arco (quelle più importanti) e offre, quindi, una minore visibilità sulla televisione alle emittenti locali.
Nello specifico, il nuovo piano previsto dalla delibera 237/13/CONS prevede che le numerazioni riservate alle tv locali nel primo (10-19 e 97-99) e nel secondo arco (110-119 e 197-199) di numerazione siano solo 13 per arco, contro le precedenti 39 per arco, con la conseguenza che, nei primi due archi, vengono perse 26 + 26 numerazioni. Inoltre, l’attribuzione delle numerazioni 10, 97, 98 e 99 subordinata alla partecipazione ad accordi di syndication per la trasmissione di programmi in contemporanea penalizza, in particolare, proprio le emittenti facenti parte delle syndication, che, a differenza delle altre tv locali, non otterranno una numerazione utilizzabile incondizionatamente. Tali emittenti, infatti, in caso di cessazione del rapporto di syndication, perderebbero il diritto alla numerazione, che spetterebbe alle emittenti subentranti nel rapporto stesso. Tutto ciò comporta anche una forte svalorizzazione dell’avviamento aziendale delle emittenti facenti parte delle syndication. Moltissime imprese televisive locali hanno preannunciato che impugneranno il provvedimento avanti il Tar del Lazio, per chiederne l’annullamento.