Con l'analogico il segnale male o bene arrivava...
IL CASO
di
Agnese Ananasso
Schermi neri e voci spezzate
Il digitale peggio delle vecchie tv
Doveva essere una rivoluzione per tutti i telespettatori, sembra invece di essere tornati indietro nel tempo. A quattro anni di distanza dal primo switch-off in molte parti d'Italia è ancora impossibile ricevere alcuni canali. Dal Ministero dello Sviluppo Economico fanno sapere che "mentre con l'analogico il segnale male o bene arrivava, ora, o arriva perfettamente o non arriva affatto"
ROMA - Immagini a scacchi, voci spezzate, schermi oscurati.
Doveva essere la svolta di inizio millennio e invece il passaggio alla Tv digitale più che una svolta sembra una lunga strada piena di tornanti, tanti quanti sono stati gli switch-off. Un processo avviato nel 2008 con la Sardegna e concluso il 4 luglio con la Sicilia, che ha privato tanti cittadini della loro tv generalista, unico servizio per la stragrande maggioranza delle famiglie italiane. Già lo scorso anno Repubblica aveva fatto un'indagine sulla situazione:
segnale assente, decoder che non funzionavano e interferenze i problemi più comuni. E a dodici mesi di distanza i problemi sono più o meno gli stessi. Lo testimoniano le chiamate al numero verde attivato dal Ministero dello Sviluppo Economico (800.022.000) che tra settembre 2011 e agosto 2012 (periodo in cui sono stati effettuati due switch-off per 22 milioni di abitanti)
sono state circa 270mila, di cui 95mila per informazioni generali, 52mila per assistenza tecnica sul decoder, 50mila per problemi di ricezione di rete e 72mila per altri problemi. "Le chiamate sono diminuite nell'ultimo anno, basti pensare che nel 2009 solo per lo switch-off di Roma e provincia (3,5 milioni di utenti) abbiamo ricevuto oltre 93mila chiamate - fanno sapere dal ministero -. Nell'ultimo anno solo il 25% delle chiamate riguarda problemi di sintonizzazione del decoder, prima era il 40%. Spesso quando mandiamo i tecnici Raiway nel caso di segnalazioni sulle reti Rai, esce fuori che è un problema di antenna.
Il fatto è che mentre con l'analogico il segnale male o bene arrivava, col digitale o arriva perfettamente o non arriva affatto". Appunto.
L'Agcom conferma: "Le chiamate sono diminuite, ma i problemi ci sono ancora. L'alto numero di emittenti locali (in Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania ce ne sono moltissime, troppe) ha complicato il riordino delle frequenze. Per risolvere questi problemi sono stati fatti dei grandi investimenti anche infrastrutturali ma per sfruttare al meglio le potenzialità del digitale occorrono nuovi impianti e non so quanti operatori siano stati così lungimiranti da farlo".
Il passaggio al dtt ha messo in crisi il settore delle tv locali, sia per il taglio di 20 milioni dei finanziamenti previsto dalla spending review nel 2013 e 30 nel 2014,
sia perché tra i criteri di assegnazione delle frequenze c'era l'obbligo di garantire almeno sei programmi. Con costi enormi per le piccole realtà che vedono anche la migrazione pubblicitaria verso Rai e Mediaset. Proprio i network che più facilmente "spariscono" dai teleschermi degli italiani.
Così i cittadini chiedono di avere indietro i soldi del canone: "Il fenomeno dei disagi c'è, anche se sta diminuendo - dice Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo - La cosa più difficile è spiegare ai cittadini che il canone Rai non può essere inteso come diretto corrispettivo del servizio reso con il digitale".
27 agosto 2012
http://inchieste.repubblica.it/it/r...8/27/news/tv_il_digitale_disturbato-41570640/