Segnali TV in Puglia, esclusa la prov. di Foggia [Switch off concluso il 25/05/12]

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
@ Eliseo,

ottimo, grazie per le tue informazioni, sempre così ! :)

Non sò come definirti (forse sbaglio), ma per me sei il migliore giornalista tecnico del forum ! ;)
Grazie! :)

Eliseo tu parli della frequenza 24. Ma se non ricordo male non è stata assegnata alla Rai per il mux 1 del Molise proprio per evitare disturbi in Puglia sul 39. Se così fosse in Capitanata si ripresentarebbe lo stesso problema con il 24, visto che il segnale Rai Molise parte da Monte Sambuco.(FG)

Sul 24 va anche il mux 1 Basilicata

Premettendo che sono solo ipotesi e supposizioni (salvo rottamazioni) direi che: togliendo le 4 frequenze ridondanti di TN che verranno spente (e il confluire dei canali esterni presenti nel loro mux cioè Canale21, TelePace e TeleRadioPadrePio nel ch43) e ipotizzando il confluire di una parte dei canali presenti nel mux di Delta Tv nel ch35 perchè diciamo "imparentate" e gestite dalla stessa mano, rimarrebbero gli altri 7 mux.

Il punto è che sulla base di tutto questo, gli operatori regionali si trovano soltanto con 6 frequenze contro le 18 attuali. Tenendo conto che il Gruppo Norba mantiene sicuramente i mux sui ch. 27 e 43, CanaleItalia mantiene il suo mux sul ch.46 e 7GOLD il mux sul ch.35 (magari come dice GIAGUARO con inserimenti di alcuni canali del mux DELTA_TV), per tutto il resto restano solo 2 frequenze, i canali 29 e 39. Ora, anche al netto di canali doppioni, di canali di terzi editori (che, in genere possono anche scomparire), di canali tematici di dubbia appetibilità, in così pochi mux (anche con modulazione 64QAM, FEC=5/6) non ci sta tutto con un bit-rate decente. Dato che la normativa prevede il diritto per gli operatori di rete regionale ad 1/3 delle frequenze, io penso che il comparto della emittenza regionale pugliese, se vuole sopravvivere, deve impuntarsi coi ministeri affinché provvedano tempestivamennte a riconoscere almeno 9 frequenze (forse una decima, la si potrebbe anche trovare); per arrivare a 9, bisogna pretendere, come indicato nella delibera, l'assegnazione delle 2 frequenze VHF disponibili e anche le frequenze non assegnate con l'asta rivolta a soggetti nazionali: praticamente il ch.24, come prevede la delibera, pur con le necessarie compatibilizzazioni con le emissioni locali o nazionali di regioni confinanti, si può usare (al pari dell'attuale ch.39). A proposito, tra l'altro, nella delibera si legge: "L’utilizzo delle frequenze pianificate per le reti locali in ciascuna area regionale avviene assicurando la compatibilità con le utilizzazioni delle reti locali nelle Regioni adiacenti e con le reti nazionali, con particolare riferimento alla protezione della rete del servizio pubblico (...)". Poi, forse, a mio avviso, si potrebbe pretendere, fino al prossimo switch-off del 2020 circa per il passaggio al DVB-T2, l'utilizzo di frequenze come il ch.54 o 57 o 58 (il ch.57 se ReteCapri passa al ch.54, come dovrebbe essere).
Con 10 frequenze per operatori di rete regionali, si possono mantenere tutte le reti storiche analogiche con copertura regionale + altri canali nativi digitali di un certo valore, a tutela, come previsto dalla stessa delibera, degli investimenti già effettuati dagli operatori regionali e al fine dell'uso più efficiente e massimizzato possibile delle risorse frequenziali e della capacità trasmissiva potenzialmente disponibile (che, effettivamente, finora con 18 mux regionali è male utilizzata, ma parallelamente 6 mux sono troppo pochi: bisogna trovare il modo di darne e pretenderne 10, come indicato dalla stessa delibera).
Poi, in concreto, come indicato dalla delibera, non si può dire come si svilupperanno le aggregazioni perché la delibera specifica che "Il Ministero dello sviluppo economico tiene altresì conto dell’opportunità di favorire l’aggregazione, attraverso la formazione di consorzi, di operatori di rete titolari di diritti d’uso delle frequenze, in modo da ridurre la domanda a fronte della riduzione delle risorse di spettro radioelettrico disponibili in conseguenza della modifica del Piano di assegnazione di cui al presente provvedimento": quindi, si demanda a specifico provvedimento del MISE la predisposizione di una opportuna procedura per la dismissione/rottamazione e riassegnazione di frequenze a consorzi di operatori di rete (gli attuali operatori di rete già esistenti); bisogna vedere se si provvederà solertemente entro la fine dell'anno. In ogni caso, anche per la determinazione degli indennizzi per le frequenze rottamate, la delibera rinvia al provvedimento del MISE.


non so se è stato detto, ma il 43 non appartiene unicamente a TeleNorba
No, non è stato ri-esplicitato, ma per questa frequenza, non procedendosi a rottamazione, resterebbe tutto invariato con l'utilizzo da parte di TRC e TeleLocorotondo nelle rispettive aree attuali e il mux TelePuglia9 con copertura più capillare sul resto della Regione.
 
Continuando in tema, la delibera affronta anche la tematica sottolineata dallla maggior parte dei soggetti auditi per cui "(...) anziché spegnere gli impianti, il Ministero dello sviluppo economico debba richiedere una compatibilizzazione con i Paesi interferiti agendo sui sistemi radianti e sulle potenze di emissione delle stazioni interessate, trovando soluzioni tecniche adeguate prima di avviare nuove procedure di pianificazione, ai fini della tutela degli operatori italiani (...) ed a salvaguardia degli ingenti investimenti effettuati per la realizzazione delle reti digitali".
Si dice anche che "In merito alle doglianze relative alle presunte carenze informative sulle frequenze riconosciute a livello internazionale ed effettivamente utilizzate, si deve rammentare che gli atti della Conferenza di Ginevra 2006, che ha pianificato le bande per il servizio televisivo digitale terrestre, sono resi pubblici dell’UIT* e quindi conoscibili da chiunque.
(...)
Non va sottaciuto, infine, che il processo di digitalizzazione del servizio televisivo in Italia, a motivo della nota presenza sul mercato di un gran numero di soggetti, ha dovuto necessariamente prevedere l’utilizzo intensivo di tutte le frequenze della banda, molto al là, quindi, di quanto previsto dalla Conferenza Ginevra 2006; utilizzo che, tuttavia, deve essere negoziato con tutte le Amministrazioni dei Paesi confinanti, i cui diritti possono subire nocumento dai comportamenti italiani non concordati. I risultati di tali negoziati possono naturalmente anche portare a dover accettare vincoli aggiuntivi e contrazioni di risorse rispetto a quanto inizialmente auspicato.
"
E quindi sulla base di tutto ciò, la delibera sancisce che "In linea con tale approccio prudenziale, pur valutando che alcune situazioni (...) potrebbero consentire l’utilizzo di taluni siti particolari adottando un controllo rigoroso sui sistemi radianti, si ritiene che in via generale sia opportuno operare in maniera prudente rispetto all’obiettivo prefisso dalla legge. Anche perché ogni sito sarebbe compatibilizzabile, e così era di fatto nella pianificazione fin qui adottata. Tuttavia ora, la legge, richiedendo un intervento di natura ben più incisiva, ha rilevato la necessità di procedere ad una modifica dell’approccio fin qui seguito, eliminando dalla pianificazione da specifiche aree le frequenze interferenti."

* UIT: "Unione Internazionale delle Telecomunicazioni"


:hello:
 
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Il 39 di Telesveva appunto per questo non si vede a Foggia. Quindi se veramente viene data questa frequenza alle locali partono dal fatto che perderanno una grossa fetta di mercato ( Telesveva docet)
 
Il 39 di Telesveva appunto per questo non si vede a Foggia. Quindi se veramente viene data questa frequenza alle locali partono dal fatto che perderanno una grossa fetta di mercato ( Telesveva docet)
Ma il punto è che le frequenze sono poche e soltanto le 6 previste sono davvero buone: le altre sono più complesse e limitate, sia la 24 che quelle in VHF. Altrimenti sono soltanto 6: alcune zone e alcuni mux saranno più scalognati di altri, ma è già così. Però, almeno non si lasciano frequenze vuote su tutto un territorio regionale.
 
Immagina se un 24 viene dato ad una emittente del Foggiano. Certo che hanno obbligato ad investire sul digitale e poi dopo due anni ti costringono in modo coatto a "sloggiare" dalla frequenza assegnata ed a trovarti un'altra formando un nuovo consorzio. Tutto questo è assurdo
 
Immagina se un 24 viene dato ad una emittente del Foggiano. Certo che hanno obbligato ad investire sul digitale e poi dopo due anni ti costringono in modo coatto a "sloggiare" dalla frequenza assegnata ed a trovarti un'altra formando un nuovo consorzio. Tutto questo è assurdo
E' un aspetto di cui tener conto, ma le frequenze quelle sono. In pratica restano in gioco solo le 2 frequenze 29 e 39: la coperta è diventata cortissima e alla fine, temo che molte tv, anche storiche, rischiano di soccombere definitivamente e tragicamente ........................ :doubt:
Per questo bisogna cercare di allargare le "maglie" quanto più possibile; altrimenti, non c'è trippa quasi per nessuno e si salvano solo TeleNorba, 7Gold e CanaleItalia (che non ha neanche una storicità regionale) e pochissimo altro .................
 
però il ragionamento non torna
Rai 1 Basilicata deve passare dal 29 al 24 per non avere problemi con il 29 pugliese, se come dici tu il 24 fosse riassegnato anche in Puglia, non ha nemmeno senso lo spostamento dal 29 al 24, tanto vale lasciare tutto come sta.

Inoltre non capisco se devono essere spente tutte le frequenze da tutte le postazioni pugliesi, oppure solo da quelle che creano fastidio con l'altra sponda dell'adriatico.
Non credo che Santeramo, Gravina e altre diano fastidio, altrimenti anche alcune postazioni lucane potrebbero creare problemi.
Certo non ha senso avere alcune frequenze solo per alcune postazioni, è giusto per sapere
 
Inoltre non capisco se devono essere spente tutte le frequenze da tutte le postazioni pugliesi, oppure solo da quelle che creano fastidio con l'altra sponda dell'adriatico.
Non credo che Santeramo, Gravina e altre diano fastidio, altrimenti anche alcune postazioni lucane potrebbero creare problemi.
Certo non ha senso avere alcune frequenze solo per alcune postazioni, è giusto per sapere
Si parla di spegnimento da qualsiasi postazione pugliese anche se ovviamente quelle che danno sicuramente più fastidio alla Croazia sono Volturino, Cassano e Impalata.

Per ciò che riguarda il mux1 della RAI invece se si ipotizzasse una frequenza unica sul ch24 sia in Molise che in Puglia e in Basilicata sarebbe non attualizzabile causa interferenze non risolvibili con l'sfn? o c'è qualche altra problematica?
 
Si parla di spegnimento da qualsiasi postazione pugliese anche se ovviamente quelle che danno sicuramente più fastidio alla Croazia sono Volturino, Cassano e Impalata.

Per ciò che riguarda il mux1 della RAI invece se si ipotizzasse una frequenza unica sul ch24 sia in Molise che in Puglia e in Basilicata sarebbe non attualizzabile causa interferenze non risolvibili con l'sfn? o c'è qualche altra problematica?

Il problema è Sfn
 
però il ragionamento non torna
Rai 1 Basilicata deve passare dal 29 al 24 per non avere problemi con il 29 pugliese, se come dici tu il 24 fosse riassegnato anche in Puglia, non ha nemmeno senso lo spostamento dal 29 al 24, tanto vale lasciare tutto come sta.
Per ciò che riguarda il mux1 della RAI invece se si ipotizzasse una frequenza unica sul ch24 sia in Molise che in Puglia e in Basilicata sarebbe non attualizzabile causa interferenze non risolvibili con l'sfn? o c'è qualche altra problematica?
Diciamo che il ragionamento non torna perché da un lato c'è / ci sarebbe l'esigenza di non restare in Puglia con 6 frequenze in croce per i mux regionali, però è vero che c'è il problema di garantire il mux 1 RAI di servizio pubblico sulla nuova frequenza ch.24 che dovrebbe essere tutelata sia in Basilicata sia in Molise. Forse, tenedo conto che anche in Molise vengono spente varie frequenze, si potrebbe trovare per il mux 1 RAI in Basilicata, una frequenza tra quelle spente sia in Molise sia in Puglia e che sia più facilmente compatibilizzabile con le altre regioni contigue, così da aggiungere una frequenza per i mux regionali pugliesi. Altrimenti, si deve / dovrebbe cercare di puntare all'assegnazione anche sia del ch.54 (o 57 secondo ciò che farà ReteCapri) sia della 58, oltre 2 frequenze in VHF, in modo da arrivare alle 10 frequenze per mux regionali che può considerarsi la soluzione più giusta ed equilibrata.

Inoltre non capisco se devono essere spente tutte le frequenze da tutte le postazioni pugliesi, oppure solo da quelle che creano fastidio con l'altra sponda dell'adriatico.
Non credo che Santeramo, Gravina e altre diano fastidio, altrimenti anche alcune postazioni lucane potrebbero creare problemi.
Certo non ha senso avere alcune frequenze solo per alcune postazioni, è giusto per sapere
Si parla di spegnimento da qualsiasi postazione pugliese anche se ovviamente quelle che danno sicuramente più fastidio alla Croazia sono Volturino, Cassano e Impalata.

Ci si riferisce a tutte le postazioni insistenti nel territorio individuato dal poligono previsto dall' "Adriatic Agreement":
2isyuxk.jpg

Come si vede, la linea rossa individua un'area di NON sovrapponibilità nell'utilizzo delle varie frequenze assegnate in esclusiva ai vari Stati e la Regione Puglia è interamente compresa (proprio nel senso che da nessuna postazione pugliese possono essere utilizzate le frequenze assegnate in via esclusiva agli Stati oltre-Adriatico e che risultano essere incompatibili secondo le indicazioni degli Stati interessati), mentre ne è esclusa la Basilicata perché non ci sono riscontri di interferenze originate dalle emissioni lucane.

***
E questa è la ripartizione delle frequenze tra gli Stati, da cui si evince che praticamente quasi nessuna frequenza per mux regionali è davvero immune dal rischio di pretesa di tutela da parte degli Stati esteri e per fortuna che non è stata chiesta la tutela anche per quelle 6 frequenza ancora salve, altrimeneti non ce n'era per nessuno!
311q2vm.jpg


Ciao!
 
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E questa è la ripartizione delle frequenze tra gli Stati, da cui si evince che praticamente quasi nessuna frequenza per mux regionali è davvero immune dal rischio di pretesa di tutela da parte degli Stati esteri e per fortuna che non è stata chiesta la tutela anche per quelle 6 frequenza ancora salve, altrimeneti non ce n'era per nessuno!
311q2vm.jpg


Ciao!

Una cosa non è chiara nella tabella: è inserita San Marino e dall'elenco completo di frequenze libere non ce ne sono. Domanda: San Marino non viene interferita dalla Puglia a differenza della classifica a sinistra della tabella le cui frequenze sono assegnate oltre Adriatico. Ma se San Marino usa postazioni non interne al suo territorio e queste arrivano in Puglia sulle frequenze che sono a lei assegnate? O viceversa (vedi Conero con la quasi totalità della Puglia anche se in questo caso è il mux1 Rai che chissà con che potenza trasmette che distrugge il ns mux1 Rai...).
Se non erro, proprio riguardo il mux1 Rai in molte regioni italiane non è stato deciso qualche mese fa un totale cambio di frequenza proprio a causa di interferenze "italiane"? Non trovo più i link in cui si prospettava questo cambio ma nel recente decreto dell'AGCOM, la stessa Rai ha lamentato lo spegnimento di alcune sue postazioni nel centro-nord in cui interferisce con la Croazia e la Slovenia (in particolare in Emilia e Veneto), frequenze che la stessa Rai ha detto impossibilitati ad interferire perchè i suoi sistemi radianti sono direzionati verso l'interno e non oltre Adriatico. Una cosa è certa: ma non avevano deciso tutto "PRIMA" del passaggio al dtt? Solo la Sardegna da quanto vedo ne è immune perchè ben coordinata con la Corsica etc. La Puglia ne è totalmente investita in pieno ma chi ha pianificato l'assegnazione delle frequenze locali dormiva? Non sono state fatte opportune verifiche? Oltre al danno per le utenze (propagazioni etc.) ci sono gravi danni per le Tv locali che hanno un solo ch (TN su 6 ne può perdere 4 per me).
 
Le frequenze realmente libere come hai accennato EliseO in Puglia sarebbero 6, ma la stessa TeleNorba ne prenderebbe minimo una per compensare la perdita di 4 suoi canali (e si riducono a 5 o a 4). Per accorparsi, DeltaTv andrebbe con 7Gold, ma Studio100 e i suoi 3 canali? E TeleBari con TeleTrullo e TeleRama? Non l'hanno fatto fino ad ora lo faranno in seguito? E TeleRegione? Alcuni esempi ma di problematiche diverse e gravi!
 
Una cosa non è chiara nella tabella: è inserita San Marino e dall'elenco completo di frequenze libere non ce ne sono. Domanda: San Marino non viene interferita dalla Puglia a differenza della classifica a sinistra della tabella le cui frequenze sono assegnate oltre Adriatico. Ma se San Marino usa postazioni non interne al suo territorio e queste arrivano in Puglia sulle frequenze che sono a lei assegnate?
Questo non è un problema. La seconda colonna della tabella indica le frequenze assegnate in via esclusiva a Italia e San Marino che, poi, se le devono ripartire fra loro; così come la prima colonna indica le frequenze assegnate a Croazia, Slovenia, Albania, Montenegro che provvedono a ripartirsele fra loro in base a loro reciproci accordi. San Marino utilizza un paio soltanto di frequenze il cui uso è inibito da postazioni contigue romagnole e marchigiane che potrebbero interferire a suo danno. A loro volta, le emissioni di San Marino per potenze e sistemi radianti non vanno oltre certi confini e non arrivano neanche in Abruzzo; così come è improbabile che emissioni pugliesi danneggino San Marino: insomma, non è una propria una questione che esiste e su cui dilungarsi.

O viceversa (vedi Conero con la quasi totalità della Puglia anche se in questo caso è il mux1 Rai che chissà con che potenza trasmette che distrugge il ns mux1 Rai...).
Se non erro, proprio riguardo il mux1 Rai in molte regioni italiane non è stato deciso qualche mese fa un totale cambio di frequenza proprio a causa di interferenze "italiane"? Non trovo più i link in cui si prospettava questo cambio ma nel recente decreto dell'AGCOM, la stessa Rai ha lamentato lo spegnimento di alcune sue postazioni nel centro-nord in cui interferisce con la Croazia e la Slovenia (in particolare in Emilia e Veneto), frequenze che la stessa Rai ha detto impossibilitati ad interferire perchè i suoi sistemi radianti sono direzionati verso l'interno e non oltre Adriatico. Una cosa è certa: ma non avevano deciso tutto "PRIMA" del passaggio al dtt? Solo la Sardegna da quanto vedo ne è immune perchè ben coordinata con la Corsica etc. La Puglia ne è totalmente investita in pieno ma chi ha pianificato l'assegnazione delle frequenze locali dormiva? Non sono state fatte opportune verifiche? Oltre al danno per le utenze (propagazioni etc.) ci sono gravi danni per le Tv locali che hanno un solo ch (TN su 6 ne può perdere 4 per me).
Per il mux 1 RAI, sì, in alcune regioni, come anche Basilicata e Molise, è previsto un cambio di frequenza, non tanto per interferenze con l'estero, ma migliore compatibilizzazione con altre emissioni italiane: il che pone ulteriori problemi di restringimento assoluto della "coperta" frequenziale.
Poi, chi ha fatto la pianificazione, l'ha fatta volutamente ignorando la questione perché, questa è la pura e semplice verità, se fosse stata presa subito in considerazione, si sarebbe dovuto rispettare proprio quella tabella e si sarebbe dovuto dire che tutte le frequenze protette sono state assegnate ai mux nazionali e che per l'emittenza regionale/locale non c'era niente, non era rimasto niente e che potevano chiudere tutte subito. Hanno volutamente rimandato la faccenda, tergiversando anche con gli Stati esteri, facendo "orecchio da mercanti", sperando in una selezione naturale che portasse all'asfissia di molte tv regionali/locali, per poi procedere alla mannaia sul numero di frequenze effettivamente utilizzabili. Si può dire con certezza e, per me, non c'è dubbio alcuno sul fatto che si tratta di una cosa perfettamente voluta, programmata, pianificata sin dalle origini e non so se l'emittenza locale se ne era adeguatamente resa conto per tempo o, forse, si sperava ingenuamente che lo status quo sarebbe rimasto immutato all'infinito (in post precedenti, ho accennato a quanto è stato ripreso anche nella stessa delibera e ci si può fare un'idea dello "stato dell'arte" ..................)

Le frequenze realmente libere come hai accennato EliseO in Puglia sarebbero 6, ma la stessa TeleNorba ne prenderebbe minimo una per compensare la perdita di 4 suoi canali (e si riducono a 5 o a 4). Per accorparsi, DeltaTv andrebbe con 7Gold, ma Studio100 e i suoi 3 canali? E TeleBari con TeleTrullo e TeleRama? Non l'hanno fatto fino ad ora lo faranno in seguito? E TeleRegione? Alcuni esempi ma di problematiche diverse e gravi!
Il Gruppo Norba (ma sono cose già dette) ha già il diritto d'uso su 2 frequenze da "non liberare", cioè UHF 27 & 43, e quindi basta che rottami le altre 4 frequenze (cosa buona ai fini di un uso efficiente delle frequenze e capacità trasmissiva) e sta a posto; 7GOLD (ch.35) e CanaleItalia (ch.46) stanno anche tranquille e restano 2 frequenze (29 & 39) per tutto il resto: è ovvio che così non ci sta tutto perché se deve valere anche il principio, richiamato pure nella delibera, di tutela degli investimenti effettuati, bisogna garantire a tutte le reti storiche analogiche e le reti native digitali maggiormente valide, di avere uno spazio e visibilità reale a livello regionale. Perciò, dico, dato che deve anche valere il principio per cui 1/3 delle frequenze devono essere assegnate a operatori di rete regionali, cioè 10 frequenze su 30 totali (dato che 20 sono le frequenze riservate a operatori nazionali, tenendo conto delle frequenze riservate anche per il cosiddetto "beauty-contest" indipendemente dagli esiti delle aste), allora, oltre alle 6 suddette frequenze, bisogna garantirne altre 4: 2 si possono ricavare dalla banda VHF (E6 & E10) e 2 potrebbero essere, in UHF, la 24, ma penso che si possa cercare di ricavare la 54 (o 57) e la 58: non vedo altre soluzioni, altrimenti ci si deve arrangiare solo con 6 frequenze su tutto il territorio regionale :5eek:...................
 
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Se ci fate caso, in questi giorni nel mux ReteA2 sono approdati molti canali di televendite prima presenti in alcuni mux locali. Secondo me Persidera (TIMB+ReteA) sta facendo di tutto per accapparrarseli per non farli chiudere, a discapito ovviamente dell'emittenza locale.
Io spero solo che vengano creati due o tre superconsorzi in modo da concentrare in pochi mux tutte le emittenti locali, senza doppioni, conflitti o canali secondari, e soprattutto senza canali di televendite, visto che le televendite occupano già parte del loro palinsesto fin dagli anni ottanta.
Via quei canali farlocchi presenti sulle posizioni 6xx e su alcune posizioni 2xx.
Via i vari "Telepuglia Agricoltura", "AntennaSud Shopping" e "Telebari Sport".
Un ottimo mux, per com'è composto, è il ch28 di Studio 100 e Teledauna.
Il ch45 potrebbe migliorare, anche nel lato tecnico, visto che è un mux eterogeneo.
Questa la mia opinione.
 
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Il Gruppo Norba (ma sono cose già dette) ha già il diritto d'uso su 2 frequenze da "non liberare", cioè UHF 27 & 43, e quindi basta che rottami le altre 4 frequenze (cosa buona ai fini di un uso efficiente delle frequenze e capacità trasmissiva) e sta a posto; 7GOLD (ch.35) e CanaleItalia (ch.46) stanno anche tranquille e restano 2 frequenze (29 & 39) per tutto il resto: è ovvio che così non ci sta tutto perché se deve valere anche il principio, richiamato pure nella delibera, di tutela degli investimenti effettuati, bisogna garantire a tutte le reti storiche analogiche e le reti native digitali maggiormente valide, di avere uno spazio e visibilità reale a livello regionale. Perciò, dico, dato che deve anche valere il principio per cui 1/3 delle frequenze devono essere assegnate a operatori di rete regionali, cioè 10 frequenze su 30 totali (dato che 20 sono le frequenze riservate a operatori nazionali, tenendo conto delle frequenze riservate anche per il cosiddetto "beauty-contest" indipendemente dagli esiti delle aste), allora, oltre alle 6 suddette frequenze, bisogna garantirne altre 4: 2 si possono ricavare dalla banda VHF (E6 & E10) e 2 potrebbero essere, in UHF, la 24, ma penso che si possa cercare di ricavare la 54 (o 57) e la 58: non vedo altre soluzioni, altrimenti ci si deve arrangiare solo con 6 frequenze su tutto il territorio regionale :5eek:...................

Non farei affidamento sul 54 o il 57 (attualmente di Retecapri se non si sposta sul 54) perchè se TN perde il 59, anche se rimane con il 27 e il 43 prenderà una terza frequenza. Se non erro, il 43 non è di TelePuglia anche se consociata con TN? E in questo caso o spengono TP oppure prendono una nuova frequenza... Ammeno che Tn non accetti di rimanere con 2 canali ma in cambio prende la LCN 7 perchè anche in questo c'è un ricorso vinto da varie emittenti (NDR), potrebbe optare "per uno scambio" favorevole per lei. Se prende una nuova frequenza TN, le libere si riducono ancora e non bisogna dimenticare che in seguito i canali 51-60 dovranno essere liberate e MDS con il 52 e TIMB con il 55/60 (ancora per poco) devono scendere sotto e occupare canali liberi... ma quali? Bel problema... di non poco conto per la emittenza locale pugliese. Per il vhf E10 non credo CanaleItalia lo liberi, alcuni canali sono doppioni del 46 ma non credo entrino tutti in un solo mux. Rimane l'E6, ma TeleRegione potrebbe spostarsi su questa frequenza altrimenti dove andrebbe a finire? E si riducono ancora le libere che non devono interferire con le regioni limitrofe (in primis il ch 24 con il mux1 Rai) :eusa_think:
 
TN deve necessariamente rimanere con quei due canali...perchè dovrebbe prendere una terza frequenza? chi gliela dà? da dove la prendono dato che non esiste? Impossibile. Per me faranno di tutto per tenersene una (non so come) ma da Montrone mi aspetto di tutto anche che le lasci accese tutte grazie a ricorsi appelli ecc...
 
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