Stando a ciò che mi è stato detto stamani da un paio di emittenti coinvolte nello spegnimento del 31 dicembre le sei frequenze libere verrano totalmente rimescolate...in pratica ad esempio TN non potrà avere a disposizione i due mux (27-43) tutte per lei come ora e verrebbe costretta probabilmente a consorziarsi anche lei o altra ipotesi le daranno solo una delle due...stessa cosa CanaleItalia (non è detto che rimanga sul ch46) dovrà cedere banda a qualche locale...
Anche a me è arrivata questa notizia, telenorba comunque 1 frequenza tutta sua la dovrebbe avere senza l inserimento di terzi dato che risulterebbe prima in graduatoria con il suo "consorzio" telenorba 7, Tn8, Tgnorbaa 24, radionorba tv, telepugliia mentre le altre 5 o 7 frequenze saranno assegnate alle intese che si formeranno ex novo. Come ho già detto credo che siano sufficienti le frequenze se saranno effettivamente 8 (uhf) 8 mux da 8-10 reti fanno 64/80 emittenti sono anche troppe da mantenere.
E' inutile chiedere proroghe, perchè va risolto una volta per tutte il problema. Al momento si sa per certo che il 31 dicembre dovranno essere spente, anche coattivamente, le frequenze UHF 21, 22, 23, 28, 31, 33, 34, 41, 45, 51, 53 e 59. Le emittenti interessate dal provvedimento dovrebbero invece sollecitare il ministero per una rapida riassegnazione delle frequenze e richiedere con quali criteri verranno stilate le graduatorie. Se le varie emittenti non si attiveranno per tempo, le frequenze non interessate dallo spegnimento, ossia le VHF 6 e 10 e le UHF 27, 29, 35, 39 e 43, continueranno dal 1° gennaio 2015 a trasmettere sulle frequenze loro assegnate con i canali tv attualmente presenti. Quindi, ad esempio, quasi tutte le TV della provincia di Foggia (Telefoggia, Teleradioerre, Teleblu, Teledauna, Manfredonia Tv, Teleradio San Severo e Tele Acli S. Marco) non saranno più visibili dopo il 31 dicembre 2014 se non ci saranno entro quella data riassegnazioni da parte del ministero o nuovi consorzi.
Diciamo che le disposizioni che saranno seguite sono, grosso modo, queste:
http://www.digital-forum.it/showthr...-il-25-05-12&p=4181488&viewfull=1#post4181488
Se, in teoria, nessun consorzio/intesa decide di rottamare le frequenze, dopo il 31/12, intervengono le autorità d'imperio e spengono quelle incompatibili con l'estero. In realtà, quasi a tutti conviene rottamare la frequenza e partecipare agli indennizzi, indipendentemente se la frequenza è da NON liberarre o da liberare. E conviene aggregarsi a livello di consorzi/intese fra consorzi/intese attuali per entrare in graduatoria per avere l'assegnazione di una delle frequenze disponibili (sembrerebbe che ai fini delle definizione della graduatoria, si terrà conto - sommandoli - dei punteggi già ottenuti dai consorzi/intese in occasione del bando per lo switch-off del Maggio 2012).
In ogni caso, come avevo già sottolineato nel post linkato, tranne per chi non collabora e non rilascia frequenze indisponibili, i soggetti che intendono continuare, ma non hanno l'assegnazione di frequenza, hanno diritto a farsi ospitare nei mux operativi perché ogni soggetto assegnatario di un mux, è costretto a rilasciare una porzione di capacità trasmissiva ad altri (ora bisogna vedere a quanti singoli canali, tale capacità trasmissiva corrisponderà: tale obbligo di mettere a disposizione tale capacità trasmissiva, grava anche su CanaleItalia che è, sì, un mux con contenuti uguali su tutto il territorio nazionale, ma ha un diritto d'uso di livello regionale: perciò, Canale Italia a livello regionale, dovrà diversificare il mux eliminando qualcuno dei suoi innumeroli canali ITALIA XYZ e lasciando spazio a canali regionali pugliesi). Nel definire i soggetti assegnatari, ci si riferirà alla graduatoria rielaborata e per le frequenze, è probabile che alcune restino a soggetti già assegnatari, pur con l'aggiunta dei nuovi consorziandi, anche perché le frequenze rimaste quelle sono.
No il rinvio noooooooo ma perché in questo paese deve essere tutto una deroga provvisoria senza fine .....
Classica tattica politica
Visto che non si può fare più niente si chiede la deroga aspettando le votazioni regionali della prossima primavera delegando a chi verrà l'incanto compito di dire che non si può fare più niente. Perché la regione non è intervenuta prima visto che spesso è stata sollecitata dalle stesse emittenti?
Penso anch'io che il rinvio non sia tanto auspicabile perché tanto se di questa morte si deve morire, prima si fa, meglio è. Non penso ci sia una manovra pseudo-politica dietro, tanto le Regioni non hanno competenza in materia di uso delle risorse frequenziali, ma hanno competenze sulla definizione delle postazioni trasmissive (rispetto alle quali i provvedimenti in questione lasciano inalterata la normativa e prevedono la possibilità di utilizzare i siti già consentiti senza la necessità di richieste di ulteriori autorizzazioni in relazione alle modifiche che saranno necessarie per l'attivazione dei "nuovi" mux). Comunque, in questo ambito, le Regioni non hanno competenze e lo Stato italiano sta intervenendo per rispettare accordi internazionali, peraltro di vecchissima data e che bisognava rispettare sin dagli switch-off, in pratica!.
Tuttavia, alle emittenti regionali può convenire una dilazione giusto per organizzarsi meglio dal punto di vista tecnico e ammnistrativo per definire i consorzi/le intese più convenienti rispetto al futuro assetto. Ma piuttosto, fossi in loro, mi preoccuperei di cercare di ottenere il maggior numero possibile di frequenze pretendendo anche i canali E6, E10, 54 e 58, anche perché una cosa che non abbiamo sottolineato è che, fin quando nelle Regioni Basilicata e Molise, il mux 1 RAI non passa sulla nuova frequenza UHF 24, i canali 29 e 39 hanno delle limitazioni d'uso: il canale 39 nel foggiano e il canale 29 in direzione Basilicata. Insomma, la coperta è diventata cortissima, ma per una settantina di canali, forse con 8-9 mux in modulazione 64QAM, FEC=3/4, ci possono stare un po' tutti i canali che contano con un bit-rate relativamente decente.
