Frequenze aggiuntive per operatori di rete regionale
Nuovo piano nazionale frequenze assegnate alla Puglia le frequenze 24*,58,60 che si aggiungono alle residue 27,29,35*,39,43,46
Limitazioni di utilizzo, il 35 da Monte caccia può essere attivato da Europa7, ed il 24 è limitato nel nord foggiano a rispetto del mux rai 1 molise ed al confine con la basilicata per rai mux 1 Basilicata
ma non e' previsto Giuseppe anche il vhf7 come elencato nell'altra tabella allegata al provvedimento AGcom
E quali sono i problemi OTG?
Non tenerci sulle spine dacci notizie tu che sei negli ambienti
In effetti (e in attesa della determina dirigenziale sulla procedura per presentare le richieste da parte degli operatori), le frequenze aggiuntive pianificate per le emittenti regionali in Puglia sono curiose, non tanto per i ch.58 e 60 che erano previsti, ma per l'assegnazione del ch.24 che avrebbe dovuto andare alla RAI per il mux 1 in Molise e Basilicata e per l'assenza di frequenze in VHF. Ma dalla lettura delle molteplici premesse al provvedimento, si scoprono delle argomentazioni curiose.
Da questa news, è possibile accedere anche ai relativi PDF degli atti:
[url]http://www.newslinet.it/notizie/agcom-delibera-n-40215cons-modifica-piano-nazionale-di-assegnazione-delle-frequenze-dvb-t[/URL]
Anzitutto, si spiega perché in questo caso, le frequenze disponibili non sono state assegnate su tutte le aree interessate (anche gli stessi canali 58 e 60 non sono assegnati in maniera estesa):
Per rendere realmente efficace l’utilizzo delle ridotte risorse di spettro effettivamente disponibili per la pianificazione e, in definitiva, per perseguire gli scopi che la legge si prefigge (tra i quali vi è senz’altro quello di ristorare almeno in parte la disponibilità di capacità trasmissiva a disposizione dei programmi locali, ridotta a seguito dell’intervento operato dalla delibera n. 480/14/CONS), appare opportuno favorire una rapida implementazione delle future reti locali che faranno uso di tali frequenze individuando, nell’attività di pianificazione, dei criteri tecnici che consentano il più ampio riuso delle strutture di rete esistenti, con particolare riferimento ai sistemi d’antenna, particolarmente complessi.
Ad esempio, la pianificazione della stessa frequenza in due bacini adiacenti, criterio costantemente applicato dall’Autorità nei piani fin qui adottati, se da un lato massimizza il numero di risorse disponibili in ognuno dei bacini di riferimento, dall’altro, in assenza di significativi interventi sulle strutture di rete e sui sistemi d’antenna volti a controllare gli elevati livelli di interferenza co-canale, ne peggiora sensibilmente la qualità, sia in termini di grado di copertura del bacino che di capacità trasmissiva netta. Il grado di copertura e la capacità trasmissiva possono ovviamente essere migliorati, entro certi limiti, adottando opportuni accorgimenti tecnici, ma ciò implicherebbe costi e tempi realizzativi non compatibili con l’urgenza di poter disporre quanto prima della risorsa e con l’esigenza di mantenere entro limiti accettabili per il mercato i prezzi di cessione della capacità trasmissiva.
Ugualmente non si può ignorare il fatto che le disposizioni di legge da cui discende l’attuale attività di pianificazione appaiono evidentemente rivolte a promuovere la nascita di soggetti che fanno della cessione di capacità trasmissiva in ambito locale il loro business principale e che necessitano pertanto di frequenze idonee a realizzare in tempi rapidi multiplex locali caratterizzati da livelli di copertura e di capacità trasmissiva tali da risultare attrattivi per i fornitori di contenuti locali.
Dalle considerazioni che precedono deriva la scelta di non pianificare, di norma, la medesima frequenza in bacini regionali adiacenti. In questo modo è possibile contenere l’interferenza tra bacini co-canale a livelli tali da assicurare ai nuovi multiplex pianificati alte percentuali di popolazione servita e nel contempo la possibilità di utilizzare schemi di modulazione (c.d. system variant) a minore protezione (code rate) e più alta capacità trasmissiva (fino a 25 Mbit/s) rispetto ai multiplex pianificati nei precedenti piani (20 Mbit/s). Tale scelta, peraltro, consente migliori risultati ai fini del rispetto della riserva di legge della capacità trasmissiva da destinare alla diffusione dei contenuti locali.
La pianificazione è stata quindi sviluppata con l’obiettivo di trovare una sintesi tecnicamente solida tra i criteri di pianificazione fissati dal quadro normativo preesistente e quelli introdotti dalle ultime modifiche introdotte (...).
Tali criteri possono essere riepilogati, non in ordine di importanza, nell’elenco che segue:
1) necessità di evitare la pianificazione della stessa frequenza in due regioni adiacenti;
2) rimedio alle situazioni di mancato rispetto della riserva di un terzo delle risorse frequenziali a favore degli operatori di rete locali;
3) eventuale presenza nella Regione di multiplex locali ricadenti nelle condizioni di obbligo di cessione della capacità trasmissiva a fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale da parte operatori di rete in ambito locale già titolari di diritti d'uso di frequenze attribuite a livello internazionale all'Italia;
4) livello di diffusione sul territorio regionale di impianti di ricezione domestici muniti di antenne idonee alla ricezione di frequenze in banda VHF III;
5) numero di abitanti della Regione;
6) necessità di contenere a livelli ragionevoli i tempi e i costi di implementazione dei nuovi multiplex locali pianificati, favorendo ove possibile l’impiego delle architetture di rete esistenti ed il riuso dei sistemi d’antenna in esercizio;
7) necessità di contenere i livelli di interferenza tra bacini iso-canale a livelli tali da assicurare il conseguimento: (i) di un buon grado di riuso delle frequenze; (ii) di alte percentuali di copertura della popolazione; (iii) della possibilità di utilizzo di System Variant con alta capacità trasmissiva (Net bit rate di almeno 25 Mbit/s in banda UHF e 22 Mbit/s in banda VHF).
Sulla base delle risorse disponibili per la pianificazione nelle varie regioni e dell’effetto combinato dei fattori sopraelencati, è stata elaborata la distribuzione dei canali adottata con il presente provvedimento.
Anche su queste basi, in Puglia non sono state assegnate frequenze in VHF, giacché aventi minore capacità trasmissiva, di maggiore problematicità di compatibilizzazione e perché assegnate in Regioni limitrofe: il VHF E6 in Basilicata, il VHF E7 in Molise, mentre il VHF E10 in Puglia sarà destinato al mux di Europa7 (che in alcune Regioni avrà questa frequenza e in altre il VHF E8 - non ho capito se questo accorgimento comporta il venir meno nella possibilità di utilizzare in Puglia il ch.35 da M.te Caccia). Inoltre, per la Puglia si dice esplicitamente che non sono state assegnate frequenze in VHF anche per questa ragione:
Nelle Regioni Marche e Puglia non sono stati, altresì, pianificati multiplex in banda VHF, pure assegnati all’Italia dal Piano di GE06, in quanto in dette Regioni la diffusione stimata di antenne domestiche idonee alla ricezione di frequenze in banda VHF, è stata considerata complessivamente insufficiente (Regione Marche) o non omogenea da provincia a provincia (Regione Puglia).
Per quanto concerne l'assegnazione in Puglia del ch.24 c'è qualcosa di interessante perché si dice:
in data 17 aprile 2015 è stata avviata una iniziativa nei confronti della Rai, tesa a rivedere i termini dell’Accordo procedimentale sottoscritto congiuntamente all’Autorità ed alla base della pianificazione delle risorse per la Concessionaria del servizio pubblico, di cui alla delibera n. 149/14/CONS. A seguito di tale iniziativa, si renderebbero disponibili il canale 24 nelle Regioni Puglia e Marche (...) (aree che ai sensi della suddetta delibera sono previste come “zone di non uso” per assicurare la protezione della rete Rai).
La Rai ha fornito riscontro alla suddetta lettera congiunta con la comunicazione assunta al prot. 49934 del 15 giugno 2015, con la quale sostanzialmente aderisce alla proposta e conferma l’intenzione di non procedere al momento ad implementare ulteriormente nella propria rete la pianificazione prevista dalla delibera n. 149/14/CONS. Per gli aspetti che rilevano in questa sede, tale decisione comporta la disponibilità del canale 24 UHF nella Regione Puglia. Infatti, per tale canale, assegnato all’Italia nel Piano GE06, era prevista dalla delibera n. 149/14/CONS la non utilizzazione da parte di altri soggetti, allo
scopo di proteggerne l’impiego da parte della Rai nelle Regioni Basilicata e Molise. Tuttavia, poiché alla data della citata comunicazione (15 giugno 2015) la Rai non ha, di fatto, attivato impianti su tale canale in queste ultime Regioni, risultano venute meno le citate necessità di protezione del canale con conseguente piena utilizzabilità dello stesso nella Regione in Puglia ai fini della pianificazione delle reti locali.
Cioè, in pratica, la RAI rinuncerebbe ad attivare il mux 1 sul ch.24 in Basilicata e Molise, e così questa frequenza è / sarebbe pienamente disponibile per la nostra Regione, divenendo praticamente una frequenza migliore rispetto ad altre, comprese le frequenze 29 e 39 che certe limitazioni continuerebbero ad avere.
Inoltre, con alcuni giri concettuali e di parole, si cerca di far passare come cosa valida l'assegnazione del ch.60 agli operatori di rete regionale, quando invece la TIMB ha avuto la facoltà e il privilegio di poter passare al ch.55:
Per quanto riguarda l’utilizzo del canale 60 UHF, la cui ricezione è soggetta alle interferenze provocate dalle stazioni radio-basi del servizio mobile LTE operanti nella banda adiacente, come confermato dalle esperienze e dagli studi tuttora in corso in ambito internazionale, occorre rilevare che l’art 1, comma 147, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 non ammette margini di discrezionalità nell’individuare le frequenze da ricomprendere nel presente procedimento di pianificazione, richiedendo di utilizzare tutte le risorse disponibili assegnate all’Italia. Pertanto, non potendo trovar luogo le motivazioni di cautela ed opportunità che avevano indotto l’Autorità in precedenza ad escludere dalla pianificazione detto canale, e posto che sono disponibili soluzioni tecniche di mitigazione delle interferenze (come l’applicazione di appositi filtri agli impianti riceventi degli utenti) si deve concludere che il canale 60 UHF va ora utilizzato per la pianificazione. In ogni caso, sul punto, occorre altresì considerare che il canale in questione sarà assegnato a seguito di apposita procedura comparativa (beauty contest) e che conseguentemente i soggetti che vi parteciperanno saranno comunque consapevoli a priori dei problemi connessi all’uso di tale canale.
Infine, per quanto riguarda l'assegnazione del ch.54, questo è precluso dal fatto che entro il 2016, su questa frequenza, sempre per la questione delle interferenze LTE, ci passerà ReteCapri; ma dato che ha tempo fino al 2016, al momento non si può assegnare neppure il ch.57 attualmente (e malamente) occupato:
(...) il canale 57 UHF, non risultando di fatto disponibile in tempi coerenti con l’implementazione delle disposizioni della legge 23 dicembre 2014, n. 190 non può essere oggetto della presente pianificazione. Analoghe considerazioni valgono per il canale 54, destinato comunque alla costituzione di un multiplex nazionale.
Quindi, in Puglia avremo per gli operatori regionali, 9 frequenze tutte in UHF; e con 10 canali per mux, c'è spazio per 90 emittenti che, grosso modo, corrisponde al numero di emittenti valide da salvare attualmente presenti, al netto di doppioni, canali tematici inconsistenti, canali secondari con scarsa programmazione con programmazione ripetitiva o dedicati prevalentemente alle televendite, oltre ai tanti canali mai attivati.
That's all folks!
