CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLO SCHEMA DI REVISIONE DEL PIANO DELLE FREQUENZE TV: L’AUDIZIONE DI AERANTI-CORALLO AVANTI L’AGCOM. LE FREQUENZE CHE L’AGCOM IPOTIZZA DI PIANIFICARE PER IL BEAUTY CONTEST FINALIZZATE AD ASSEGNAZIONI PER LA DIFFUSIONE DI PROGRAMMI LOCALI SONO ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTI PER LE 144 TV LOCALI CHE DEVONO CESSARE LE TRASMISSIONI IL 30 APRILE P.V.
Si è svolta lo scorso martedì 3 marzo l’audizione di AERANTI-CORALLO avanti l’Agcom in esecuzione della delibera n. 44/15/CONS recante l’avvio delle procedure per la pianificazione delle frequenze attribuite a livello internazionale all’Italia e non assegnate a operatori di rete nazionali per il servizio televisivo digitale terrestre ai sensi dell’art.1, comma 147, lettera d) della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Tale pianificazione è necessaria ai fini del successivo beauty contest che deve essere indetto
dal Ministero dello Sviluppo economico per l’assegnazione delle relative frequenze a operatori di rete locali (o, in subordine, nazionali) che dovranno destinare l’intera capacità trasmissiva dei multiplex loro assegnati per diffondere programmi delle tv locali interessate, come le 144 tv locali che dovranno dismettere le proprie frequenze il 30 aprile p.v. a causa della problematica delle asserite interferenze con i paesi esteri confinanti.
Le frequenze individuate dall’Agcom corrispondono ai canali 6, 7 e 11 Vhf (si tratta di frequenze pianificate per le reti nazionali dalla delibera n. 277/13/CONS) e ai canali 57, 58, 59 e 60 Uhf (
frequenze della banda 700 Mhz che, con la medesima delibera n. 277/13/ CONS erano state escluse dalla pianificazione in previsione della attribuzione, a fine 2015, di tale banda al servizio mobile terrestre con status co-primario e alla futura destinazione di detta banda ai servizi mobili terrestri). Sull’ipotesi messa in campo dall’Agcom, AERANTI-CORALLO ha preliminarmente osservato che le risorse radioelettriche ipotizzate nel piano Agcom (si veda la tabella alla pagina successiva) non sono idonee (in termini quantitativi e qualitativi) a garantire il recupero di spazi adeguati per le 144 emittenti televisive locali che dovranno dismettere le proprie frequenze entro il prossimo 30 aprile nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Sicilia, Piemonte, Lombardia, Liguria e Toscana....... e ha espresso, pertanto, il
proprio giudizio fortemente critico sulla problematica, sottolineando il forte rischio per la continuità aziendale delle 144 imprese televisive locali che dovranno dismettere le proprie frequenze entro il 30 aprile p.v.
N.B. In Sicilia non è prevista nessuna frequenza "alternativa"