@ bart1man e Bluelake
Penso potremmo prendere a riferimento quanto accaduto nel mega switch che ha coinvolto Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli, perché a pensarci bene, tra Toscana ed Umbria si viene a creare una situazione abbastanza somigliante, senza contare Viterbo, che addirittura riceve Peglia ed Argentario per la RAI (i cui segnali e postazioni vengono solitamente presi a riferimento per stabilire i cluster, o meglio, i bacini facenti parte di ciascuna area tecnica).
Come dicevo, in Lombardia (e Piemonte Orientale) e Veneto andò come segue.
Si iniziò dai bacini periferici di Lombardia e Piemonte (tipo Alto Lario, Lecchese, Valdossola, Verbania, Valsesia...).
Switchati tutti questi bacini ben delimitati delle zone alpine e prealpine, si passò al mega-switch, in soluzione unica, dei grandi impianti facenti servizio su diverse aree tecniche, ad es. Monte Penice (PV), ricevibile praticamente ovunque, addirittura sino in Veneto, e Valcava (BG e LC), pure avente un'area di servizio smisurata (anche se non tocca il Veneto).
Tempo un week-end (28/11/10) e si ricomincia con il Veneto, però non con le zone monuose avente bacini definiti, ma proprio coi grandi impianti come Monte Venda, PD (ricevibile anche in Lombardia, Emilia Romagna e Friuli), Monte Madonna, PD e Velo Veronese, VR.
Subito dopo, a ruota, è toccato ai siti, pure insistenti sulla pianura, dell'Emilia Romagna (ad es. Bologna Colle Barbiano, Bertinoro, Monte Grande) e del Friuli.
Infine, sono state switchati i bacini più delimitati, esclusivi delle zone montuose.
In questo modo il disagio per quegli utenti a metà tra le aree di utenza dei grandi impianti Lomardi, Veneti ed Emiliani, hanno potenzialmente avuto solo delle parentesi molto brevi di "situazione ibrida" e reciproci disturbi.
