sky porta il conto a chi recede con bersani!

aggiungiamoci anche che queste appena introdotte sono clausole vessatorie e quindi il contratto sky andando da qualsiasi giudice viene considerato nullo. :icon_cool:
 
ma non è vero!!! sky può ovviamente come la legge dice farti pagare se tu ti sei fatto installare il servizio ma non 180 euro!! così come può chiedermi magari qualcosa anche se ho il decoder ma non 60 euro!! anche se disdici il 15esimo mese paghi 60 euro,mica solo chi è abbonata da un anno,potresti anche essere abbonato da 10 anni,sempre 60 euro di fanno pagare,ma che costi devono ammortizzare? ma dai non scherziamo,sky è indifendibile,poi 30 euro per la smart card!! ma sarà fatta d'oro?
 
davide84 ha scritto:
aggiungiamoci anche che queste appena introdotte sono clausole vessatorie e quindi il contratto sky andando da qualsiasi giudice viene considerato nullo. :icon_cool:

davide ma devo anche dirti che sky come le grandi aziende possiede enormi agevolazioni in quanto a recupero crediti e poi credo si avvalgano della clausola solve et repete,tu paghi,poi semmai in giudizio ti restituiremo i soldi,con una sentenza che arriva in 10 anni!!
ti ricordo che queste scietà sono tutelate,ti possono mettere subito in mora,non conviene a nessuno mettersi contro!!

io ti dico solo che a telecom non ho pagato un canone ingiusto di 40 euro e che dopo 5 mesi già mi era arrivata l'autorizzazione al pignoramento della mia televisione quindi attento!! hanno potenti mezzi di "persuasione" per recuperare i loro crediti,e se aspetti il giudice...... stai fresco!
 
crazyrocker ha scritto:
ma non è vero!!! sky può ovviamente come la legge dice farti pagare se tu ti sei fatto installare il servizio ma non 180 euro!! così come può chiedermi magari qualcosa anche se ho il decoder ma non 60 euro!! anche se disdici il 15esimo mese paghi 60 euro,mica solo chi è abbonata da un anno,potresti anche essere abbonato da 10 anni,sempre 60 euro di fanno pagare,ma che costi devono ammortizzare? ma dai non scherziamo,sky è indifendibile,poi 30 euro per la smart card!! ma sarà fatta d'oro?

è infatti è quello che ho scritto. possono chiederti di pagare solo sé sostengono dei costi.
 
ma non ti preoccupare che con gli avvocati che hanno non ci mettono molto a dimostrare che a loro costa per esempio darti in comodato il decoder o anche solo la smart card e poi te lo ripeto,finchè non si pronuncia l'antitrust loro potranno chiederti un rimborso e se non li paghi incorri in tutti gli obblighi derivanti da inadempienza contrattuale,che poi ste norme contrattuali cambiano dall'oggi al domani! vabbè!
 
crazyrocker ha scritto:
davide ma devo anche dirti che sky come le grandi aziende possiede enormi agevolazioni in quanto a recupero crediti e poi credo si avvalgano della clausola solve et repete,tu paghi,poi semmai in giudizio ti restituiremo i soldi,con una sentenza che arriva in 10 anni!!
ti ricordo che queste scietà sono tutelate,ti possono mettere subito in mora,non conviene a nessuno mettersi contro!!

io ti dico solo che a telecom non ho pagato un canone ingiusto di 40 euro e che dopo 5 mesi già mi era arrivata l'autorizzazione al pignoramento della mia televisione quindi attento!! hanno potenti mezzi di "persuasione" per recuperare i loro crediti,e se aspetti il giudice...... stai fresco!


:5eek:

direi che hai scritto una fesseria. Le società ri recupero crediti senza una autorizzazione del tribunale non possono pignorarti proprio nulla. Tra l'altro a me è già successo proprio con sky quando avevo fatto il giochetto del passaggio da telepiù a sky che mi avevano chiesto 229€ tramite recupero crediti. Sono andato dal giudice di pace che mi ha dato ragione ed sky e la società di recupero crediti se la sono presi in quel posto.

cmq leggi qui:

L’attività di recupero crediti
Il “recupero crediti” è un’attività che mira ad ottenere il pagamento di un credito (totale o parziale), sia quando il debitore rifiuta di onorarlo, sia quando si trova in una situazione di momentanea difficoltà ad adempiere la sua obbligazione.
In ogni caso, prima di intraprendere la via giudiziaria (causa in tribunale con conseguente aggravio di oneri, costi e tempi), nella maggior parte dei casi, si tenta di risolvere il problema in via “bonaria” ottenendo un adempimento anche parziale in tempi ragionevoli.
L’attività di recupero credito si articola in 2 diverse fasi:

Fase Stragiudiziale
Fase Giudiziale
Recupero crediti - Fase Stragiudiziale
La procedura di recupero crediti “stragiudiziale” consente di evitare l’aggravio di costi e tempi delle vie legali, ma presuppone la collaborazione del debitore. La società di recupero crediti o lo Studio Legale tenterà di concordare un piano di rientro con il debitore tramite solleciti epistolari, telefonici e, in alcuni casi, contatti diretti per mezzo di funzionari.
In generale, le società di recupero crediti operano secondo uno schema ben preciso:

1° sollecito epistolare: si intima al debitore il pagamento della somma dovuta (indicando il capitale gli interessi e i maggiori oneri) e si comunica che la pratica verrà affidata ad un ufficio preposto al recupero crediti.

Sollecito telefonico: l’operatore telefonico incaricato della pratica provvede ad effettuare solleciti telefonici di pagamento (anche via fax e/o e-mail), tentando di risolvere eventuali contestazioni.

Esazione diretta: gli agenti di recupero crediti, attraverso il contatto “fisico” con il debitore, prendono visione della reale situazione (se si tratta di un rifiuto deliberato ad onorare gli impegni o se, pur essendo nell'impossibilità di adempiere, il debitore è disposto a collaborare), verificano la fattibilità del recupero e tentano di concordare un piano di rientro, anche parziale o in forma rateale.

Messa in mora: è il primo passo formale per tentare il recupero del credito: tramite un’ultima lettera raccomandata A/R il debitore viene intimato a pagare la somma dovuta entro un termine determinato, trascorso il quale è possibile avviare l’azione giudiziaria con l’addebito di tutti i maggiori oneri sostenuti.
I requisiti minimi della lettera sono: -data della lettera, -causa del credito (es. contratto, fattura ecc.), -data in cui è sorto il credito, -ammontare complessivo del credito, -termine congruo per adempiere (di solito 15 giorni).

Nel caso in cui il recupero in via “bonaria” non porti ad alcun risultato sarà possibile eseguire accertamenti economico/patrimoniali per valutare l'opportunità di avviare l’azione giudiziaria.
Allo stesso modo, se si giunge ad un accordo e il debitore si rende disponibile al pagamento - immediato o rateizzato - lo Studio Legale o la Società di Recupero farà il necessario per cautelare il creditore e garantire il rispetto degli accordi presi (ad es. nel caso in cui venga concesso altro tempo, l’accordo con il debitore potrebbe consistere nella predisposizione di maggiori garanzie quali: titoli di credito, pegni, ipoteche, ecc.); anche in questo caso sarà possibile eseguire accertamenti economico/patrimoniali per verificare le reali condizioni economiche del debitore.

Recupero crediti - Fase Giudiziale
Il ricorso al tribunale è l’ultima via da percorrere quando la fase stragiudiziale (che consente di ridurre tempi e costi) non produce alcun risultato; OBBIETTIVO PRINCIPALE: ottenere un titolo esecutivo, ovvero l'atto o il documento in base al quale è possibile avviare l'esecuzione forzata sui beni del debitore (es.: l'automobile, la casa, somme di denaro, i beni della società, ecc.).
Generalmente, l’azione legale viene intrapresa previa verifica del buon esito del recupero coattivo del credito, ovvero solo quando, a seguito degli accertamenti economico/patrimoniali eseguiti nella fase stragiudiziale emerge un capitale sufficiente a coprire il credito insoluto (il possesso di beni pignorabili).
La mancanza di beni pignorabili, di solito, rende “sconveniente” avviare l’azione giudiziaria, anche perché in caso di esito negativo sarà il creditore a sopportare le spese legali. Solo in caso di crediti di importo elevato potrebbe essere utile procedere comunque con l’azione legale, al solo fine di portare in detrazione i crediti insoluti (tale fine è perseguibile anche attraverso la cessione del credito).

A seconda dei casi, il creditore può agire in diversi modi per far valere i suoi diritti:
1. Ricorso per ingiunzione
2. Precetto su Titoli
3. Pignoramento dei beni
4. Sequestro conservativo
5. Fallimento

1- Ricorso per ingiunzione
Se il creditore è in possesso di prove documentali che attestino il suo diritto, il nostro ordinamento prevede un procedimento sommario che consente di ottenere, in tempi brevi, un titolo esecutivo. Per avviare tale procedimento è necessario che il credito sia: -certo (esistente, ovvero provato da documenti quali: contratto, fatture, bolle accompagnatorie, estratto autentica registro IVA ecc.); liquido (certo nel suo ammontare); esigibile (non sottoposto a termine o condizione).
Nel caso non si verifichino tali condizioni o non si disponga già di un titolo esecutivo (che consente di agire subito con atto di precetto), sarà necessario agire in via ordinaria (con atto di citazione) sempre al fine di ottenere un titolo esecutivo, ma con un notevole prolungamento dei tempi.

2- Precetto su titoli
Se il creditore è già in possesso di titoli esecutivi (ad es. cambiali o assegni protestati) potrà agire immediatamente per ottenere l’esecuzione forzata sui beni del debitore; negli altri casi l’esecuzione forzata potrà essere effettuata solo in virtù di titoli esecutivi costituiti mediante sentenza o altri provvedimenti.
Con l’atto di precetto il creditore intima al debitore di adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo entro un termine, non inferiore a 10 gg. In caso di mancato pagamento entro il termine stabilito, il creditore ha la facoltà di chiedere all’ufficiale giudiziario il pignoramento di tutti i beni del debitore fino all’integrale soddisfacimento del proprio credito.

3- Pignoramento dei beni
Il pignoramento ha la funzione di vincolare i beni da assoggettare all’esecuzione forzata e consiste in una ingiunzione che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni oggetto dell’espropriazione e i frutti di essi.
Con il pignoramento, quindi, ha inizio il processo esecutivo diretto a sottrarre coattivamente al debitore determinati beni (pignorabili) facenti parte del suo patrimonio ed a convertirli in denaro, al fine di soddisfare integralmente il creditore.

4- Sequestro conservativo
Il sequestro conservativo è una misura cautelare diretta a garantire il credito, quando vi sia il pericolo o il fondato timore di perdere la garanzia dello stesso (ad es. quando si presume che il debitore possa “nascondere” i beni oggetto di pignoramento, approfittando delle lungaggini del procedimento ordinario).
Pertanto, ancor prima di iniziare l’azione legale di recupero crediti è possibile vincolare giuridicamente i beni pignorabili del debitore per poi convertire, successivamente (con l’ottenimento della sentenza di condanna esecutiva), il sequestro conservativo in pignoramento.
I presupposti per la concessione del sequestro conservativo sono: -la ragionevole apparenza del diritto (ovvero, esistenza del credito); -il pericolo o il fondato timore di perdere la garanzia del credito.

5- Fallimento
In generale, nel caso in cui il debitore sia un imprenditore commerciale e si trovi in stato di insolvenza è possibile attivare la procedura concorsuale di fallimento.
Tale procedura è finalizzata a realizzare coattivamente ed in modo paritario i diritti dei creditori, attraverso la liquidazione delle attività presenti nel patrimonio del debitore.
Quanto ai due requisiti, la qualità di imprenditore implica che sono esclusi dalla procedura fallimentare: piccoli imprenditori, imprenditori agricoli, enti pubblici (per i quali è prevista la liquidazione coatta amministrativa), e le grandi aziende in crisi (per le quali è prevista l’ amministrazione straordinaria). Infine, stato di insolvenza significa che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni, e può essere provato ad es. attraverso una serie reiterata di protesti cambiari, un verbale di pignoramento con esito negativo (ad es. per mancanza di beni pignorabili), ecc. L’importante è che il debitore non riesca a dimostrare la sua capacità di rimborso anche mediante un piano di rientro.
Con la sentenza dichiarativa di fallimento il debitore viene privato dei suoi beni (con alcune eccezioni: assegni a carattere alimentare, beni e diritti strettamente personali, ecc) che vengono sottoposti all’amministrazione del curatore fallimentare, il quale redige l’inventario e provvede alla loro liquidazione.
 
crazyrocker ha scritto:
ma non ti preoccupare che con gli avvocati che hanno non ci mettono molto a dimostrare che a loro costa per esempio darti in comodato il decoder o anche solo la smart card e poi te lo ripeto,finchè non si pronuncia l'antitrust loro potranno chiederti un rimborso e se non li paghi incorri in tutti gli obblighi derivanti da inadempienza contrattuale,che poi ste norme contrattuali cambiano dall'oggi al domani! vabbè!

e si voglio vedere a dimostrarmi che il forno di hd che mi hanno dato in comodato a loro gli costa 200€:D
 
Se aspettiamo l'antitrust o l'agcom stiamo freschi...................sono due enti inutili
 
apparte che io studio diritto e non è che non sappia queste cose,ovvio che c'è stata l'autorizzazione del giudice al pignoramento quando mi volevano portare via il televisore!! cmq fa come vuoi,solo che se poi l'antitrust giudica equo anche se in maniera minore un rimborso tu dovrai pagare e come,e anche un risarcimento e le spese processuali,quindi vedi te se stare tanto tranquillo!
 
liebherr ha scritto:
Bersani NON lo sopporto +

Che senso ha se fà delle leggi che NON prevedono sanzioni per chi non le applica??? o le aggira??? chiedere + soldi di quelli che si pagherebero con l'anno intero di abbo è una presa per il sedere

Un po di sana galera non ce la poteva mettere?? o per le tv in caso di violazione delle norme 15 giorni di chiusura immediata inappellabile e riapertura solo dopo il pagamento di svariati milioni di euro di multa


L'italia ormai il paese ove regna l'anarchia di banche assicurazioni tv compagnie telefoniche etc etc tutto in danno dei consumatori

è una vergogna! basta vedere come si sono comportati i gestori di telefonia....vedere anke mia firma...
 
In effetti proprio da qualche giorno, sui nuovi contrati stipulati, Sky applica una "penale" per recesso o disdetta anticipata prima del termine di un anno di vita contrattuale.
Non sono ancora state chiarite le modalità ed il calcolo di questa penale, sicuramente si distingue tra chi ha richiesto un pronto sky e chi no.
 
skyblue ha scritto:
In effetti proprio da qualche giorno, sui nuovi contrati stipulati, Sky applica una "penale" per recesso o disdetta anticipata prima del termine di un anno di vita contrattuale.
Non sono ancora state chiarite le modalità ed il calcolo di questa penale, sicuramente si distingue tra chi ha richiesto un pronto sky e chi no.[/QUOTA]

Quel che preoccupa me è che non solo è saltata fuori la penale per i nuovi abbonati, ma da quel che si evince dal nuovo contratto, anche per i vecchi abbonati, esattamente 60 euro di impianto, 60 euro di decoder e 30 euro di carta. Premesso che al momento non intendo disdire, ma nel mio caso, dovrei tirare fuori:
2x60=120.00 euro +
5x60=300.00 euro +
5x30=150.00 euro

per un totale di 570.00 euro

Per fortuna non ho nè ho mai avuto promozioni .....

visto che ho un abbonamento risalente a gennaio 2005 e uno a dicembre 2005,
a cui ho fatto man mano upgrade, direi che i costi a Sky li ho ammortizzati in teoria....
Capisco che poi volendo sia tutta da dimostrare l'esigenza di coprire ste spese da parte di Sky, ma qualcuno mi deve spiegare se abbonandomi a sky ho adottato un figlio o acquistato un servizio.
 
scusate ma nella prima pagine le ho scritte le penali e anche la distinzione tra nuovi e vecchi abbonati,cmq nn disdite finkè nn siamo sicuri su quanto vi faranno pagare,o saranno veri problemi!!
 
L'azienda non ha ancora rilasciato alcuna precisazione, direi di attendere prima di dire cose non certe.
 
non è cosa certa?? ma credo che più che modificare le regole generali del contratto non possano fare per renderlo ufficiale,se ti aspetti un comunicato stai fresco!! è controproducente per loro pubblicizzare la cosa!!! semmai i moderatori che hanno contatti cn la redazione potrebbero chiedere conto a sky di questo pasticcio che ha fatto,ma direi ke attendere è inutile,carta canta!! poi possono anke dire tante belle parole ma finkè rimangono quelle condizioni....
diciamo piuttosto che si aspettava la risposta al decreto bersani ed eccotela qui!!
 
Ma leggo, tra i corrispettivi per la cessazione:
- offerta decoder = 60€
- offerta smartcard = 30€

Cioè, con "offerta" loro intendono il comodato d'uso?
Poi per il decoder potrei anche capirlo, ma per la smartcard che razza di offerta avrebbero potuto fare?
 
Si, dovrebbero essere quelle le penali....non posso dire di più :)
Per offerta decoder si intende il comodato.
 
è proprio così,60 euro per il decoder in comodato e 30 per la smart card,ma bada ke se hai fatto mysky o skyhd superiamo i 200 euro!
 
120 se MySky, 150 se Sky HD. Bisogna guardare i corrispettivi per la cessazione non i costi per l'operatore.

Praticamente ora si sta peggio di prima. Se ho Sky HD e voglio disdire devo per forza pagare 150€, anche se sono abbonato da 6 anni e aspetto la scadenza del contratto :eusa_wall:
 
riusciremo a fargli fare marcia indietro!!!! oppure io sarà il primo a dir loro addio per sempre
 
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