Obiezione condivisibile. Io più che di rassegnazione preferisco parlare di consapevolezza, cioè di essere ben consapevoli di come si comporta un'azienda con cui si ha a che fare e di regolarsi di conseguenza, ovvero di non abboccare a quanto promesso oggi perché magari domani ti proporranno tutt'altro o non ti daranno quanto di avevano assicurato. Dovremmo, secondo me, sfruttare a nostro favore l'esperienza ma non per essere rassegnati, ma per farne tesoro e imparare a non sottoscrivere immediatamente quelle offerte che talvolta sembrano molto allettanti, proprio perché da un momento all'altro potrebbero cambiare tutto.
D'altronde alla fine i clienti non hanno molto in mano per difendersi da simili comportamenti, questo è vero, tranne la disdetta. Ma chi ha una passione come quella del calcio, della Formula 1 o del cinema, può davvero permettersi di disdire il servizio con una certa semplicità? Cioè, all'atto pratico chiaramente si può, ci mancherebbe, ma poi? La disdetta di solo pochi abbonati delusi probabilmente non intaccherebbe nemmeno di striscio Sky e le sue strategie, ma alla fine i penalizzati sarebbero paradossalmente gli ex-clienti, i quali non potrebbero più seguire le cose che amano e non avranno ottenuto nemmeno un cambio di politica da parte dell'ex-fornitore del servizio. In un mercato in cui la concorrenza è molto relativa purtroppo i pochi attori protagonisti possono permettersi di fare il bello e il pessimo tempo, alla gente non resta che decidere se restare a casa, se uscire fuori lo stesso rischiando di bagnarsi o se premunirsi e prendere la macchina per restare all'asciutto.