...non faccio in tempo ad assentarmi qualche giorno che vi vedo scatenarvi su questo film... che proprio non meriterebbe se ne parli ancora

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caro gahan, il film è una porcata e non c'è nulla che tu possa dire (e infatti vedo che continui a non dire niente) per giustificarlo.
E' moralmente ripugnante sotto l'aspetto cinematografico perchè cerca di colpire lo spettatore facendo leva sugli effetti più semplicistici. Sfrutta nella maniera più triviale la commedia delle situazioni, prendendo una protagonista (abbastanza insignificante ed insipida perchè chiunque possa identificarsi senza complessi), e mettendola in un ambiente completamente estraneo: e punta l'intera posta, l'intero effetto (comico?) semplicemente (esclusivamente) su questo contrasto.
I personaggi di contorno (Nigel, Emily) sono talmente stereotipati che sembrano presi da un cartone animato (di quelli andanti).
L'evoluzione della storia è disarmante: graduale e telefonatissima fascinazione/plagio della protagonista da parte del suo nuovo mondo, inevitabile allontanamento da quello precedente e puntualissima avventura sentimentale di formazione, funzionale al consolatorio, perbenista ravvedimento con riconciliazione finale.
Il tutto (
questo è il vero male) senza un guizzo nei dialoghi, nella scrittura delle situazioni; senza che mai, neppure per un momento, si abbia la sensazione di assistere a qualcosa di non-già-visto.
"Male assoluto per il cinema", davvero, più volgare di un film di Natale in cui mi scoreggino nelle orecchie (ammesso che nei film di Natale si scoreggi: così mi dicono) perchè lì almeno il gioco è dichiarato e le carte sono sul tavolo; qui la volgarità è più sottile, è la volgarità della mancanza di idee e del tentativo di prendere in giro lo spettatore (sperando che non se ne accorga, ed è imperdonabile): è molto più subdola e più ipocrita.
L'unica cosa brillante è la battuta finale di Emily alla sostituta di Andy, you have some large shoes to fit, un doppio senso che sicuramente, anche quest'unica cosa, è andato perso nella versione italiana.
Porcata è, porcata rimane, checchè se ne dica, e chiunque lo dica.