Trappole e Passacanali Descrizione tecnica

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie per avermi aiutato e dato anche un po di altre nozioni tecniche.... piu impari prima risolvi.....Grazie ancora......
 
Ciao sailorman, questi schemi gli hai presi da qualche libro/rivista? Se si, possibile avere più nozioni pratiche/teoriche? Grazie.


Mi intrometto in questo thread per postare due schemi sui filtri in questione.
Il primo schema corrisponde ad un filtro trappola, dove si sopprime il canale indesiderato. Si tratta infatti di un semplice filtro a T nel quale la frequenza di risonanza della coppia formata da l'induttanza L1 e trimmer C1 fa che il segnale venga derivato a massa. Mentre per tutte le altre frequenze il filtro formato da L2 C1 rappresenta un'impedenza infinita a massa, lasciandole passare tra entrata ed uscita. Lo schema é rappresentato dalla figura sotto riportata.



Per il filtro passa canale invece, la cosa si complica un poco di più dato che ci vuole due filtri a T per combinare un passacanale :sad: . Lo schema del filtro é riportato qui sotto.




Spiego brevemente come funziona questo filtro, il quale é composto da due parti F1 ed F2 riportate nello schema con le linee trateggiate.
Il filtro F1 non é ne più ne meno che un filtro trappola dove il segnale viene prelevato dal collegamento in parallelo dell'induttanza L2 e trimmer C1. Questo filtro, per la frequenza desiderata, rappresenta un'impedenza infinita verso massa e "trasmette" il suo segnale attraverso la linea di trasmissione segnata nello schema come LT alla seconda parte del filtro. Questa linea di trasmissione LT non é ne più ne meno che uno spezzone di cavo di rame che finisce vicino al trimmer C2 del secondo filtro. Attraverso la capacità parassita CP creata dalla vicinanza del cavo al trimmer C2 si trasferisce il segnale proveniente dalla prima cella F1 alla seconda parte del filtro, appunto il F2. La seconda cella risonante nel filtro F2 formata dal trimmer C2 e l'induttanza L3 viene calibrata per la frequenza che si vuole lasciar passare e rappresenta per questa frequenza, come nella prima parte, un'impedenza infinita verso massa, lasciando passare il segnale verso l'uscita.
Per tutte le altre frequenze il filtro, non essendo in risonanza, deriva il segnale verso massa attraverso le induttanze L1, L2 nel primo blocco e L3, L4 nel secondo.
Spero di essere stato di aiuto nella spiegazione su come funzionano questi filtri. Certamente si possono costruire anche filtri di questo tipo con componenti attivi, ma sarebbe molto più complicata la spiegazione degli stessi, e comunque il principio di funzionamento non cambia di molto da quanto esposto sopra.
Saluti, :D
 
Ciao sailorman, questi schemi gli hai presi da qualche libro/rivista? Se si, possibile avere più nozioni pratiche/teoriche? Grazie.
Ciao, i schemi postati li ho rilevati fisicamente aprendo un filtro in mio posesso ;)
Per quanto riguarda la teoria.... basta cercare con san google filtri risonanti oppure filtri rlc .... credo che ti troverai con tanta letteratura pubblicata.
Saluti :D
 
Purtroppo in radiofrequenza non trovo nulla. In altri passacanale ho visto che accoppiano f1 e f2 direttamente con le due induttanze a massa, non è proprio così semplice trovare uno schema elettrico completo. La rete f1 è un tipico passa basso, parlare di risonanza, è corretto in parte, dato che in questi circuiti non si usa il picco di risonanza perché in quel punto la fase non è costante. La rete f2 ad occhio sembrerebbe un altro passa basso considerando che va ad alimentare un carico da 75ohm, ma in realtà è un passa alto...quindi è tutta da studiare...
 
...purtroppo, in VHF UHF e superiori, i paramentri parassiti dei componenti stessi e quelli che si determinano nelle loro collocazione fisica, fanno sì che sia del tutto inutile fornire formule di calcolo astratte.
Pertanto, o si replica esattamente un filtro esistente (cioè con gli stessi componenti e la stessa disposizione fisica), limitandosi ad una ottava (od anche meno) "scalandone" i valori di reattanza, o tutto dev'essere calcolato ed adattato specificamente al particolare progetto.
La teoria (il circuito elettrico) serve per comprendere, ma nella pratica, la realizzazione di un filtro deve tener conto della presenza di una quantità di altre reattanze/resistenze, che non possono essere previste con semplici formule, quelle che considerano soltanto i componenti teorici del filtro.
 
A me serve la teoria della cosa, poi se nella pratica ci sono leggere modifiche, non ha importanza. Qualcuno conosce il reale funzionamento?
 
Qualcuno conosce il reale funzionamento?
Lui...
Ti ha risposto in quel modo per sottolineare che a volte ci sono reattanze che non vedi aprendo il filtro, ma di cui si è tenuto conto progettando, perchè derivano dalla disposizione dei componenti.
Per teoria appunto aspetta che ripassi di qua, perchè io ti avrei detto come tu dici che non è del tutto vero, per cui aspetto anch'io delucidazioni...
 
Fossero solo i REOFORI, il problema saremmo a campo vinto.
Purtroppo, come ben sa chiunque progetti in RF, le formule (dei filtri) valgono solo per componenti adimensionali (a costanti concentrate) o quando le frequenze in gioco sono così basse da permettrci di trascurare le reattanze induttive dei condensatori e quelle capacitive delle induttanze, senza dimenticare le resistenze di perdita, che distruggono il Q (angolo di perdita), e l'induttanza delle linee che collegano fra loro i componenti.
Nessun componente REALE è a costanti concentrate in VHF/UHF, quindi non può essere privo di parametri parassiti.
Anche un condensatore SMD ceramico (cioè senza reofori e con solo due placche) non ha solo una componente reattiva -J ma pure una componente +Jx ed allo stesso modo, anche un induttanza ha una capacità (fra le spire). Inoltre la resistenza serie degli avvolgimenti e quella parallelo del dielettrico nei condensatori hanno il loro peso.
Come se non bastasse, la prossimità dei componenti alle masse (es pareti delle scatole, schermi) e l'induttanza mutua fra le celle, fanno sì che le classiche formule dei filtri, in particolare quelli dove gli accoppiamenti sono critici (filtri ellittici) ed i poli numerosi, siano più un fatto accademico e didattico che un reale supporto per la progettazione.
Sbaglia di grosso che pensa sia possibile realizzare un filtro passacanale per UHF a componenti discrete, basandosi unicamente sulle formule teoriche o sulle tabelle normalizzate.
Non sono sbagliate le formule, è che non esistono componenti ideali e così piccoli da non risentire di quel che hanno intorno.
;)
 
In sintesi....
In alta frquenza se si mettono a confronto schema teorico e circuito pratico ci si accorge spesso che alcuni componenti nemmeno compaiono o subiscono forme ambigue tanto da non assomigliare affatto al componente teorico, e il perché lo ha spiegato in maniera esaustiva Tuner:icon_thumleft:;)

@ mosquito
dai non fare l'offeso, di la tua ;)
 
Principalmente non ho capito perchè ha quotato la mia frase, che sembra che so le cose e non voglio dirle, io anzi avevo fatto quell'osservazione da ignorante dichiarato qual sono, un po' come il famoso bambino della favola che dice che il re è nudo.
Mi sembrava una cosa di minimo buon senso dire che reattanze e capacità parassite mica spariscono perchè non le calcoli, tanto da saltare sulla sedia e far la battuta quando ho sentito dire appunto che ci sono solo se le consideri...probabilmente mosquito era preso dalle considerazioni che stava pensando e non si è reso conto di aver scritto quella cosa piuttosto assurda, per quello gli ho lanciato la battuta, perchè altro non poteva stare che in battuta...
 
la lunghezza e la collocazione dei gambi dei componenti fa da reattanza o/e da condensatore....

Intanto non esiste reattanza e condensatore. Ma induttanta e condensatore. O reattanza induttiva e reattanza capacitiva.



Fossero solo i REOFORI, il problema saremmo a campo vinto.
Purtroppo, come ben sa chiunque progetti in RF, le formule (dei filtri) valgono solo per componenti adimensionali (a costanti concentrate) o quando le frequenze in gioco sono così basse da permettrci di trascurare le reattanze induttive dei condensatori e quelle capacitive delle induttanze, senza dimenticare le resistenze di perdita, che distruggono il Q (angolo di perdita), e l'induttanza delle linee che collegano fra loro i componenti.
Nessun componente REALE è a costanti concentrate in VHF/UHF, quindi non può essere privo di parametri parassiti.
Anche un condensatore SMD ceramico (cioè senza reofori e con solo due placche) non ha solo una componente reattiva -J ma pure una componente +Jx ed allo stesso modo, anche un induttanza ha una capacità (fra le spire). Inoltre la resistenza serie degli avvolgimenti e quella parallelo del dielettrico nei condensatori hanno il loro peso.
Come se non bastasse, la prossimità dei componenti alle masse (es pareti delle scatole, schermi) e l'induttanza mutua fra le celle, fanno sì che le classiche formule dei filtri, in particolare quelli dove gli accoppiamenti sono critici (filtri ellittici) ed i poli numerosi, siano più un fatto accademico e didattico che un reale supporto per la progettazione.
Sbaglia di grosso che pensa sia possibile realizzare un filtro passacanale per UHF a componenti discrete, basandosi unicamente sulle formule teoriche o sulle tabelle normalizzate.
Non sono sbagliate le formule, è che non esistono componenti ideali e così piccoli da non risentire di quel che hanno intorno.
;)

State dicendo tutti le stesse cose, arcinote. Sappiamo tutti che la teoria non è uguale alla pratica e che in alta frequenza si complica tutto, che conduttori, induttori e condensatori hanno ciascuno sia capacità che induttanza che resistenza. La mia domanda è QUALCUNO CONOSCE IL REALE FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO DEL FILTRO PASSACANALE?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Alto Basso