V per vendetta

Copperfield

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Ambientato nel futuristico paesaggio di una Gran Bretagna dominata da un regime totalitario, la storia di una giovane donna, Evey, la cui vita viene salvata da un uomo mascherato, conosciuto come "V". Sorprendentemente carismatico e ferocemente abile nell’arte del combattimento e dell’inganno, V scatena una rivoluzione per sollevare i suoi concittadini contro la tirannia e l’oppressione. Quando Evey intuisce la verità sul misterioso passato di V, scopre anche una nuova forza in se stessa e diventa a modo suo un’alleata nel piano dell’uomo per ristabilire libertà e giustizia in una società crudele e corrotta.

Sostenuto da una bellissima figura in maschera a metà strada tra Montecristo e Zorro (dietro la maschera troviamo quel Hugo Weaving di Matrix), il film è in realtà una unica grande metafora dei soprusi delle istituzioni nelle moderne società (il film è ambientato in un futuro senza tempo ma che dà l'impressione di non essere troppo lontano) e su come ribellarsi ad esse, riappropriandosi dei propri diritti.
E altro non è che la rapprensentazione della forza di una idea, capace di conformare e organizzare moltitudini di menti individualmente annichilite ma che, unite, possono cambiare il corso della storia.
Buono.

***
 
:eusa_think: appena posso me lo vedo...... interessante....sapere cosa ci riserva il futuro....
 
E' pastrocchiato, pomposamente verboso e non ha le idee chiare su come dir bene quel che vuol dire: nella solita cornice con dittatura da sconfiggere, fa soprattutto l'errore di buttar dentro varie pericolose allusioni all'attualità. Però è uno spettacolo...

Voto: ***
 
però...tre stelle per molte cose negative, direi che sia un buon risultato per il film!
 
Sì, per quanto sia pastrocchiato e discutibile ha un innegabile fascino. Quando l'ho visto al cinema ho trovato molto da ridire (e ancora ce l'ho), ma poi mi son dovuto arrendere... Penso lo apprezzerò ancora di più rivedendolo in dvd. :icon_wink:
 
Oltre che pastrocchiato è una scopiazzatura di mille cose, dal "Fantasma dell'opera" alla "Bella e la bestia", alle epopee dei vari vendicatori/supereroi.

Visivamente barocco e sontuoso (ma in maniera pedante e furbacchiona, quindi anche questo difficilmente diventa un pregio), fatte tutte queste considerazioni è in effetti difficile dargli più di tanto, come voto...
*1/2
 
Le "scopiazzature" sono più che altro prestiti ed omaggi, che mi sembrano stratificare i personaggi ed il racconto. Fra questo e Daredevil c'è una differenza bella sostanziosa... Poi mi vieni a parlare di sontuosità "pedante e furbacchiona" quando mi hai lodato Sin City, che oltre la sontuosità non va? Ah, ho capito: lì c'era Mickey... :D
 
gahan ha scritto:
Le "scopiazzature" sono più che altro prestiti ed omaggi
Direi proprio di no: sono semplici scopiazzature belle e buone

gahan ha scritto:
Poi mi vieni a parlare di sontuosità "pedante e furbacchiona" quando mi hai lodato Sin City, che oltre la sontuosità non va? Ah, ho capito: lì c'era Mickey... :D
Hai proprio scelto un esempio che non c'entra nulla: Sin City non era per niente pedante nè sontuoso; era anzi il tentativo di riprodurre fedelmente e cinematograficamente lo stile ed i colori di una graphic novel che ha i caratteri e l'essenzialità e del noir... l'esatto contrario di quello che dici tu...
 
Ultima modifica:
personalmente ho trovato Sin City maledettamente noioso, però tecnicamente superbo.
La miglior trasposizione cinematografica della grafica e dei contrasti in bianco e nero tipici del vero fumetto.
 
COPPERFIELD ha scritto:
La miglior trasposizione cinematografica della grafica e dei contrasti in bianco e nero tipici del vero fumetto.
esatto. La messa in scena strettamente funzionale alla trasposizione del fumetto. Poi (Sin City) può piacere o non piacere, ma non c'entra niente con il film di cui stiamo parlando (V per vendetta).
 
in confronto alla storia originale il dialogo e la prolissità è ridotta di molto.l'unico vero neo che ho trovato fastidioso è il riferimento alla contemporaneità che è abbastanza fuori luogo e poco incline al personaggio di V.
la fisicità del personaggio mi è piaciuta molto ma chi è stata all'altezza è Natalie Portman,vero pesce fuor d'acqua,voluto o meno,come personaggio.
comunque uno dei più bei film su fumetti,il migliore in assoluto Sin City,ovviamente XMan e Spiderman non li prendo in considerazione in quanto per un appassionato di fuetti come me sono inaffrontabili come storia!!!!
zioe
 
V for Vendetta è un film più che ben realizzato. Due ore di narrazione piena dove effetti speciali, recitazione e fotografia non sono mai riempitivo nè palestra di esibizioni gratuite. Temerarie, ma riuscite, le allusioni all'attualità. Tanto di cappello se si riesce a un giocare sul filo del rasoio senza mandare tutto in malora. Non un capolavoro assoluto, probabilmente nel genere, nel complesso decisamente sopra la media.
*** 1/2
 
Tuner ha scritto:
Due ore di narrazione piena dove effetti speciali, recitazione e fotografia non sono mai riempitivo nè palestra di esibizioni gratuite

Questo chi l'ha detto? Purtroppo il cinema abbonda di film dal grande budget, pieni di effetti speciali, che non valgono niente.

Bisogna anche vedere l'uso espressivo che si fa dei mezzi a disposizione, oltre che la quantità dei medesimi.
E qui chiunque sia un minimo cinematograficamente scafato non può che storcere il naso davanti ad un film già mille volte predigerito...
 
Non sono per niente d'accordo con il tuo commento. Nel caso specifico non c'è quasi nulla di fuori posto ed il fatto che "qualcosa" sia stato già visto non è di per sè un motivo valido di critica. Il film scorre benissimo, dice qualcosa e non c'è nulla che disturbi.
Del resto, migliaia (milioni) di libri diversi per contenuto e qualità sono costruiti su impalcature letterarie del tutto simili, sebbene la percezione che se ne trae durante la lettura sia sempre differente. Per analogia, direi che la stessa cosa accada anche per i film.
La ricerca spasmodica dell'originalità maschera spesso la mancanza di contenuti e/o l'incapacità nel mestiere, cose che non hanno nulla a che vedere sia con l'estro creativo che con l'arte, dando origine a film "pallosi" e privi di scopo. Infine, il giudizio puramente estetico e formale, cosa per me fondamentalmente inutile, sebbene funzionale (strumentale) a stroncare qualunque film, lo lascio ai critici di professione, frustrati per antonomasia.
 
Tuner ha scritto:
Infine, il giudizio puramente estetico e formale, cosa per me fondamentalmente inutile, sebbene funzionale (strumentale) a stroncare qualunque film, lo lascio ai critici di professione, frustrati per antonomasia.
Ma il problema di questo film è esattamente l'opposto. E' inattaccabile (forse) sotto l'aspetto estetico e formale, sui quali aspetti c'è forse poco da criticare (ma come dici tu è un "successo" abbastanza inutile se è fine a se stesso).

Manca invece quella che dovrebbe essere la ragione prima di un film, appunto l'avere qualcosa da dire che sia -se non nuovo- almeno interessante, o con un punto di vista particolare, o che ne giustifichi comunque l'esistenza.

Quello che tu dici: "non c'è niente fuori posto", "il film scorre benissimo" è proprio l'ultima cosa che si dovrebbe guardare in un film.
Orson Welles ha fatto (per ristrettezze di budget) film imperfetti sotto l'aspetto formale, ma che restano strepitosi per la fantasia e l'originalità che ci sono dentro.
Il contrario di questo film.
 
Ma dissento totalmente sul fatto che questo film non ha niente da dire. E' un film "anarchico" con un messaggio di libertà. E' anarchico perché, come ho detto, è pastrocchiato (dissento quindi anche sull'inattaccabilità estetica e formale: quella è di The Prestige) e butta dentro di tutto in un grande calderone. Ma è un film che, soprattutto rivedendolo, ho amato. Perché il calderone è emozionale, grezzo e disturbante. Eccolo "l'uso espressivo". Da scafato a scafato: un film si giudica per l'effetto che ha, non esclusivamente per vedere da chi ha copiato.
 
gahan ha scritto:
E' anarchico perché, come ho detto, è pastrocchiato... Ma è un film che, soprattutto rivedendolo, ho amato. Perché il calderone è emozionale, grezzo e disturbante. Eccolo "l'uso espressivo". Da scafato a scafato: un film si giudica per l'effetto che ha
bene, allora rimarremo allegramente ognuno della propria opinione, credo, visto che a me non fatto proprio nessun effetto (se si esclude la noia e un certo fastidio) :)
comunque pastrocchiato non lo puoi usare come sinonimo di anarchico, se ti sentisse qualche anarchico che conosco io....
Il termine "pastrocchiato", che tu usi correttamente perchè dal punto di vista espressivo fotografa perfettamente il film, è un aggettivo dispregiativo che non ha connotazioni positive icon_wink
 
Infatti in senso negativo l'ho inteso. Ma quello che "linguisticamente" è pastrocchiato ha stranamente un certo effetto positivo, troppo disordinato perché tu possa apprezzarlo (stessa cosa per ND: che anche qui non c'entra niente, ma mi andava di inserircelo :D ) quindi ce ne sbattiamo del pastrocchio formale. E' questo che ho sempre detto. ;)
 
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