Via libera dall'Agcom alle regole sull'asta delle frequenze, fuori i big

Bluelake ha scritto:
hanno un po' scassato i'cinci con questo internet mobile... pensano al 4G quando ci sono ancora troppe zone in Italia dove a malapena arriva l'ISDN o l'ADSL viaggia massimo a 2 mega nominali, e costa un'ira di Dio tutte zone che resteranno senza 4G (perché se non conviene adeguare le centrali fisse, tantomeno converrà mettere antenne per il mobile) e pure senza nuovi canali tv.

Veramente e` il contrario. Il problema non sono le centrali, e` il collegamento tra utenti e centrali.

Dove abito io c'era copertura UMTS di TIM e di 3 un anno prima che venisse attivata l'ADSL e il wi/max e` arrivato sei mesi prima. (Quando le ditte in zona hanno iniziato a chiedere il distacco da Telecom per usare l'operatore wi-max anche per la fonia, si e` messa a posare la fibra di corsa ed a mettere i DSLAM in centrale)...
 
maomin ha scritto:
:eusa_naughty: caso mai il futuro non è gratis , ma a pagamento :mad:

che poi è la stessa cosa di quel che hai detto tu ;)

questo lo dice te... in fondo anche la tv non è gratis. L'abbonamento tv, è basato sul possesso di apparecchi atti a ricevere i segnali radiotelevisi... quindi SI PAGA anche se non vedi la Rai...
 
pietro_d ha scritto:
questo lo dice te... in fondo anche la tv non è gratis. L'abbonamento tv, è basato sul possesso di apparecchi atti a ricevere i segnali radiotelevisi... quindi SI PAGA anche se non vedi la Rai...
peccato che siamo OT sarebbe stata una bella discussione :5eek:
l'unico appunto che posso fare è che il canone rai è una tassa non un'abbonamento :eusa_whistle:

e qui chiudo altrimenti ci bannano :D

tornando alla discussione sull'asta avrei un dubbio e spero qualcuno possa schiarirmi le idee
ammetiamo il caso che tivuitalia partecipi all'asta e vinca un mux con regolare concessione nazionale , quindi diventa operatore nazionale , il vecchio mux ( quello attuale ) resterebbe con l'attuale stato ?
 
Vorrei approfittare di questo momento di tregua, immagino prima della tempesta, per chiedervi una cosa.

In mezzo a tutto questo casino mi sono perso una cosa importante: Quali sono le frequenze messe all'asta?

Mi sembra di ricordare che variano a seconda delle zone ma non riesco a ritrovare l'articolo.
 
marcotaiolii ha scritto:
Vorrei approfittare di questo momento di tregua, immagino prima della tempesta, per chiedervi una cosa.

In mezzo a tutto questo casino mi sono perso una cosa importante: Quali sono le frequenze messe all'asta?

Mi sembra di ricordare che variano a seconda delle zone ma non riesco a ritrovare l'articolo.

Prova a leggere qui: http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2849939&postcount=4439
 
Bluelake ha scritto:
hanno un po' scassato i'cinci con questo internet mobile... pensano al 4G quando ci sono ancora troppe zone in Italia dove a malapena arriva l'ISDN o l'ADSL viaggia massimo a 2 mega nominali, e costa un'ira di Dio tutte zone che resteranno senza 4G (perché se non conviene adeguare le centrali fisse, tantomeno converrà mettere antenne per il mobile) e pure senza nuovi canali tv.
Quando il 4G serve proprio per dare un futuro alle (non) coperture adsl...
Per la tv c'è il T2.. quindi di spazio ce ne...
In ogni caso tra 20 anni avremo tutte tv connesse ad internet con contenuti in streaming .. quindi la tv per come la pensiamo noi inizierà a diventare marginale...
 
emma ha scritto:
In ogni caso tra 20 anni avremo tutte tv connesse ad internet con contenuti in streaming .. quindi la tv per come la pensiamo noi inizierà a diventare marginale...
Questo già si inzia ad intravedere fin da questo periodo bisognerà vedere se in futuro continuerà così, anche se credo che sia una possibilità più che concreta quella che affermi. :icon_rolleyes:
 
Frequenze, la guerra è una finta

Il Pdl fa credere di essere molto arrabbiato con Passera per via della famosa asta. Ma è un bluff, perché a Mediaset le nuove regole vanno benissimo e anzi ne esce avvantaggiata: come sempre

C'è qualche miliardo di euro sepolto nello spettro delle frequenze radio italiane. Tutto sta a trovarlo questo tesoro. Servirebbe una mappa dettagliata. Così si scoprirebbero sprechi e inefficienze e si potrebbero mettere all'asta le frequenze che adesso sono male o poco sfruttate. Ma l'Italia questa mappa non l'ha mai fatta, come denunciano i massimi esperti del settore e anche dall'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom).

Lo spettro italiano è sempre stato una terra di frontiera: il soggetto più forte di volta in volta si accaparrava le frequenze migliori. A danno però della collettività: delle casse dello Stato e degli utenti. E' in questa cornice di lobby e carenze che va inquadrata la vicenda degli ultimi giorni. Un emendamento al decreto fiscale ha introdotto una novità che ai tempi del governo Berlusconi sarebbe apparsa un'eresia: un'asta per assegnare, a pagamento, nuove frequenze del digitale terrestre (a 700 MHz, con un bando fra quattro mesi). Il precedente governo aveva invece già fissato un concorso ("beauty contest") per darle gratis alle emittenti. Per una volta i signori della tv perdono e vince l'interesse dello Stato? Così parrebbe se ci si fermasse alla superficie. Se si scava più a fondo viene invece il sospetto che le lamentele di Mediaset siano strumentali, perché anche stavolta la società presieduta da Fedele Confalonieri ne esce bene: potrà infatti disporre gratis di una frequenza in più per la tv digitale terrestre.

Indirettamente lo ammette anche Paolo Romani (Pdl), ex ministro allo Sviluppo economico, quando tuona contro il suo successore Corrado Passera: "Così com'è congegnato, l'emendamento impedirà a Rai e a Mediaset di partecipare all'asta". Di vero c'è che le due emittenti hanno già quattro multiplex (frequenze) per il digitale terrestre e la Ue impone di averne al massimo cinque. Di vero c'è anche che Rai e Mediaset già detengono un'ulteriore frequenza, che finora però potevano usare per servizi diversi dalla normale tv. La novità viene dal nuovo Codice delle comunicazioni, approvato ad aprile: le due emittenti possono chiedere al ministero di usare quelle frequenze anche per la tv digitale terrestre. Ma non è vero che non possono partecipare all'asta: basta che non chiedano quell'autorizzazione e non arriveranno al tetto dei cinque multiplex prima dell'asta. E' evidente peraltro che Mediaset non ha interesse a partecipare: le conviene convertire gratis quella frequenza piuttosto che pagarne una all'asta. Per la Rai è diverso: la sua "quinta" frequenza è meno adatta a una copertura televisiva nazionale, mentre quella di Mediaset (guarda caso) è perfetta, come segnalato da Antonio Sassano, docente alla Sapienza e tra i massimi esperti di questi temi.
[... ]
E la Rai i propri problemi li conosce bene: "Le nostre frequenze hanno bisogno di essere protette dalle interferenze. Il ministero ci ha promesso una soluzione", spiegano dall'emittente pubblica: "Confidiamo nella nuova delibera Agcom che ripianificherà le frequenze per le tivù locali".

Ma non è solo questo il problema: "C'è anche il canale 11 del quinto multiplex: non garantisce la copertura di almeno l'80 per cento dell'Italia. Ci hanno dato poi alcuni canali non coordinati internazionalmente: se non si rimedia, in futuro c'è il rischio di interferenze a causa dei segnali provenienti dai Paesi vicini".
Insomma è un bel lavoro quello che aspetta gli uomini di Passera e i futuri membri dell'Agcom (quelli attuali scadono a maggio). Sul tavolo c'è anche la questione di Telecom Italia Media, che lamenta di avere ricevuto un multiplex in meno nella transizione al digitale terrestre e ha fatto ricorso al Tar del Lazio.

Poi ci sono gli sprechi. In Italia c'è un patrimonio di frequenze (intorno ai 400 MHz) adatte per la trasmissione di Internet su banda larga mobile. Adesso sono affidate alla Difesa, che però le usa poco e male (per i servizi di pubblica sicurezza), come denunciato al recente forum frequenze del Corriere delle Comunicazioni da Sassano e da Antonio Frullone della Fondazione Ugo Bordoni, braccio tecnico del ministero allo Sviluppo Economico. Poiché chi dovrebbe farlo presidia poco questo spazio, "addirittura è nato un commercio fiorente di telefoni cordless che permettono di comunicare su queste frequenze, illegalmente", ha detto Sassano. Secondo il quale lo Stato potrebbe guadagnare un miliardo di euro mettendole all'asta agli operatori mobili tra qualche anno. Gli esperti sostengono che anche nella banda tra i 3 e i 10 GHz ci sono risorse sprecate (al momento destinate, con scarsa efficienza, ai ponti radio dei servizi di operatori e ministeri).

Anche queste risorse prima o poi serviranno per i servizi innovativi della banda larga mobile di nuova generazione (tecnologia Lte, evoluzione dell'Umts/Hspa), che in Italia debutterà a fine 2012. L'Ue del resto chiede ai Paesi membri di liberare un GHz di frequenze (moltissimo) entro il 2015, per la banda larga. La giudica infatti un traino straordinario per la crescita economica. Uno degli aspetti innovativi del nuovo emendamento è che già prevede questo sviluppo: stabilisce che alcune delle nuove frequenze andranno alle tivù solo per pochi anni, così poi potranno essere aggiudicate agli operatori telefonici con una futura asta.

Ma non è detto che ci si riesca. Prima è necessario che gli operatori mobili ottengano la disponibilità delle frequenze che si sono aggiudicati a fine 2011 con l'asta da 4,2 miliardi di euro (per l'Lte). Tra queste, sono ancora occupate i 2.6 GHz (dalla Difesa) e, soprattutto, gli 800 MHz (dalle tivù locali). Romani aveva imposto di liberarle entro fine 2012 ma le locali chiedono tempo (oltre ai 174 milionidi indennizzo che lo Stato ha già promesso loro). Il precedente governo ha ignorato la proposta di Gentiloni e Sassano di usare il beauty contest per restituire alcune frequenze alle locali invece che per fare regali al duopolio. Così le locali avrebbero rinunciato alla guerra e la nuova banda larga sarebbe partita senza intoppi.

La futura asta 700 MHz potrebbe comunque sanare qualche pasticcio fatto in passato. Ma certo non basta. "E' una svolta nella giusta direzione, ma bisogna continuare risolvendo il problema alla radice", dice Nicola D'Angelo, consigliere Agcom. "Serve una "spectrum review", un ridisegno dello spettro italiano, che è sempre stato gestito male", aggiunge D'Angelo. Per mettere ordine e risolvere conflitti e abusi. Questa sì che, per l'Italia, sarebbe una prima volta.
 
Bluelake ha scritto:
ce li vedo gli operatori a mettere antenne in montagna quando finora non hanno mai messo nemmeno quelle UMTS, sì sì...

veramente sia Vodafone (col progetto Millecomuni), sia 3, sia Wind ora (specialemente in Sardegna) stanno fornendo copertura HSPA in paesini sperduti dove non arriva nessun altro tipo di banda larga.
 
andrewhd ha scritto:
Sono convinto anche io.

Non direi.
La guerra era di fatto sul limite massimo di MUX che ora e' statto stabilito a 5 ( e quindi a Mediaset conviene convertire il MUX usato per il DVB-H) mentre Mediaset voleva almeno 6 MUX come limite massimo (o no limit :) ).
Con il vecchio 'contest' Mediaset sarebbe arrivata certamente ad avere 6 MUX ora invece ne avra' 5 (convertendo quello che usa in DVB-H).

Ciao
 
eduardo1982 ha scritto:
Non direi.
La guerra era di fatto sul limite massimo di MUX che ora e' statto stabilito a 5 ( e quindi a Mediaset conviene convertire il MUX usato per il DVB-H) mentre Mediaset voleva almeno 6 MUX come limite massimo (o no limit :) ).
Con il vecchio 'contest' Mediaset sarebbe arrivata certamente ad avere 6 MUX ora invece ne avra' 5 (convertendo quello che usa in DVB-H).
se il limite dei 5 mux parte dall'europa, anche col precedente contest mediaset non avrebbe potuto avere più di 5 mux dvb-t. probabile che poiché il precedente governo era vicino a Mediaset, avrebbero chiuso un occhio per l'ennesima volta, come già fatto in mille altri casi, al che l'Europa si sarebbe poi ritrovata costretta ad aprire l'ennesima procedura di infrazione che avremmo pagato noi tutti cittadini con le multe europee.
Allo stato attuale Mediaset potrà ritrovarsi con 5 mux dvb-t + 1 dvb-h (se non viene chiesta la conversione del dvb-h, ma col quinto mux dvb-t da pagare poi all'asta) oppure 5 mux dvb-t e stop (con quinto mux dvb-t ottenuto gratis dalla conversione e niente più dvb-h).

Se la logica di ostacolare eventuali concorrenti prevarrà su quella di risparmio potrebbero addirittura decidere di acquistare una frequenza all'asta e tenere parcheggiata la sesta frequenza in dvb-h in attesa di tempi migliori. in questo modo oltretutto sottrarrebbero una frequenza alla concorrenza. ma mediaset economicamente non se la sta passando benissimo, ergo la situazione è tutta in evolversi.
 
Ultima modifica:
Elezioni AGCOM: arrivano i caschi blu dell'ONU

Visto che si era parlato in precedenza di possibili problemi della nuova asta collegati alle nomine in arrivo per AGCOM:

"Frank La Rue, relatore speciale dell’Onu per la libertà di manifestazione del pensiero, ha chiesto ufficialmente al Governo Monti di garantire trasparenza e pluralità nelle prossime nomine AGCOM. In verità in Italia si sono già mosse al riguardo forze politiche e associazioni di vario genere.

L'ONU ha richiesto ufficialmente al Governo Monti di garantire la massima trasparenza (e pluralismo) nella nomina dei prossimi membri AGCOM. Mai in passato si era concretizzata una presa di posizione così forte: qualcuno potrebbero persino arrivare a considerarla un'ingerenza. Per altro è la stessa critica che muovono sempre i governi (dittatoriali) che in altri paesi del mondo ricevono questo genere di attenzioni." (fonte)
 
L_Rogue ha scritto:
L'ONU ha richiesto ufficialmente al Governo Monti di garantire la massima trasparenza (e pluralismo) nella nomina dei prossimi membri AGCOM. Mai in passato si era concretizzata una presa di posizione così forte
eh sì, confermo. è il segno di un pericolo concreto, che in Italia si tende sempre a minimizzare e ridurre alla semplice "diatriba politica tra le parti". se anche l'ONU vuole intervenire, vuol dire che i rischi di pluralismo e concentrazione in Italia nel settore tv&comunicazioni non sono solo fandonie di qualche esaltato comunista. chissà, forse è la volta buona che qualcuno sgrani gli occhi foderati di prosciutto.

notizia riportata anche qui, qui, qui e qui
 
Bluelake ha scritto:
ce li vedo gli operatori a mettere antenne in montagna quando finora non hanno mai messo nemmeno quelle UMTS
Speriamo che sia così ma sono alquanto perplesso infatti. :doubt:
 
Astrix ha scritto:
...
Allo stato attuale Mediaset potrà ritrovarsi con 5 mux dvb-t + 1 dvb-h (se non viene chiesta la conversione del dvb-h, ma col quinto mux dvb-t da pagare poi all'asta) oppure 5 mux dvb-t e stop (con quinto mux dvb-t ottenuto gratis dalla conversione e niente più dvb-h).
...
Mah, a me continua a sfuggire qualcosa, limite mio. Se Mediaset si può tenere 5mux dvb-t + 1mux dvb-h, perchè allora la cosa non può valere anche per 5mux dvb-t + 1mux dvb-t2. Si compra una frequenza all'asta e fanno 5 mux, poi si converte il suo dvb-h in t2. Toh! 6mux! Ovviamente devono lasciarglielo fare, ma il passo io lo vedo breve. Ho forse le allucinazioni?

L'Onu?:5eek: Sarebbe già dovuta intervenire da tempo e per cose ben più gravi, altro che chiedere la trasparenza sulle nomine dell'agcom, mi sa che loro le fette di prosciutto se le tolgono quando gli fa comodo, "..L'importanza che ha la Tv in Italia e il suo potere di influenzare il voto degli italiani..".
Per favore! Tante belle balle stagionate e fuori tempo:lol: La liberta?:badgrin: Il voto?:lol::lol:
 
cerchiolino ha scritto:
L'Onu?:5eek: Sarebbe già dovuta intervenire da tempo e per cose ben più gravi, altro che chiedere la trasparenza sulle nomine dell'agcom

eck, tipico! il "benaltrismo" mi mancava! :eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall:
 
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