La cosa più assurda, della quale nessuno parla, è che la concorrenza, per la quale è stata addirittura creata un'Authority, doveva essere un beneficio per i consumatori: in pratica se più aziende possono fornire gli stessi beni e servizi, il prezzo dovrebbe calare.
Nel caso della Pay-Tv invece si è rivelata l'opposto. Non potendo (o non volendo) concedere gli stessi programmi a più provider, gli utenti si trovano costretti, per avere accesso agli stessi programmi di prima, a sottoscrivere più abbonamenti.
Una logica di concorrenza doveva invece dire: cari provider, la Champions League (o la serie A, o le altre cose), la dovete trasmettere tutti e due, sarà poi il consumatore a scegliere con chi abbonarsi. Il che poteva essere ottenuto imponendo al provider che acquistava i diritti della manifestazione a cederla anche all'altro, ed imponendo all'altro di acquistarla da chi deteneva i diritti. Ad esempio, Mediaset acquista per 700 milioni i diritti per tre anni della UCL. Bene, a questo punto l'Authority dice a Mediaset: concedi a Sky di trasmetterla in cambio di 350 milioni, e a Sky impone di farlo.
In questo caso la concorrenza sarebbe diventata un beneficio, e non un maggior costo, per i consumatori, che sono quelli che devono essere tutelati.