I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Il jolly universale, insomma. :lol:
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A tutti gli vagliùni ca scriveno a glió tredde de gli dialetti, auguri de no Buono Natale co glió dialetto de Santo Cosémo e Damiano (Latina).
 
Quanno pranzi, stai a combatte co la morte

Quando mangi stai combattendo con la morte

Si dice perché a volte si mangia in maniera disordinata e ci si ingozza col rischio di sentirsi poi male
 
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El ga faa pora ala mort
Faceva paura alla morte.

(Si dice spesso di una persona che godeva di ottima salute ma che, invece, è passata a miglior vita).:eusa_shifty::eusa_shifty::eusa_shifty:
:D
 
La panada sarebbe questa:
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INGREDIENTI: per 6 persone
300/400 g di pane secco,
lardo pestato quanto basta,
una decina di foglia di salvia,
un cucchiaio di burro,
1 crosta di formaggio grana,
1.5 lt di brodo di carne o di pollo,
qualche foglia di salvia, sale.

Vi risulta? :eusa_think::eusa_shifty::D
 
In brianzolo il termine cadere (e affini) non esiste!

E' caduto giù......L'è burlà giù (o giò)
E' caduto dentro....L'è burlà dentar
ecc.....

Quindi burlà significa "cadere"...non burlare,burlare non esiste,è sostituito dalla tipica espressione ciapà per al... :eusa_whistle: prendere per il...omissis....:laughing7:
 
Infatti, anche noi:
l'è burlat zo
l'è burlat dèter

burlare = tirà per el nas, anche; oltre che per altre parti del corpo non del tutto nobili.
 
Inizio anni 2000. Sono dalle mie vicine di "pianerottolo", ai tempi dell'università. Con un mio amico e coinquilino stiamo organizzando una partita a calcio a 5
Gli chiedo

A che ora ce ne tèma i aglió campo, nóa? (a che ora dobbiamo andare al campo, noi?)

Una mia amica risponde

"Ma cos'è questa lingua? che hai detto?".
 
Be' non occorre andare molto lontano, per noi.
Di un abitante di Ome che parla "stretto" intuiamo il 25 per cento delle parole e ci perdiamo il 99 per cento del discorso.
Se poi parla un nativo di Lumezzane con "intenzioni serie", non tentiamo neanche di seguirlo nel 99,99 per cento dei casi. :lol:
(La matematica non è un'opinione :D).
 
Infatti a volte non ci si capisce tra paesi vicini, anche se spesso i dialetti sono affini.

Il distacco netto nella zona dove sono io avviene tra il paese di Monte San Biagio e quello di Sonnino.

Sono a pochi km uno dall'altro, ma il primo era del Regno di Napoli, il secondo dello Stato Pontificio.

Invece dove sono io ci sono differenze nette spesso tra il mio paese e comuni come Formia e Gaeta, distanti 20 e 25 km.
 
Togliere qualcosa dalla mano di qualcuno che ce l'ha si dice da me in dialetto sciccare

ce gli aggio sciccato dalle mani

Gliel'ho tolto dalle mani
 
Togliere qualcosa dalla mano di qualcuno che ce l'ha si dice da me in dialetto sciccare

ce gli aggio sciccato dalle mani

Gliel'ho tolto dalle mani
Da noi si usa (anche) un verbo piuttosto singolare:
sgrafignà;

ga lò sgrafignàt

Non so se esiste l'italiano:
gliel'ho sgraffignato.

(Il correttore automatico non mi segna errore, in effetti, boh:eusa_think:)
 
Sì, certo che esiste sgraffignare in italiano ;)

Ma sgrafignà non vuol dire anche graffiare? :eusa_think:

EDIT: Ho verificato :)
sgrafignà ha sia il significato di rubare/sottrarre/sgraffignare, ma si utilizza anche come sinonimo di sgrafà, che significa appunto graffiare ;)
 
Ultima modifica:
Facciamo chiarezza!:icon_rolleyes:

Al ladar al ròba.......Il ladro ruba

Al gat a sgrafìgna.....il gatto graffia

Queste sono le frasi più usate.
 
Graffiare da me si dice rancicà

In provincia di Napoli, dov'era nato mio padre, si dice strippà

Nel Lazio Sud strippà non è molto usato ma vuole comunque dire qualcosa del tipo "non ce la faccio più, non sono più capace" (sto a strippà o stongo a strippà)
 
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