Scaricatore sovratensione antenna

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Sto valutando l'ipotesi di non collegare il palo a terra, perché dopo dovrei collegare i relativi dispersori al dispersore di terra dell'abitazione e l'operazione non è per niente facile; credo che collegherò solo le calze dei coassiali con la terra dell'impianto elettrico tramite barretta equipotenziale e il famoso cavo da 4 mmq, ma senza collegarmi al palo.
 
Sto valutando l'ipotesi di non collegare il palo a terra, perché dopo dovrei collegare i relativi dispersori al dispersore di terra dell'abitazione e l'operazione non è per niente facile; credo che collegherò solo le calze dei coassiali con la terra dell'impianto elettrico tramite barretta equipotenziale e il famoso cavo da 4 mmq, ma senza collegarmi al palo.

Se il tuo multiswitch non ha alimentatore incorporato secondo me puoi fare come in figura 9.5.3 e te la cavi senza scaricatori,discesa di un cavo da 16mmq dal palo solo all´esterno il piú corto possibile e in linea diretta, lasca perdere il collegamento alla terra dell´impianto elettrico non va bene deve essere una cosa a sestante
 
Sto valutando l'ipotesi di non collegare il palo a terra, perché dopo dovrei collegare i relativi dispersori al dispersore di terra dell'abitazione e l'operazione non è per niente facile; credo che collegherò solo le calze dei coassiali con la terra dell'impianto elettrico tramite barretta equipotenziale e il famoso cavo da 4 mmq, ma senza collegarmi al palo.

Cura bene l'impianto di messa a terra dell'abitazione, poi sulla barra equipotenziale dell'antenna (prima di entrare nell'abitazione, cioè all'esterno) colleghi le calze delle antenne e il palo. Se hai anche una parabola, devi collegare il corpo dell'LNB con la parabola, e da quest'ultimo alla barra equipotenziale.
 
Se il tuo multiswitch non ha alimentatore incorporato secondo me puoi fare come in figura 9.5.3 e te la cavi senza scaricatori,discesa di un cavo da 16mmq dal palo solo all´esterno il piú corto possibile e in linea diretta, lasca perdere il collegamento alla terra dell´impianto elettrico non va bene deve essere una cosa a sestante

Quindi il palo avrebbe una messa a terra per conto suo; stavo pensando anche a questo, si potrebbe fare perché le antenne tv hanno la massa elettrica isolata da quella fisica, se invece fossero antenne radioamatoriali con massa unica sarebbe stato più difficile, ma non vorrei che in caso di scarica elettrostatica si creassero differenze di potenziale sostanziose con conseguenti inconvenienti.
 
Cura bene l'impianto di messa a terra dell'abitazione, poi sulla barra equipotenziale dell'antenna (prima di entrare nell'abitazione, cioè all'esterno) colleghi le calze delle antenne e il palo. Se hai anche una parabola, devi collegare il corpo dell'LNB con la parabola, e da quest'ultimo alla barra equipotenziale.

Ma così in caso di scarica elettrostatica la corrente passerebbe attraverso la terra dell'impianto elettrico, non è eccezionale come cosa a meno di non avere un conduttore di terra da 35 mmq disponibile.
 
Ma così in caso di scarica elettrostatica la corrente passerebbe attraverso la terra dell'impianto elettrico, non è eccezionale come cosa a meno di non avere un conduttore di terra da 35 mmq disponibile.

Non devi scaricare un fulmine a terra, la cosa sarebbe alquanto diversa. Devi solo fare in modo che tra le diverse masse metalliche non vi sia una differenza di potenziale.
 
allora ci vuole un unico dispersore equipotenziale per l' impianto elettrico, distribuzione ed eventualmente il palo delle antenne; non si possono considerare piu distribuzione e impianto elettrico due cose separate dato (come ho gia ripetuto) che molti televisori hanno la massa della presa d'antenna in corto con la massa della spina del 220 quindi solo collegando il televisore si mette in contatto la massa della distribuzione con la massa dell'impianto elettrico.
 
Unico dispersore o più dispersori collegati fra loro; l'idea era quella di mettere dei dispersori appositi per il palo e sfruttare il collegamento equipotenziale dei coassiali per collegarmi al dispersore dell'abitazione, così facendo è sì tutto equipotenziale, ma non ho creato una maglia di dispersori. Dovrei trovare la palina dell'impianto elettrico e collegarla tramite corda a quelle del palo antenna.
 
Unico dispersore o più dispersori collegati fra loro; l'idea era quella di mettere dei dispersori appositi per il palo e sfruttare il collegamento equipotenziale dei coassiali per collegarmi al dispersore dell'abitazione, così facendo è sì tutto equipotenziale, ma non ho creato una maglia di dispersori. Dovrei trovare la palina dell'impianto elettrico e collegarla tramite corda a quelle del palo antenna.

Facendo così crei un impianto per scariche atmosferiche, e allora sì che i fulmini te li attiri.
 
Facendo così crei un impianto per scariche atmosferiche, e allora sì che i fulmini te li attiri.

La zona non è soggetta a tanti fulmini, io penso che se un fulmine decide di cadere proprio sul palo non trovi differenza a scaricarsi lungo una linea dedicata o attraverso l'abitazione. Nel caso invece di scariche secondarie ci sarebbe una miglior protezione.
 
Calmi ... siamo tutti qui per dire la nostra idea in merito, poi ci sono le leggi e le normative che devono essere rispettate. Non è che un tizio fa un impianto o collega qualcosa perché l'hanno scritto in un forum.
 
La zona non è soggetta a tanti fulmini, io penso che se un fulmine decide di cadere proprio sul palo non trovi differenza a scaricarsi lungo una linea dedicata o attraverso l'abitazione. Nel caso invece di scariche secondarie ci sarebbe una miglior protezione.

Caro Ste500, per i fulmini occorre cercare di non creare troppa concentrazione di elettroni nelle parti più alte ed esposte quali antenne e/o pali. Gli elettroni fluiscono dalla terra e tramite i collegamenti elettrici si accumulano nell'estremità. Questa condizione ionizzerà l'aria circostante, e se per disgrazia si crea il canale ionizzato, il fulmine colpirà.
L'impianto parafulmine serve proprio a questo scopo, che se per disgrazia le nuvole cariche positivamente passano sopra l'abitazione, è meglio che il canale ionizzante lo crei l'asta captatrice piuttosto che altro. In questo caso la differenza è che l'asta captatrice avrà una bandella di rame molto robusta fino a terra e collegata a dei dispersori di un certo rilievo, in quanto la resistenza di terra deve essere molto bassa.
Diversamente, per un normale impianto di massa di una residenza, occorre creare un buon impianto di messa a terra. In base al tipo di terreno circostante, può bastare anche una palina da 2mt conficcata nel terreno. Se ne misura la resistenza e se non si raggiunge il valore stabilito, se ne posiziona un'altra ad una certa distanza e vengono collegate tra di loro, e così via. Una volta raggiunto il valore, dal nodo principale partirà un unico conduttore che si collegherà all'ingresso dell'impianto elettrico. Da qui si distribuirà nell'impianto attraverso i normali conduttori.
L'impianto d'antenna di solito è il più estremo, ma per questo non bisogna mettere conduttori esagerati, ma semplici conduttori come quelli dell'impianto domestico. L'unica eccezzione è che occorre collegare tra di loro tutte le parti metalliche, compresi i cavi coassiali. Eventuali centralini e/o amplificatori, devo stare dopo la messa a massa del cavo, inoltre tutti gli spezzoni di massa che collegano palo, parabola, lnb, etc, devono convergere tutti in uno stesso punto insieme con i cavi coassiali, e all'esterno dell'abitazione. Gli spezzoni di massa, se possibile, devono avere tutti la stessa lunghezza e sezione. In questo modo eventuali scariche secondarie non creeranno differenze di potenziale tra le varie masse metalliche ed i cavi, che sono quelle che provocano bruciature di apparecchiature elettroniche.
 
Caro Ste500, per i fulmini occorre cercare di non creare troppa concentrazione di elettroni nelle parti più alte ed esposte quali antenne e/o pali. Gli elettroni fluiscono dalla terra e tramite i collegamenti elettrici si accumulano nell'estremità. Questa condizione ionizzerà l'aria circostante, e se per disgrazia si crea il canale ionizzato, il fulmine colpirà.
L'impianto parafulmine serve proprio a questo scopo, che se per disgrazia le nuvole cariche positivamente passano sopra l'abitazione, è meglio che il canale ionizzante lo crei l'aYsta captatrice piuttosto che altro. In questo caso la differenza è che l'asta captatrice avrà una bandella di rame molto robusta fino a terra e collegata a dei dispersori di un certo rilievo, in quanto la resistenza di terra deve essere molto bassa.
Diversamente, per un normale impianto di massa di una residenza, occorre creare un buon impianto di messa a terra. In base al tipo di terreno circostante, può bastare anche una palina da 2mt conficcata nel terreno. Se ne misura la resistenza e se non si raggiunge il valore stabilito, se ne posiziona un'altra ad una certa distanza e vengono collegate tra di loro, e così via. Una volta raggiunto il valore, dal nodo principale partirà un unico conduttore che si collegherà all'ingresso dell'impianto elettrico. Da qui si distribuirà nell'impianto attraverso i normali conduttori.
L'impianto d'antenna di solito è il più estremo, ma per questo non bisogna mettere conduttori esagerati, ma semplici conduttori come quelli dell'impianto domestico. L'unica eccezzione è che occorre collegare tra di loro tutte le parti metalliche, compresi i cavi coassiali. Eventuali centralini e/o amplificatori, devo stare dopo la messa a massa del cavo, inoltre tutti gli spezzoni di massa che collegano palo, parabola, lnb, etc, devono convergere tutti in uno stesso punto insieme con i cavi coassiali, e all'esterno dell'abitazione. Gli spezzoni di massa, se possibile, devono avere tutti la stessa lunghezza e sezione. In questo modo eventuali scariche secondarie non creeranno differenze di potenziale tra le varie masse metalliche ed i cavi, che sono quelle che provocano bruciature di apparecchiature elettroniche.

Ma così facendo alla fine il palo è collegato a terra, dunque si crea quella ionizzazione di cui parli. Un ingegnere progettista mi ha detto che o si fa un impianto completo di scaricatori, protezioni da sovratensione sul quadro elettrico e via dicendo, oppure meglio non collegare niente se non c'è necessità e in effetti condivido appieno questa teoria.
 
@ste500,
se non metti spezzoni di massa esagerati, quello che dici non succede.
comunque io ho detto la mia, sei liberissimo di condividere quello che vuoi. In ogni caso, gli scaricatori vanno messi tra fase e massa della rete elettrica, ed e' un'altra cosa che non centra niente col discorso scariche atmosferiche.
 
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Mi pare che non sei uno sprovveduto … quindi ti dico brevemente quello che dovresti fare, dopo ognuno è libero di agire secondo le proprie capacità e necessità.

Per prima cosa evita di fare due impianti di Terra separate. Se non hai la protezione LPS esterna non sei obbligato a collegare il palo di supporto antenne al collettore di terra. In questo contesto considera che molti elettricisti ed anche qualche antennista di professione per collegare il cavo PE al palo zincato adotta la classica fascetta stringi-tubo che dopo pochi mesi (nonostante fosse nel sottotetto) si ossida sul punto di contatto tra il rame della treccia e la zincatura del palo.
Questa evenienza scaturisce in un maggior rischio durante i temporali invece di diminuirlo seppur sia giudicato migliore sotto il punto di vista di protezione da guasto elettrico... ma solo quello !.

Detto questo, senza addentrarsi troppo nei meandri delle normative CEI e interpretazioni più o meno soggettive di “masse estranee” , prendi un comune tester e misura la resistenza tra il palo e il nodo equipotenziale, se inferiore a 200 ohm sei costretto secondo normativa a porlo a potenziale zero. Tieni presente che le calze schermo dei coassiali per esigenze di conformità dell’impianto, vanno comunque collegate sempre alla più vicina barra equipotenziale.

Qualora il palo venisse collegato sul collettore di terra, consiglio per esperienze vissute dirette e indirette di porre sui cavi degli SPD coassiali e alimentare il centralino con un limitatore di tensione. ;)

.... un ingegnere progettista mi ha detto che o si fa un impianto completo di scaricatori, protezioni da sovratensione sul quadro elettrico e via dicendo, oppure meglio non collegare niente se non c'è necessità e in effetti condivido appieno questa teoria.
 
...Qualora il palo venisse collegato sul collettore di terra, consiglio per esperienze vissute dirette e indirette di porre sui cavi degli SPD coassiali e alimentare il centralino con un limitatore di tensione. ;)

Infatti è questo il punto, o faccio l'impianto completo di protezioni, oppure evito di collegare il palo a terra, a meno che non riscontri la resistenza di cui parli; in questo caso sarò costretto a completare l'impianto per evitare che eventuali correnti elettrostatiche si scarichino attraverso l'edificio.
 
Si più o meno ci siamo ! ... bisogna però chiarire alcune cose di fisica elementare altrimenti chi segue il discorso verrà portato fuori strada.

Ad esempio parlare di "corrente elettrostatica" in questo contesto non è esatto, anzi nella fisica applicata non esiste proprio, esiste come spero saprai una tensione elettrostatica, una carica elettrostatica o energia elettrostatica, ovvero sia quella forza che mantiene costante l’orbita dell’elettrone attorno al nucleo di un atomo. Nei materiali isolanti ma anche l’aria stessa che oltretutto è un ottimo isolante, durante l’avvicinamento di un temporale lo sfregamento di masse d’aria, generano cariche elettrostatiche di segno opposto come ad esempio lo strofinio di una penna su una stoffa genera per qualche attimo un potenziale elettrostatico nonostante i due materiali siano isolanti.

Pertanto essendo un potenziale prodotto da cariche elettrostatiche, per misurane il suo valore occorre un voltmetro speciale chiamato in gergo Voltmetro HV avente un’altissima impedenza (> 50 Giga ohm) poiché non deve consentire flussi di corrente, altrimenti il potenziale fluirebbe da un polo e l’altro e la differenza di potenziale (ddp) andrebbe a zero.

Il fulmine strutturalmente è una scarica elevatissima di corrente elettrica che avviene nell'atmosfera e che si instaura fra due corpi con una elevata differenza di potenziale elettrico e come ben saprai con centinaia di milioni di Volt e centinaia di mila Ampere e con frequenza d’onda di oltre 100 KHz.

Bene !, dopo questa brevissima parentesi per altro non superflua per chi volesse approfondire un pò l’argomento, se l’intendo resta quello di prevenire l’accumulo di energia elettrostatica ad esempio da parte delle antenne, il collegamento a terra della calza del cavo coassiale è un metodo più che sufficiente, poiché un palo metallico normalmente essendo ancorato al muro o fissato al suolo non riesce ad accumulare enormi cariche elettrostatiche, altra cosa se l’intendo è di protezione da scariche atmosferiche, dove la struttura portante del palo (massa estranea) risultasse non auto-protetta.


Infatti è questo il punto, o faccio l'impianto completo di protezioni, oppure evito di collegare il palo a terra, a meno che non riscontri la resistenza di cui parli; in questo caso sarò costretto a completare l'impianto per evitare che eventuali correnti elettrostatiche si scarichino attraverso l'edificio.
 
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Ad esempio parlare di "corrente elettrostatica" in questo contesto non è esatto, anzi nella fisica applicata non esiste proprio, esiste come spero saprai una tensione elettrostatica, una carica elettrostatica o energia elettrostatica, ovvero sia quella forza che mantiene costante l’orbita dell’elettrone attorno al nucleo di un atomo.

Ho sbagliato a scrivere, intendevo correnti dovute a cariche elettrostatiche.
 
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