I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Si, ma sono biscotti rustici, non dolci.

In italiano tarallo, da me taraglio (o tarajo) per la tipica palatalizzazione di "ll" in "gl" del Lazio Sud e Abruzzo
 
La elle fa sempre strani scherzi...a Ferrara, come dire, si arrotola, esattamente come la polacca L barrata, come la L di Wojtyła (pronuncia Voitiua)
 
Rogazioni:
a fulgure et tempestate libera nos domine;

i contadini dicevano:
a fulgure et empestate libera non domine

Piccola differenza, sì: ma gli empestacc erano quelli che si mandavano con gusto "a quel paese".

:eusa_shifty::D
 
Rogazioni:
a fulgure et tempestate libera nos domine;

i contadini dicevano:
a fulgure et empestate libera non domine

Piccola differenza, sì: ma gli empestacc erano quelli che si mandavano con gusto "a quel paese".

:eusa_shifty::D
Dall'Ave Maria versione di mia nonna (classe 1894): anzichè "benedicta tu in mulieribus, et benedictus...": Benedita to muglieribus e benedito....
Peccato che to muglieribus (con la o di to chiusa) suoni dialettalmente come "tua moglie".... :laughing7: oltre a bene-dita e bene-dito pronunciati un po' staccati, forse dell'idea che ci fosse decisamente qualcosa riguardo a delle dita...
 
Ultima modifica:
Dall'Ave Maria versione di mia nonna (classe 1894): anzichè "benedicta tu in mulieribus, et benedictus...": Benedita to muglieribus e benedito....
Peccato che to muglieribus (con la o di to chiusa) suoni dialettalmente come "tua moglie".... :laughing7: oltre a bene-dita e bene-dito pronunciati un po' staccati, forse dell'idea che ci fosse decisamente qualcosa riguardo a delle dita...
Così anche da noi. ;););)
Mi sembra proprio di risentire il coro delle nostre donne nella chiesina di maggio ... :D:D:D qualcosa di misteriosamente freudiano trapelava tra le righe ...

Ricordo anche un solenne canto liturgico (in italiano stavolta) accompagnato dall'organo a pieni registri, in mezzo alla nebbiolina di incenso che saliva lentamente:
" ... manda color che insegnino ... (la retta via del Ciel) ... "
(sarà stato il troncamento, oppure il congiuntivo un po' troppo ricercato) "corretto" in:
" ... manda pondor e selino ... ... ..."
(manda pomodori e sedano)
ben più naturale e logico per chi desiderava propiziarsi il raccolto dell'orto. E l'orto era vera fonte di sostentamento ...
:D
 
Ah io la sapevo diversa :lol: :eusa_whistle:

" Mangia i pondor col seleno, la rapa mia del ciel "
:laughing7:

Ebbravo. Addirittura più bella dalle tue parti. Hanno conservato la tradizione ... qui abbiamo perso quella perla ... ;) Gli orti sono rarissimi ...

Comunque i tuoi versi sono scherzosi, ma i miei erano seri, cantati con convinzione religiosa vera !!!
 
Un aneddoto simpatico al riguardo me lo raccontava mia madre, che quando era giovane c'era un canto in chiesa che veniva regolarmente storpiato.
Il testo, onestamente un volo un po' pindarico di qualche mistico autore, invitava Dio a darci il pane sotto i veli.
Le vecchiette della chiesa trasformavano questa visione simbolica in una visione più concreta, da paradiso contadino...
"Dacci il pane sotto i meli..."
 
Ambiguità:

Saludim i os de ca e sti be come hi.

Si può intendere in due modi:
1. Salutatemi i Vostri (parenti) di casa e state bene come siete (ben augurante)
2. Salutatemi gli ossi del cane e state bene come maiali (scherzoso).

:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
:D
 
Chisto è isso!!!

Costui è lui.. è un modo ironico di definire qualcuno che non ha un titolo preciso.. es invece di dire "questo è un ingegnere, questo è un medico" si dice semplicemente "questo è lui"
 
Ho avuto modo di sentire in tv il dialetto parmense.. da quello che noto sembra essere molto diverso da quello di Reggio Emilia, che avete pubblicato spesso qui.. soprattutto quella "R" molto marcata che hanno, è molto peculiare.
 
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