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BEAUTIFUL CREATURES – LA SEDICESIMA LUNA
L’idea di base è quella che mi ha incuriosito e probabilmente, avessi saputo come sarebbe stata declinata, non avrei iniziato la visione. Una storia che è stata rappresentata in modo tale da poter strizzare l’occhio a un certo tipo di pubblico, orfano da poco, ma che avrebbe potuta esser gestita approfondendo meglio il rapporto centrale (e di conseguenza la storia) senza limitarsi solo a tracciarne i confini e snaturarne comunque il target. Ed anche la storia di contorno poteva esser meno di contorno, poiché ha il pregio di lanciare un buon messaggio, ma il difetto di abbandonarlo man mano. Questo film può esser ben descritto con due espressioni del protagonista:
La prima è clichè, inevitabile se decidi di prendere certe direzioni senza cambiare più di tanto.
La seconda è «La maggior parte della gente spende una vita intera ad aspettare il momento in cui cambia tutto, momento che non arriva mai». Ecco. Durata che appare per queste ragioni eccessiva, qualche buon spunto qua e là verso la fine, ma niente di imperdibile. Semplicemente, non è il mio genere.
Voto 5
 
.... e comunque la vita va presa anche con ironia, specie di fronte a certi assiomi o dogmi, si chiamino essi maledizioni ancestrali indiscutibili, ovvero prediche comunitarie fatte da chi non ha autorità o fede. Questo, talvolta, il miglior antidoto contro tutti i mali che sono solo umani e non hanno nulla di sovrannaturale. Questo il giovane protagonista lo sa, e lo pratica dal primo all'ultimo fotogramma. Dopo aver visto Storia d'inverno, comincio ad appassionarmi ad un "certo" genere fantasy. Belli gli effetti speciali e buon hd. Per questo sono un po' più generoso di te: 6
 
Oddio, sugli effetti speciali anche avrei da ridire :D
 
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Lone Survivor voto 7,5
Inizio tranquillo e lento, ma è solo la quiete prima della tempesta. Che dire? Tremendamente reale e purtroppo lo è, dato che è una storia vera. Bello e toccante. Mark Wahlberg bravissimo ma non è una novità :)
Ci sarebbe da domandarsi cosa diavolo vanno a dare l'ok per missioni così suicide ma si esce dai binari e quindi lasciamo perdere ;)


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Condivido tutto, noel. Il ritmo che è quello ci si aspettava, lento e anche un pò retorico quando, inizialmente, c'è da esserlo e tremendamente rapido con la vera azione, con una regia tipica del genere ma sempre efficace. E poi lo sviluppo mi è piaciuto particolarmente, poteva sembrare uno dei tanti prodotti di un genere che, ultimamente, è un pò inflazionato ma poi passa un vero messaggio: non racconta solo il punto di vista dei soldati americani, ma di un concetto, di un ideale più condiviso di quanto ci potessimo aspettare.
Poi i dubbi sul perché non si siano organizzati meglio credo vengano a tutti...
Voto 7.5
 
Lone survivor: 7
Personalmente i film di guerra non mi piacciono tanto però questo film è stato un crescendo fino al finale che mi ha commosso. A pensare che è una storia reale mi fa rabbrividire. Mark Wahlberg è una garanzia.
 
Man of tai chi: 6
Come prima regia di Keanu Reeves non proprio male, il film non originalissimo nel suo genere si lascia guardare (sicuramente meglio di tekken). Il protagonista (ottimo come combattente) come espressione e recitazione mi è sembrato monoespressivo. Belli i combattimenti e le movenze alla matrix. Si poteva fare meglio.
 
A PROPOSITO DI DAVIS
La storia Llewyn Davis si apre così, in medias res e di lui sappiamo poco, disorientati nel tempo e nello spazio. Meglio, in tal modo impariamo a conoscerlo poco alla volta, a farci un’idea sui suoi pregi e difetti, sulle tante quotidiane difficoltà e su una grande passione. E questo film è proprio come la sua musica, lineare e piacevole senza grandi acuti. E pazienza se cose così non fanno soldi. A condire il tutto, oltre ad una regia sempre puntale, c’è un umorismo amaro fatto di situazioni, di sguardi irresistibili che spiegano più di mille parole. Poi la fine, che tale non è, perfetta per una storia così particolare.
Menzione d’onore per il gatto, valore aggiunto azzeccatissimo. Come poteva avere un nome diverso dopotutto?
Voto 7
 
A PROPOSITO DI DAVIS
La storia Llewyn Davis si apre così, in medias res e di lui sappiamo poco, disorientati nel tempo e nello spazio. Meglio, in tal modo impariamo a conoscerlo poco alla volta, a farci un’idea sui suoi pregi e difetti, sulle tante quotidiane difficoltà e su una grande passione. E questo film è proprio come la sua musica, lineare e piacevole senza grandi acuti. E pazienza se cose così non fanno soldi. A condire il tutto, oltre ad una regia sempre puntale, c’è un umorismo amaro fatto di situazioni, di sguardi irresistibili che spiegano più di mille parole. Poi la fine, che tale non è, perfetta per una storia così particolare.
Menzione d’onore per il gatto, valore aggiunto azzeccatissimo. Come poteva avere un nome diverso dopotutto?
Voto 7
Complimenti. Davvero. Una delle tue migliori recensioni.
 
:)
Non che ci volesse molto :D

E voi altri? Vi è piaciuto? :)
 
Beh non è facile entrare così a fondo nello spirito di un film come hai fatto te....
Ieri sono andato a dormire avendo nelle orecchie e nel cuore musica, musica, solo musica. Una meraviglia.
 
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The lego movie, Gravity ed Happy feet 2
 
Ultima modifica:
A proposito di Davis: voto 6,5
Sono d'accordissimo e in linea al commento scritto da Np293, belle le atmosfere e la musica!!!
Llewyn Davis : “Il mondo si divide in due, quelli che dicono che il mondo si divide in due...”
Jean: “E i perdenti”.
 
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