Ripropongo qui un' interessante analisi fatta sempre da Eliseo qualche giorno fa a proposito di frequenze da liberare e degli status operatore di rete e fornitore di contenuti in modo da elaborarla in virtù del decreto emanato.
Ho avuto problemi col PC e non son potuto intervenire prima. Allora, sulla faccenda dei fornitori di contenuti e del loro rapporto rispetto ad essere operatori di rete e perdere questo status, il DM non specifica nulla; ma è previsto un provvedimento per definire i nuovi criteri per le graduatorie dei fornitori di contenuti: graduatorie che saranno formate sulla base di tre criteri: la media annua degli ascolti rilevati da Auditel nella singola regione o provincia autonoma; il numero dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato; i costi sostenuti per i giornalisti assunti. Poi, queste graduatorie dovrebbero servire per stabilire la priorità dei vari marchi/canali ad avere spazio/capacità trasmissiva nell'ambito dei mux riconosciuti; se ne accenna in questa news del portale:
http://www.digital-news.it/news/eco...mazione-frequenze-e-nuove-graduatorie-039-039
Il provvedimento ora è disponibile:
http://www.newslinet.it/notizie/dtt...raduatorie-regionali-fornitori-servizi-media-
Per quanto concerne il procedimento di liberazione delle frequenze, fermo restando che per le varie aree tecniche, sono previste determinate frequenze da liberare necessariamente (tabella C a pag.15 del
PDF seguente), il DM si allarga a concedere la possibilità di accedere al rilascio della frequenza con ottenimento di un indennizzo anche per frequenze oltre quelle "obbligatorie". Poi, il DM disciplina il caso di Regioni per le quali sono presentate domande valide in numero superiore alle frequenze da liberare (con un meccanismo di "asta al ribasso" rispetto all'indennizzo che potrebbe essere riconosciuto), ma questo è una caso non rilevante per la Puglia dove difficilmente ci sarà un numero di richieste di rottamazione superiore al numero (12) di frequenze da liberare.
Per la Puglia, è più rilevante il caso in cui (art.3, pag.10) non si raggiunga, al termine delle procedure di rilascio volontario, il numero di frequenze effettivamente da liberare: in tal caso, si procede all’erogazione di indennizzi "a favore" dei soggetti che, praticamente, in base alle graduatorie definite in occasione dello switch-off, risultano in posizione non più utile, partendo dal soggetto in ultima posizione (la 18^) e via via a salire fino al numero di frequenze disponibile che dovrebbero essere 8-10 (i canali UHF 27-29-35-39-43-46-58-60 e VHF E6 e E10). Tra l'altro, per tali soggetti che non hanno fatto richiesta di rottamazione, ma vedono privarsi la frequenza, l'importo riservato agli indennizzi in ogni singola regione è pari al 70% dell'importo di una singola frequenza.
Poi, tutti i soggetti titolari di diritto d’uso su una frequenza e che non partecipano alla procedura per l’attribuzione delle misure compensative in questione, devono, comunque, esprimere manifestazione di interesse, in ordine di priorità, per le frequenze pianificate dall’AGCOM al fine della determinazione della frequenza che ad essi verrà riconosciuta (se si trovano in posizione utile per accedere ad una delle 8-10 frequenze disponibili).
Se vi è manifestazione di interesse su una stessa frequenza da parte di 2 o + soggetti, si tiene conto sempre della graduatoria dello switchoff partendo dal 1° in posizione (quindi, il Gruppo Norba per il suo 1° mux certamente conserverà il ch.27 che già usa e che è disponibile anche per il futuro).
Per quanto concerne la tempistica, i tempi saranno ancora relativamente lunghi perché i soggetti interessati devono presentare domanda nelle forme e con le modalità che saranno indicate a breve con determina direttoriale della Direzione Generale servizi di comunicazione elettronica, radiodiffusione e postali. Verificate le domande, verrà stilata la graduatoria per i soggetti a cui gli indennizzi sono riconosciuti. Dell’ammissione alla procedura di rilascio, del riconoscimento della misura economica compensativa e del relativo ammontare verrà data notizia mediante pubblicazione sul sito istituzionale
www.mise.gov.it. E parallelamente ci dovrebbe essere la pubblicazione della lista delle frequenze assegnate ai soggetti che non hanno aderito alla procedura e che sono in posizione utile per avere una frequenza che potrà essere occupata quando i soggetti attualmente assegnatari, provvedono a spegnerla - ciò che dovrà avvenire secondo queste regole:
la liquidazione della misura economica compensativa riconosciuta è disposta, a seguito del rilascio della frequenza con contestuale disattivazione di tutti gli impianti coinvolti, entro 90 giorni dalla pubblicazione di cui si diceva sul sito istituzionale; gli spegnimenti, ovviamente, dovranno essere effettuati entro questi 90 giorni e quanto prima possibile per ottenere l'indennizzo. Insomma, ci aspetta una fase un po' caotica che potrebbe durare dai 2 ai 4 mesi ancora.
Infine, una curiosità: la tab. D (pag.18) indica delle limitazioni per alcuni diritti d'uso su alcune frequenze tra quelle utilizzabili; per la Puglia vi è una unica prescrizione per il ch.35 dove si dice: "Esclusa l’area di servizio dell’impianto della CentroEuropa7 ubicato in Monte Caccia in provincia di Bari": in pratica, per quasi tutta la provincia di Bari, il ch.35 sarebbe utilizzabile da Europa7 quale frequenza integrativa della sua rete sul VHF E8 e questo, in teoria, renderebbe questa frequenza poco pregiata per chi la dovesse avere in assegnazione perché praticamente in provincia di Bari non potrebbe essere utilizzata per mux regionali da postazioni come Cassano/Corato/Modugno (ma penso che da Monopoli sarebbe invece utilizzabile).