@ landtools,
sò bene a cosa ti riferisci nel link, ma il problema è un'altro.
Fino a prima dello S.O., la RAI ha sempre funzionato come menzionato sopra, mentre le locali già battagliavano con gli isocanali dei ripetitori limitrofi gestiti spesso da emittenti diverse, cercando di sfruttare al massimo l'offset di precisione, dove occorreva almeno 40 dB di differenza sulle interferenze. Per fare questo, già adottavano accorgimenti vari anche sui sistemi radianti per cercare di interferirsi il meno possibile, sennò diversamente erano controversie legali.
La RAI di questi problemi non ne ha mai avuti, se non qualche caso di adiacenza dove il loro segnale era sofferente e/o al limite di servizio.
L'avvento del DVB-T avrebbe dovuto semplificare le cose e cioè, visto che basta solo 20 dB di differenza dall'interferente, fare in modo che per l'utente sarebbe stata una cosa semplicissima poter vedere centinaia di programmi.
Per ottenere ciò, gli impianti si sarebbero dovuti ricalibrare nel complesso, compresi i sistemi radianti e le potenze. Ma ciò non è avvenuto, anzi i network più grossi, compresa la RAI, non ne hanno voluto sapere di modificare i grossi impianti ed i sistemi radianti posti dai 70 metri in sù, continuando a mantenere i vecchi dell'analogico.
Secondo me, hanno pensato : "per ora accendiamo, sincronizziamo, e vediamo cosa ne esce fuori. Poi un pò di quà, un pò di là, mettiamo qualche pezza a colori."
Questo proprio sulla base che potevano autointerferirsi di più, in quanto bastavano solo 20 dB di discriminazione. Ma questo sta funzionando male e si vede, soprattutto per la RAI.
Tornando al discorso, l'utente non deve trovarsi al punto di trovare soluzioni da "radioamatore" dovendo creare sistemi complessi di antenne di ricezione per proteggersi dalle interferenze, anche perchè ciò implica una forte dose di teoria applicata, che la maggior parte degli antennisti non hanno. Ecco quindi la nascita di impianti vedo/non vedo.
Con il DVB-T, l'antennista avrebbe dovuto curare solo la posizione di un'antenna verso il ripetitore di servizio di quella zona, curarne la distribuzione, e consegnare l'impianto in maniera semplice, efficace e funzionante 24h.
Ma come ben sappiamo, ciò non è avvenuto ed il problema si è capovolto, cioè non sono più i network che devono adeguare gli impianti in base al giusto servizio, ma gli utenti che devono porre rimedio con impianti "mirabolanti" per poter porre rimedio alle pecche dei broadcasters per riuscire a vedere la televisione.