Posso fare una chiosa?
Ovviamente è la mia sola opinione, non certo una sentenza di Cassazione.
MasterChef è un programma-gioco di intrattenimento a tema culinario, non è una sfida di cucina né il teatro dell'eccellenza tra i fornelli.
Uno chef impiega anni ad elaborare e perfezionare un menu, mesi a comporre l'idea di un piatto, provando e riprovando più volte.
Questo gioco va nella direzione opposta: in un tempo definito e con ingredienti random comporre un piatto.
E' tutt'altro, l'unica cosa che si può valutare è se si abbiano le tecniche di base e la capacità di lavorare sotto pressione, due elementi che servono ad ogni chef ma che certo non bastano.
Dunque non comprendo l'acrimonia o l'arrabbiatura per l'esito finale.
Lo storytelling della stagione è stato impostato in un certo modo, io non ho apprezzato che si sia indugiato sulla caratterizzazione di alcuni personaggi (il filosofo, la sindacalista, la piagnona Alida, la piagnona Erica, e via discorrendo) togliendo spazio forse alle idee ed ai piatti. E' una scelta di scrittura del programma, vedremo la prossima stagione se e come andrà.
I giudici: trovo che il nuovo mix abbia funzionato. Nessuno di loro è risultato predominante rispetto agli altri ed ognuno ha portato un suo contributo. Nonostante l'impressione positiva, resto dell'idea che tre sia un numero più corretto per la dinamica dello show, ma tant'è..
Non ricordo chi si è lamentato tra le altre cose dell'italiano di Cannavacciuolo. Beh, fa molto sorridere questo commento su una squadra dove c'è Bastianich che parla un italiano tutto suo, e Cracco e Barbieri i quali non sono certo impeccabili con la lingua.
Però, fermi tutti: se vogliamo che la tv ci proponga un linguaggio corretto anche formalmente e sintatticamente a me sta bene, ma cominciamo da qui...