E hanno detto una cosa sbagliata? No. Perché se un canale è trasmesso su frequenza DVB-S2, è sintonizzabile solo con i decoder/tv HD. Cosa dovevano dire?
Oh, se è per quello, sul cosa dire non avevano che l'imbarazzo della scelta.
Se avessero voluto prevenire quel malinteso avrebbero potuto dire, ad esempio:
"servirà un decoder HD, anche se la risoluzione rimarrà invariata (SD)"
o anche
"servirà un decoder HD, anche se il canale non sarà in HD"
oppure
"trasmetterà in alta qualità, seppure senza aumento di risoluzione"
o ancora
"i canali non passeranno allo standard HD ma trasmetteranno con migliore qualità",
"trasmetterà via satellite tutti i suoi canali digitali solamente in alta qualità (ma non ancora in HD)",
"trasmetterà ... solamente in alta qualità (HQ, da non confondere con HD)",
"trasmetterà ... solamente in alta qualità, mentre il passaggio allo standard HD avverrà più avanti"...
e così via.
Le possibilità non sarebbero mancate di certo, specie per chi è (o si ritiene) esperto di comunicazione.
Però ci vuole anche, appunto, la
volontà (o, almeno, la sensibilità).
Il fatto che si dicano cose "non sbagliate" non implica affatto che si parli in maniera chiara e comprensibile. Esattamente come, per fare un esempio più... intenso,
"non infrangere la legge" non significa affatto, automaticamente, comportarsi bene, in modo "onesto", leale, corretto. Si tratta di aspetti distinti e non di rado, purtroppo, parecchio lontani tra loro.
Sta diventando surreale sto post ... La gente capisce fischi per fiaschi ... È diventato uno sfogatoio sto forum..
Per quanto mi riguarda, io non ho alcun desiderio di sfogo. Non in questa sede, almeno. Altrimenti, per dire, userei un tono e un linguaggio molto diversi.
Quando si usano terminologie tecniche, magari con contorno di sigle e acronimi ecc., mi pare abbastanza ovvio che
"la gente" possa fraintendere, non cogliere qualche dettaglio. Il malinteso è sempre in agguato, in qualsiasi contesto; ognuno di noi può verificarlo parlando ad esempio del proprio lavoro con persone che si occupano di tutt'altro. Più è grande il divario di competenze e familiarità, più è facile l'innesco (involontario o meno) di malintesi.
Ora:
chi, tra me che parlo di un certo argomento che conosco bene e colui che mi ascolta senza avere altrettanta competenza, dovrebbe preoccuparsi per primo di prevenire ed evitare i malintesi più prevedibili? Io o lui?
E se io magari sono pure un esperto di comunicazione, chi dovrebbe essere, tra me e lui, il più capace in tal senso?
I messaggi di cui stiamo parlando non erano diretti ad addetti ai lavori ma al consumatore, al comune mortale, che non è necessariamente tenuto a captare al volo certe sfumature, specie se esse sono mescolate a frasi che in qualche modo possono addirittura favorire il malinteso anziché prevenirlo.
Non si tratta di "sfogarsi" (a che scopo, poi?), ma caso mai di fare delle circostanziate critiche, direi del tutto legittime, nei confronti di certi metodi di comunicazione che con piccolissimo sforzo potrebbero essere molto migliori.