Grandissimo Jannik, una finale cominciata molto bene, poi la solita mezzora elettrica di Alcaraz, e quel momento di nervosismo con l'urlo al suo angolo di Sinner che è stato uno dei momenti psicologici del match. Perché da lì l'italiano è tornato centratissimo, ha giocato quel game paradisiaco a vincere il secondo set e dopo è stato migliore in tutto. Si diceva che l'erba potesse favorire ancora lo spagnolo per i rimbalzi irregolari ma ci si dimenticava quanto in fretta Sinner si fosse adattato alla superficie, non sarà l'amato cemento ma sui prati è suo agio.
Nel quarto dopo il break non avevo molti dubbi che potesse vincere, ma ammetto che il "se puede" di Alcaraz mi aveva comunque messo inquietudine.
Telecronaca perfetta di Pero-Bertolucci-Ljubicic. Elena in silenzio durante l'attraversamento del circolo dei due giocatori che ci ha fatto entrare dentro l'All Englang Club e molto, molto emozionata con la voce rotta dopo il match point. Molto delicati e lucidi nel ricordare chi ha raccontato per una vita il tennis e ora non c'è più.
Un giorno indimenticabile, per me uno dei tre più belli della storia dello sport italiano.