In Rilievo DAZN: accordo con Warner Bros. Discovery per l'offerta completa di sport e intrattenimento

Dovremmo metterci d'accordo, perché secondo alcuni, avere i contenuti separati su più piattaforme è la soluzione migliore in quanto amplia la possibilità di scelta e consente di risparmiare.

Tu invece dici l'esatto contrario, cioè che accentrando tutto in un unico posto e con un solo abbonamento comporta una maggiore libertà di scelta e un risparmio.

Dove sta la verità? 🙂


La verità è che la vera concorrenza non esiste.
Questa ci sarebbe solo se lo stesso evento fosse disponibile su più piattaforme, soprattutto quelli di maggior richiamo.

In questo modo l'utente può decidere in base a prezzo, qualità, approfondimenti e altri parametri di gusto personale dove vederlo
Siccome quasi tutto è un'esclusiva, l'utente non ha quasi mai la possibilità di scegliere
 
Parlando di cose concrete, siamo sicuri che a questo upgrade di contenuti non ci sarà un ulteriore aumento del prezzo dei pacchetti dazn?
È vero che i costi sono stati comunicati pochissimi giorni fa ma è altrettanto vero che in passato ci sono stati aumenti anche in corso di anno….
Speriamo di no anche se temo un po’ per il costo del pacchetto start
 
La verità è che la vera concorrenza non esiste.
Questa ci sarebbe solo se lo stesso evento fosse disponibile su più piattaforme, soprattutto quelli di maggior richiamo.

In questo modo l'utente può decidere in base a prezzo, qualità, approfondimenti e altri parametri di gusto personale dove vederlo
Siccome quasi tutto è un'esclusiva, l'utente non ha quasi mai la possibilità di scegliere
Un po di concorrenza credo che ci sia con questo accordo e con quello che fa Tim vision per me il futuro per le tv di sport è questo e quello che fanno discovery è dazn trovare accordi con editori esterni
 
Il quadro mi pare piuttosto chiaro.
Chi vuole solo eurosport ed i suoi feed ha l’opzione Dazn che senza la serie A ha un costo contenuto, per chi vuole Max o si prende la app Max oppure Timvision che già sappiamo che farà un accordo con Discovery

Anch'io la vedo così. Si spera che da qui a Natale, qualcuno a SKY si svegli e apra le corde del borsone perché dubito che ci siano vincoli di esclusiva a favore di TIM come ai tempi del mitico Giggino Gubitosi....
 
Dovremmo metterci d'accordo, perché secondo alcuni, avere i contenuti separati su più piattaforme è la soluzione migliore in quanto amplia la possibilità di scelta e consente di risparmiare.

Tu invece dici l'esatto contrario, cioè che accentrando tutto in un unico posto e con un solo abbonamento comporta una maggiore libertà di scelta e un risparmio.

Dove sta la verità? 🙂
La domanda è giusta e pertinente, però, a mio modo di vedere, non tiene conto del fatto principale e cioè che Discovery+ chiuderà la sua piattaforma, diventando difatti un option (se aggiunta a Max) o un ampliamento dell'offerta sportiva nel caso di Dazn.

Credo che questo dimostri principalmente una cosa, quello che prima pagavo 7 oggi pagherò 15 su Dazn (poi vedremo quando arriverà Max quale sarà il prezzo finito). Questo, è un dato di fatto incontrovertibile, poi ognuno trarrà le sue conclusioni.
C'è poi un altro ragionamento da fare, per me molto più interessante e cioè la bontà di un operazione del genere che di punto in bianco ti fa fare un guadagno immediato, ti toglie dall'anonimato e ti catapulta su una piattaforma da 2 milioni di abbonati con tutto quello che ne consegue in termini di visibilità e pubblicità.

Per quanto mi riguarda mossa pazzesca di Dazn (in chiave "espansionistica" per così dire) e molto, molto intelligente di Discovery+ che si rilancia alla grande dopo la perdita della trasmissione satellitare.
 
Ultima modifica:
Sul fatto che da questa partnership ci guadagnino sia DAZN che Warner Bros. Discovery penso siamo tutti d'accordo.

La cosa buona è che in questo caso ci possono guadagnare anche alcune categorie di utenti, tipo quelli interessati solo allo sport e non agli altri contenuti di Discovery+ o Max.
 
Sul fatto che da questa partnership ci guadagnino sia DAZN che Warner Bros. Discovery penso siamo tutti d'accordo.

La cosa buona è che in questo caso ci possono guadagnare anche alcune categorie di utenti, tipo quelli interessati solo allo sport e non agli altri contenuti di Discovery+ o Max.

Beh, ovvio che gli accordi di questo tipo si fanno solo se entrambe le parti ritengono di guadagnarci. Ci guadagnano soprattutto gli utenti come me che sono abbonati a entrambi perché quando partirà la cosa potranno disdire Discovery + e risparmiare circa €6 al mese.
 
Questo accordo lo vedo come un incentivo per l'abbonato a fare formule annuali visto che principalmente la formula vedi e disdici quando vuoi è proibitiva economicamente parlando e piena di ostacoli.
 
Dovremmo metterci d'accordo, perché secondo alcuni, avere i contenuti separati su più piattaforme è la soluzione migliore in quanto amplia la possibilità di scelta e consente di risparmiare.

Tu invece dici l'esatto contrario, cioè che accentrando tutto in un unico posto e con un solo abbonamento comporta una maggiore libertà di scelta e un risparmio.

Dove sta la verità? 🙂
Il nocciolo della questione risiede nell'erroneità di un presupposto concettuale.

La mera frammentazione dei contenuti su più piattaforme, se priva di chiarezza sull'esclusività, è irrilevante. Si consideri il ciclismo: disponibile su Discovery+ (a pagamento) e sulla Rai (gratuitamente), concede all'utente piena facoltà di scelta. Viceversa, l'esclusiva di Formula 1 o MotoGP su un unico servizio annulla tale possibilità, imponendo costi elevati e fluttuazioni incontrollate, con la sola alternativa della rinuncia. Nel primo scenario, un incremento tariffario (come quello osservato per Now) consentirebbe all'utente di optare per l'alternativa disponibile, salvaguardando il proprio budget.

Non ho mai avallato l'idea che l'accentramento totale rappresenti la soluzione. Al contrario, sostengo che, con i dati di cui disponiamo oggi, la possibilità di scegliere se fruire dell'intera offerta Discovery+ tramite la sua applicazione proprietaria o mediante DAZN, restituisce all'utente quella facoltà di scelta che, innegabilmente, costituisce il fulcro di ogni proposta valida.

La verità, dunque, si rivela nell'ottica adottata, nel piano di riferimento prescelto. Essendo noi utenti, è imperativo privilegiare tale prospettiva; purtroppo, troppo spesso, altrove come qui, prevale il mero punto di vista del fanboy.
 
ti fa fare un guadagno immediato, ti toglie dall'anonimato e ti catapulta su una piattaforma da 2 milioni di abbonati con tutto quello che ne consegue in termini di visibilità e pubblicità.
Non ho ben capito. Era su una piattaforma con molti più abbonati, e martellava in continuo con la pubblicità al proprio servizio OTT. Dov'era l'anonimato?
 
Ultima modifica:
Non ho ben capito. Era su una piattaforma con molto più abbonati, e martellava in continuo con la pubblicità al proprio servizio OTT. Dov'era l'anonimato?

L'unica differenza è che quel servizio OTT sta per essere inglobato in un altro più grosso a costi maggiori, quindi per gli "sportivi" è meglio questo accordo con DAZN che ingloba il vecchio Eurosport Player

Resta il fatto che ovviamente gli ascolti della somma SKY + NOW se li sognano....
 
Tutto bello se si guarda dal punto di vista nostro, cioè da utenti...

Ma senza le esclusive succedono due cose

1) I diritti valgono meno
2) Non ho motivo per abbonarmi a uno piuttosto che a un altro

DAZN in Italia esiste ancora solo perché ha quelle 7 partite di Serie A in esclusiva che ha pagato una fortuna....

Altrimenti sarebbero abbonati in 4
 
Tutto bello se si guarda dal punto di vista nostro, cioè da utenti...

Ma senza le esclusive succedono due cose

1) I diritti valgono meno
2) Non ho motivo per abbonarmi a uno piuttosto che a un altro

DAZN in Italia esiste ancora solo perché ha quelle 7 partite di Serie A in esclusiva che ha pagato una fortuna....

Altrimenti sarebbero abbonati in 4
Se le tv dicono noi abbiamo questo è vi abbonate alla nostra piattaforma non vanno da nessuna parte se vendono contenuti con il loro marchio in vare piattaforma come fa dazn e discovery così vanno a vanti con la prima filosofia nel mercato autale non si va da nessuna parte
 
2) Non ho motivo per abbonarmi a uno piuttosto che a un altro
Inteso come "costringere" (per assenza di alternative) una persona interessata ad un certo contenuto ad abbonarsi al servizio.
Poi i "motivi" per scegliere un servizio invece di un altro ci sarebbero (anche senza esclusive): prezzo, qualità della presentazione, bravura/simpatia giornalisti, qualità audio/video,
 
Tutto bello se si guarda dal punto di vista nostro, cioè da utenti...

Ma senza le esclusive succedono due cose

1) I diritti valgono meno
2) Non ho motivo per abbonarmi a uno piuttosto che a un altro

DAZN in Italia esiste ancora solo perché ha quelle 7 partite di Serie A in esclusiva che ha pagato una fortuna....

Altrimenti sarebbero abbonati in 4
perché ma?

L'assenza di esclusiva nell'acquisizione dei diritti di trasmissione comporterebbe una fisiologica contrazione dei costi per i fornitori. Conseguentemente, si assisterebbe a una benefica riduzione degli oneri di abbonamento per il fruitore finale.

La scelta di un servizio, non più dettata dalla mera disponibilità di un contenuto esclusivo – come avviene oggi –, verrebbe orientata dalla qualità intrinseca dell'offerta. Si consideri l'analogia con il mercato automobilistico: la preferenza tra una Mercedes e una Dacia non è legata all'esclusività d'accesso a una determinata zona urbana o a specifici percorsi. Entrambe assolvono la funzione primaria di trasporto dal punto A al punto B. Si opta per la Mercedes in virtù della sua affidabilità e prestigio, o per la Dacia per la sua robustezza e economicità. Il mercato automobilistico, infatti, prospera proprio perché nessun costruttore detiene un monopolio sull'accesso alle infrastrutture stradali.

Analogamente, l'utente non sarebbe più vincolato dalle esclusive, ma libero di prediligere il servizio che meglio risponda alle sue esigenze di qualità. Che sia una visione in 4K garantita dalla stabilità di una trasmissione satellitare (es. Sky via satellite), la flessibilità di una fruizione in mobilità tramite piattaforme OTT, o l'efficienza di un'offerta on-demand impeccabile (es. Discovery+), la scelta ricadrebbe sulla performance.

Senza le barriere delle esclusive, il mercato sarebbe occupato dagli operatori più performanti ed efficienti, con un vantaggio inequivocabile per il cliente finale, che godrebbe di servizi migliori e costi più accessibili.

Sorge spontanea una curiosità: l'interesse primario non dovrebbe forse convergere sull'evento sportivo, sul film o sull'intrattenimento in sé, piuttosto che sul logo apposto nell'angolo superiore dello schermo? Da talune argomentazioni, infatti, sembrerebbe che la possibilità di scelta e il potenziale risparmio passino in secondo piano, a favore di una mera fedeltà al brand.
 
Inteso come "costringere" (per assenza di alternative) una persona interessata ad un certo contenuto ad abbonarsi al servizio.
Poi i "motivi" per scegliere un servizio invece di un altro ci sarebbero (anche senza esclusive): prezzo, qualità della presentazione, bravura/simpatia giornalisti, qualità audio/video,

Esatto: l'esclusiva fa sì che io DEBBA abbonarmi a uno specifico servizio se sono interessato a quello specifico contenuto.

E DAZN questo lo sa da anni, per questo quelle 7 partite la tengono in vita...
 
perché ma?

L'assenza di esclusiva nell'acquisizione dei diritti di trasmissione comporterebbe una fisiologica contrazione dei costi per i fornitori. Conseguentemente, si assisterebbe a una benefica riduzione degli oneri di abbonamento per il fruitore finale.

La scelta di un servizio, non più dettata dalla mera disponibilità di un contenuto esclusivo – come avviene oggi –, verrebbe orientata dalla qualità intrinseca dell'offerta. Si consideri l'analogia con il mercato automobilistico: la preferenza tra una Mercedes e una Dacia non è legata all'esclusività d'accesso a una determinata zona urbana o a specifici percorsi. Entrambe assolvono la funzione primaria di trasporto dal punto A al punto B. Si opta per la Mercedes in virtù della sua affidabilità e prestigio, o per la Dacia per la sua robustezza e economicità. Il mercato automobilistico, infatti, prospera proprio perché nessun costruttore detiene un monopolio sull'accesso alle infrastrutture stradali.

Analogamente, l'utente non sarebbe più vincolato dalle esclusive, ma libero di prediligere il servizio che meglio risponda alle sue esigenze di qualità. Che sia una visione in 4K garantita dalla stabilità di una trasmissione satellitare (es. Sky via satellite), la flessibilità di una fruizione in mobilità tramite piattaforme OTT, o l'efficienza di un'offerta on-demand impeccabile (es. Discovery+), la scelta ricadrebbe sulla performance.

Senza le barriere delle esclusive, il mercato sarebbe occupato dagli operatori più performanti ed efficienti, con un vantaggio inequivocabile per il cliente finale, che godrebbe di servizi migliori e costi più accessibili.

Sorge spontanea una curiosità: l'interesse primario non dovrebbe forse convergere sull'evento sportivo, sul film o sull'intrattenimento in sé, piuttosto che sul logo apposto nell'angolo superiore dello schermo? Da talune argomentazioni, infatti, sembrerebbe che la possibilità di scelta e il potenziale risparmio passino in secondo piano, a favore di una mera fedeltà al brand.

Come perché mai?

Metti tutta la Serie A su 3 operatori e due sicuramente falliscono

A meno che tu non creda che i diritti TV vengono regalati....

Quando in realtà la Lega Serie A chiede in tutto quasi un miliardo di euro a stagione (+ IVA)
 
Non ho ben capito. Era su una piattaforma con molti più abbonati, e martellava in continuo con la pubblicità al proprio servizio OTT. Dov'era l'anonimato?
Scusa eh ma mi sembra chiaro che l'anonimato è quello in cui Discovery+ è finita da 20 giorni a questa parte. Pensavo fosse comprensibile il concetto.
Inoltre, non mi pare sia proprio la stessa cosa visto che adesso andrà ad implementare col servizio OTT che sulla piattaforma precedente non avevi.
Come hanno fatto notare in tanti se chiudi accordi a destra e a manca, evidentemente quello che non chiudi e perchè non lo ritieni vantaggioso.
 
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