SERGIOZIZZA ha scritto:
Opposizione per modo di dire...

in ogni caso,evidentemente,faceva comodo anche ad ambienti più moderati questa situazione...
La storia del primissimo dopoguerra aspetta ancora di essere scritta: come è ovvio che sia visto che riguarda ferite ancora sanguinanti: ferite, peraltro, che, per convenienza politica contingente, molti hanno interesse a mantenere aperte e pochi hanno il coraggio di tentare di sanare ( tanto di cappello al Presidente Napolitano... ).
Quando si parla di "congiura" si sottintende, per definizione, il concorso di molti ( se non tutti...) tra gli attori in campo...
Tanto per dire: io ho sempre considerato una iattura per l'Italia l'esecuzione sul campo, senza processo, di Mussolini ( non parlo del successivo oltraggio del cadavere: quello è un orrore a parte su cui non è lecito discutere nè tentare, neanche lontanamente, di giustificare

...). Esecuzione che ha avuto anzitutto l'effetto di perpetuarne la memoria tra i suoi seguaci: i quali, invece, avrebbero dovuto focalizzare la loro attenzione sul fatto che, in quel momento, il Duce
STAVA SCAPPANDO in Svizzera, abbandonando nell'ora più tragica tutti quelli che avevano avuto fiducia in lui ( almeno Hitler aveva avuto il fegato di farsi saltare in aria...).
Mussolini avrebbe dovuto subire l'umiliazione di un processo pubblico, insieme a tutti i suoi gerarchi, ESATTAMENTE come sono stati processati quelli nazisti a Norimberga: e, dopo avrebbe anche potuto seguirne il medesimo destino...
L'Italia avrebbe in questo modo fatto i conti con le sue responsabilità nella seconda guerra mondiale, senza crogiolarsi nella auto-assoluzione derivante dal fulmineo cambio di campo dell'ultimo momento. E questa catarsi ( paragonabile a quella subita dalla Germania e dal Giappone ) avrebbe avuto alla fine un effetto positivo, un ricambio VERO della classe dirigente del Paese ( che invece è sopravvissuta al crollo del regime, perpetuandosi per decenni..) e una rinascita basata sulla VERITA'.
Invece c'è stata una congiura, è vero, un accordo sotterraneo ( ma non troppo...) per sopire, attutire le responsabilità di tutti: per cui la classe dirigente del vecchio regime è rimasta al suo posto; i crimini di guerra commessi ( pensate alle centinaia di migliaia di etiopi e libici gasati.... altro che Saddam

) sono rimasti impuniti; le centinaia di migliaia di italiani morti in Russia sono stati fatti passare come vittime dei sovietici che, pensa te, non hanno gradito l'invasione del proprio Paese da parte dell'esercito tedesco e italiano.... E in questo "volemose bene" collettivo, è calato il silenzio ( con la complicità di tutti...) anche sull'eccidio delle foibe: eccidio, è vero, avvenuto dopo la fine della guerra.... Ma la guerra non è una partita di calcio che finisce quando l'arbitro fischia tre volte... I veleni, le tossine, le tragedie continuano, si prolungano anche dopo: e così può capitare che i carnefici diventino vittime e che le vittime di ieri ( non dimentichiamolo: ERAVAMO NOI che avevamo invaso la Jugoslavia, Paese che nulla ci aveva fatto...) diventino feroci carnefici.... L'unica cosa sicura è che, in ogni caso, chiunque sia il carnefice di turno, a pagare il conto più alto sono SEMPRE gli innocenti, i bambini, le donne, gli indifesi, quelli che, in un caso o nell'altro, si sono trovati senza colpa nel tritacarne della storia.
Pietà per tutti, pietà per tutti i morti: questo deve ( dovrebbe.... ) essere ovvio e pacifico oggi, a distanza di tanti anni...
Ma che, comunque, non si utilizzino queste e altre tragedie per offuscare le tremende responsabilità
storiche di chi a quell'enorme tragedia che è stata la seconda guerra mondiale ha dato il via ( Hitler) e a chi si è accodato per cinico calcolo di potere ( Mussolini ), convinto che grazie a "qualche decina di migliaia di morti"

avrebbe potuto sedersi al tavolo dei vincitori: la pietà umana è una cosa, il giudizio storico è un'altra.
E che, soprattutto, non si usino ancora oggi quei poveri morti come occasione di scontro di politica spicciola: sarebbe l'ultimo oltraggio alla loro memoria.