7 milioni under 35 vivono a casa con i genitori,il 61% tra i ragazzi non sposati

Stato
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infatti generalizzare è l'errore più grande che si possa fare...io e il mio compagno non abbiamo un lavoro stabile, nel senso che sono contratti a tempo mooolto determinato, ma nonostante questo abbiamo preso in affitto una casa grazie alla sovemo per renderci indipendenti. A una certa etá non si può più fare gli eterni fidanzatini comodamente sistemati a casa dei genitori...
 
Non c'è nulla che mi faccia più arrabbiare più di chi generalizza.
E questo è uno dei non pochi motivi per i quali la ex-ministra che definiva "choosy" i giovani perché "vogliono il posto fisso vicino a mamma' " mi sta proprio su quel posto...
La stessa ministra che, tra l'altro ha una figlia con il doppio impiego, ovvero rispettivamente dove sono lautamente stipendiati la ministra stessa ed il proprio marito.
Ora non voglio buttarla in politica, essendo contrario ciò al regolamento del forum, ma senza una serie di riforme non si va da nessuna parte (e le idee le avrei eccome).
Posto fisso magari si, ma a me andrebbe bene anche nelle altre città dove ho già vissuto e lavorato, e dove ho ancora alcuni amici, rispettivamente a 140 e 364 km da casa.
Non tutti vogliono per forza stare vicino casa.
Le riforme? avrei delle cosette da dire, ma saremmo OT
 
Rivoluzione...nel vero senso della parola ;)

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
 
Rivoluzione o collasso del sistema? potrebbero accadere, anche se va detto che i giovani d'oggi sono diversi da quelli di una volta.
Oggi basta avere un PC, uno smart o altro in mano e tutti stanno tranquilli..
 
La società di "soli diritti"

Rivoluzione...nel vero senso della parola ;)

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Rivoluzione o collasso del sistema? potrebbero accadere, anche se va detto che i giovani d'oggi sono diversi da quelli di una volta.
Oggi basta avere un PC, uno smart o altro in mano e tutti stanno tranquilli..

No, non intendevo quel tipo di "rivoluzione".
Non sono di quell'area.

;)

Però con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione...

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Informatica.
Informatica pervasiva.
Informatica da tutte le parti.

(Usiamo strumenti tecnologici potentissimi solo per visualizzare in modo grafico delle chat o dei social-network; che spreco!)

Il futuro dell'informatica è regionale, non nazionale.
Un server che sostituisce una regione non ce lo vedete?
Un server centrale che faccia da collegamento tra i vari server regionali?

Inoltre, prima o poi il denaro contante verrà sostituito dal denaro elettronico.
Si dovrà passare dalla società del dovere alla società del merito; e poi, quando tutti avranno gli stessi meriti, dalla società del merito alla "società di soli diritti" (in cui l'unico dovere sia riconoscere i diritti degli altri).
Piccolo problema: la criminalità organizzata dispone di notevoli quantità di denaro contante e potrebbe reagire violentemente.
Ma questa è una sfida da affrontare.

Scommettere sulla formazione: formare ad un lavoro.
Insegnanti, tanti insegnanti.
Ogni studente che esce da un percorso formativo deve diventare un insegnante.
Ci vorrebbe un insegnante per ogni studente. In pratica un tutor.

Lavoro.
Lavoro per tutti.
Rilancio e riforma dell'Ufficio di Collocamento.
Il curriculum viene gestito direttamente dall'Ufficio di Collocamento.
Spariscono le agenzie di lavoro temporaneo.
Le aziende possono assumere solo tramite una ricerca anonima collegandosi al server dell'Ufficio di Collocamento mediante una linea dedicata (magari utilizzando un lettore di smart-card).
Il lavoro deve diventare un servizio, non un obbligo, un dovere, o peggio schiavitù.

Costituzione di un salario minimo (decente).
No al reddito di cittadinanza, perché tutti dovrebbero avere un lavoro.
Se esiste anche solo un disoccupato, allora vuol dire che la società è sbagliata.
Non deve esistere una percentuale "fisiologica" di disoccupati.

Ma secondo me il problema principale rimane il prezzo di una casa.
Bisognerebbe creare delle case ad hoc per i giovani, non tanto grandi (e quindi non tanto costose): e qui subentrano le agenzie immobiliari (molte costruiscono anche le case, oltreché venderle) e le banche (per mutui agevolati).
Successivamente, quando si sia accumulato un certo risparmio, i giovani potrebbero vendere quelle case ad altri giovani e comprarne una più adatta alla nuova struttura della famiglia.

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Queste sono solo alcune delle mie idee.
Ovviamente le altre, al momento, me le tengo per me.

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Per quanto riguarda la percentuale "fisiologica" di disoccupati, va anche detto che è difficile ci possa essere la piena occupazione.

Per il resto, le altre proposte che ho visto nel tuo post sono comunque interessanti.
 
Questa statistica parla chiaro, non solo per mancanza di lavoro molti under 35 vivono ancora con i genitori, ma anche perchè la vita è carissima e se non trovi una donna che abbia un bel posto di lavoro (anche che non guadagni enormemente) fisso e stabile con un suo stipendio medio, sono dolori; oggi il caro vita dell'euro non permette (come accadeva prima con le lire) di vivere comodamente, quindi in pratica o due stipendi fissi ed allora si può pensare ad un futuro oppure molti restano o da soli completamente o vivono ancora con i genitori, con gli stipendi da fame acquisire oggi un mutuo per acquistarsi una nuova casa non è semplice; secondo me ecco la causa di tutto qual'è. :mad:
 
Uscire dall'euro potrebbe crearci danni, ma da "vecchio" studioso di economia :D ti dico una cosa che tanto molti di voi sapete anche più di me.. se si va in recessione con una moneta così forte è difficile venirne fuori. Andrebbero rivisti i nostri patti con l'UE.

In effetti posso fare un esempio.. poco prima dell'avvento dell'euro, un pezzo di pizza al taglio nella pizzeria dove andavo io (ai tempi universitari) costava 1700 lire (fine 2001).
Poi il costo è salito a 1 euro. 1 Euro viene scambiato come una mille lire.

Questo naturalmente è di contorno al discorso che stiamo facendo... il costo della vita è aumentato, ma gli stipendi sono rimasti così com'erano, anche per dei vincoli che una volta non avevamo.
 
Informatica.
Informatica pervasiva.
Informatica da tutte le parti.

(Usiamo strumenti tecnologici potentissimi solo per visualizzare in modo grafico delle chat o dei social-network; che spreco!)

Il futuro dell'informatica è regionale, non nazionale.
Un server che sostituisce una regione non ce lo vedete?
Un server centrale che faccia da collegamento tra i vari server regionali?

Inoltre, prima o poi il denaro contante verrà sostituito dal denaro elettronico.
Si dovrà passare dalla società del dovere alla società del merito; e poi, quando tutti avranno gli stessi meriti, dalla società del merito alla "società di soli diritti" (in cui l'unico dovere sia riconoscere i diritti degli altri).
Piccolo problema: la criminalità organizzata dispone di notevoli quantità di denaro contante e potrebbe reagire violentemente.
Ma questa è una sfida da affrontare.

Scommettere sulla formazione: formare ad un lavoro.
Insegnanti, tanti insegnanti.
Ogni studente che esce da un percorso formativo deve diventare un insegnante.
Ci vorrebbe un insegnante per ogni studente. In pratica un tutor.

Lavoro.
Lavoro per tutti.
Rilancio e riforma dell'Ufficio di Collocamento.
Il curriculum viene gestito direttamente dall'Ufficio di Collocamento.
Spariscono le agenzie di lavoro temporaneo.
Le aziende possono assumere solo tramite una ricerca anonima collegandosi al server dell'Ufficio di Collocamento mediante una linea dedicata (magari utilizzando un lettore di smart-card).
Il lavoro deve diventare un servizio, non un obbligo, un dovere, o peggio schiavitù.

Costituzione di un salario minimo (decente).
No al reddito di cittadinanza, perché tutti dovrebbero avere un lavoro.
Se esiste anche solo un disoccupato, allora vuol dire che la società è sbagliata.
Non deve esistere una percentuale "fisiologica" di disoccupati.

Ma secondo me il problema principale rimane il prezzo di una casa.
Bisognerebbe creare delle case ad hoc per i giovani, non tanto grandi (e quindi non tanto costose): e qui subentrano le agenzie immobiliari (molte costruiscono anche le case, oltreché venderle) e le banche (per mutui agevolati).
Successivamente, quando si sia accumulato un certo risparmio, i giovani potrebbero vendere quelle case ad altri giovani e comprarne una più adatta alla nuova struttura della famiglia.

Impossibile comprare una casa senza l'aiuto di una banca.
Anche nel caso di permute, ci si deve appoggiare ad agenzie immobiliari e/o banche.

Le banche sono state fondamentali nella ricostruzione del Paese dal dopo-guerra.
Ma le banche, oggi, sono dei computer.

Per quanto riguarda il denaro, non si tratta di uscire dall'Euro, bensì dal denaro contante.
Il denaro condannato dalle varie religioni è in sostanza il denaro contante.

Prima o poi il denaro contante verrà sostituito dal denaro elettronico.
Il denaro elettronico lo usiamo già quando utilizziamo le carte di credito e i bancomat.
In quelle occasioni stiamo utilizzando qualcosa di leggermente diverso dall'Euro, basti pensare che sono possibili acquisti anche con altre valute.

Questi cambiamenti epocali avverranno comunque.
Potrebbe essere utile anticiparli ed assecondarne l'evoluzione, in modo da procurare i maggiori benefici per l'intera popolazione (italiana, europea, mondiale).

Per arrivare il più rapidamente possibile a questo modello:
[Si dovrà passare dalla società del dovere alla società del merito; e poi, quando tutti avranno gli stessi meriti, dalla società del merito alla "società di soli diritti" (in cui l'unico dovere sia riconoscere i diritti degli altri).]
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I giovani possono anche essere contenti di avere uno smartphone, ma non penso che l'obiettivo dell'universo sia questo.
Un giovane che non può comprare una casa e non può realizzare la sua vita, non riuscendo ad emanciparsi, mi sembra un bel passo indietro nella storia evolutiva.

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I disoccupati non possono costituire lo scarto di una società perfetta.
La società non è perfetta se esiste anche solo un disoccupato.

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Adesso capisco che intendi, ma purtroppo alcune delle cose che sostieni potrebbero essere irrealizzabili, o almeno non in tempi brevi.

In sostanza pensi le stesse cose che penso io, anche se le io magari le avrei scritte in maniera diversa.
 
Adesso capisco che intendi, ma purtroppo alcune delle cose che sostieni potrebbero essere irrealizzabili, o almeno non in tempi brevi.

In sostanza pensi le stesse cose che penso io, anche se le io magari le avrei scritte in maniera diversa.

Non ho scritto i tempi di realizzazione.

Magari adesso sembra un po' folle, ma fra 100 anni o 1000, chissà...

;)

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Per quanto riguarda l'Ufficio di Collocamento e le agenzie di lavoro temporaneo, in mancanza di una legislazione adeguata, penso che le cose potrebbero rimanere come sono adesso, per molto tempo.
Non ho niente contro le agenzie di lavoro temporaneo: se tutti avessero un lavoro, anche precario, saremmo a metà dell'opera.
Il fatto è che "più lavoro temporaneo" non ha coinciso con "più occupazione".

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L'Italia è un paese "particolare".
Per una serie di problemi strutturali che si trascina dietro da anni, e per l'enorme debito e corruzione che ha, succede che alcune persone vengano lasciate sole e indietro (di fatto creando squilibri tra diversi soggetti) e quelli lasciati soli finiscono ai margini della società. "Sei senza lavoro? arrangiati!!" o cose di questo genere..

Danimarca e Svezia, per esempio (e se ben ricordo anche il Canada) sono paesi in cui lo stato sociale è perfettamente realizzato, mentre gli Usa sono uno stato liberale "preciso" (con tutti i pro e contro che ciò comporta).

Noi, invece, non siamo né carne né pesce e si va avanti solo con fortuna o conoscenze, se stai simpatico a qualcuno.. capitano laureati che dopo un certo periodo di tempo diventano, ad es, direttori di banca o medici affermati e altri che rimangono in mezzo ad una strada solo perché non hanno avuto fortuna.

Negli anni '60-'70-'80 si era creato un sistema in cui l'occupazione veniva garantita a tutti anche per fini "elettorali", assumendo personale in eccesso in molte strutture e creando un sistema pensionistico basato sulla retribuzione.

Le generazioni successive, tra cui la nostra, hanno poi pagato e pagheranno dazio.
 
Negli anni '60-'70-'80 si era creato un sistema in cui l'occupazione veniva garantita a tutti anche per fini "elettorali", assumendo personale in eccesso in molte strutture e creando un sistema pensionistico basato sulla retribuzione.

Le generazioni successive, tra cui la nostra, hanno poi pagato e pagheranno dazio.

Negli anni '80 sono "nati" i personal computer, con cui si possono fare tante belle cose.
A mio parere sono ancora oggi sottoutilizzati.

Se usi solo il denaro elettronico, poi puoi usare la valuta che vuoi; puoi anche crearne una da zero (tipo bitcoin) e chiamarla come vuoi: Eurosoft, Softcoin, Moneysoft, Softmoney, o in altri modi.
Ecco, magari gli dai quattro regole...
Puoi lasciare la compatibilità con il denaro contante per gli stranieri.

Puoi anche creare una moneta unica valida per tutto il mondo.

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Ma sei tu l'economista!

;)
 
Ho capito, pur essendo laureato in economia però non è che sia un informatico..:lol:

Vado più a ricordi degli esami che ho fatto e ovviamente anche ad altre cose che apprendo perché seguo sempre la politica e l'economia.
 
Tutto quello scritto è verissimo , c'è tanta crisi , manca il lavoro , le aziende scappano dall' italia , ecc... , ecc....
C''è un però , che riguarda anche la mentalità e l'indole di molti giovani di oggi....

Ci sono troppi ragazzi che di fronte ai disagi ed alle difficoltà che presenta un eventuale lavoro , rinunciano , spesso purtroppo con il beneplacido dei genitori....
In pratica quando sentono parlare di : trasferimenti (italia o estero) , lavori a turni , lavori serali e/o notturni , lavori che comportano il sabato e/o la domenica ,
lavori distanti dall'abitazione , lavori pesanti fisicamente e/o mentalmente , ecc...... molti preferiscono declinare e aspettare il posto di lavoro "giusto" , quello dove si fatica il meno possibile , dove si fanno le vacanze quando si vuole , non troppo distante da casa , e via delirando.....e così passano i mesi e gli anni aspettando "godot" , tanto si mangia e si dorme dai genitori , i quali non fanno mancare i soldi per l'auto , i divertimenti , e tutto il resto.....
Purtroppo c'è anche questo , e ci credo poichè molti conoscenti mi raccontano storie allucinanti (loro e di altrettanti amici e parenti) di figli,nipoti,cugini , cioè giovani estremamente scaxxati , demotivati , pigri , indolenti , ecc....
Ovviamente , con l'evoluzione della nostra società dal dopoguerra ad oggi , manca nelle nuove generazioni la grinta , la fame , la rabbia , l'ambizione , la voglia di fare e rischiare , e tutto il resto.
Fino a 30-40 anni fa lo Stato , tramite i dipendenti pubblici , le sue aziende , le partecipazioni , le banche , ferrovie , poste , ecc assorbiva molta disoccupazione giovanile , specie tra quelli che amavano la tranquillità , la sicurezza ed il poco sudore.....ma adesso anche questa "festa" è finita da tempo.
 
Ultima modifica:
Ciò che tu scrivi è vero in parte.
Anche da me effettivamente ci sono giovani che non hanno voluto spostarsi dalla zona di nascita, e devo dire che in molti hanno trovato lavoro, poi, mentre altri sono andati via persino all'estero.

Io non esiterei a tornare a vivere e lavorare nella zona dove avevo frequentato l'università e poi lavorato (300 e passa km da casa mia) e anche a Roma, dove ho lavorato per un certo periodo di tempo. Oltretutto in quelle zone ho ancora diversi amici.

Dipende dalle circostanze..:icon_bounce:
Poi oggi non si ha molta scelta.
 
e via delirando...

Il lavoro deve diventare servizio.

Il lavoro manuale verrà sostituito dal lavoro delle macchine.

I soldi, lo stipendio, diventeranno invisibili, fino a trasformarsi in diritti, in rispetto.

Queste cose avverranno comunque.
Ma potrebbero volerci molti anni, se non si sceglie di realizzarli ora.

Molti, troppi, non hanno capito quale straordinaria opportunità sono i computer.

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Si potrebbe cominciare da subito, per esempio caricando nuove funzioni sulla Carta Regionale dei Servizi.

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Adesso capisco che intendi, ma purtroppo alcune delle cose che sostieni potrebbero essere irrealizzabili, o almeno non in tempi brevi.

Manca l'altro 50% delle mie idee che permetterebbero la realizzazione delle altre che ho esposto in questa discussione.
Ma al momento le tengo per me.

Non ho nessuna intenzione di entrare in politica.
Non mi interessa.

Nemmeno l'economia è la mia passione.

In questi anni ci sono stati vari tentativi.
In questo momento c'è un'altra proposta: staremo a vedere.

Ovviamente a tutto c'è un limite.
Io amo l'Italia.

Mi dispiace vedere tanta gente che soffre.

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