La società di "soli diritti"
Rivoluzione...nel vero senso della parola
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Rivoluzione o collasso del sistema? potrebbero accadere, anche se va detto che i giovani d'oggi sono diversi da quelli di una volta.
Oggi basta avere un PC, uno smart o altro in mano e tutti stanno tranquilli..
No, non intendevo quel tipo di "rivoluzione".
Non sono di quell'area.
Però con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione...
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Informatica.
Informatica pervasiva.
Informatica da tutte le parti.
(Usiamo strumenti tecnologici potentissimi solo per visualizzare in modo grafico delle chat o dei social-network; che spreco!)
Il futuro dell'informatica è regionale, non nazionale.
Un server che sostituisce una regione non ce lo vedete?
Un server centrale che faccia da collegamento tra i vari server regionali?
Inoltre, prima o poi il denaro contante verrà sostituito dal denaro elettronico.
Si dovrà passare dalla società del dovere alla società del merito; e poi, quando tutti avranno gli stessi meriti, dalla società del merito alla "società di soli diritti" (in cui l'unico dovere sia riconoscere i diritti degli altri).
Piccolo problema: la criminalità organizzata dispone di notevoli quantità di denaro contante e potrebbe reagire violentemente.
Ma questa è una sfida da affrontare.
Scommettere sulla formazione: formare ad un lavoro.
Insegnanti, tanti insegnanti.
Ogni studente che esce da un percorso formativo deve diventare un insegnante.
Ci vorrebbe un insegnante per ogni studente. In pratica un tutor.
Lavoro.
Lavoro per tutti.
Rilancio e riforma dell'Ufficio di Collocamento.
Il curriculum viene gestito direttamente dall'Ufficio di Collocamento.
Spariscono le agenzie di lavoro temporaneo.
Le aziende possono assumere solo tramite una ricerca anonima collegandosi al server dell'Ufficio di Collocamento mediante una linea dedicata (magari utilizzando un lettore di smart-card).
Il lavoro deve diventare un servizio, non un obbligo, un dovere, o peggio schiavitù.
Costituzione di un salario minimo (decente).
No al reddito di cittadinanza, perché tutti dovrebbero avere un lavoro.
Se esiste anche solo un disoccupato, allora vuol dire che la società è sbagliata.
Non deve esistere una percentuale "fisiologica" di disoccupati.
Ma secondo me il problema principale rimane il prezzo di una casa.
Bisognerebbe creare delle case ad hoc per i giovani, non tanto grandi (e quindi non tanto costose): e qui subentrano le agenzie immobiliari (molte costruiscono anche le case, oltreché venderle) e le banche (per mutui agevolati).
Successivamente, quando si sia accumulato un certo risparmio, i giovani potrebbero vendere quelle case ad altri giovani e comprarne una più adatta alla nuova struttura della famiglia.
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Queste sono solo alcune delle mie idee.
Ovviamente le altre, al momento, me le tengo per me.
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