da http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=43328
Lagostena Bassi aveva rilevato la rete nel 2001 con il gruppo Profit, che negli ultimi tempi non navigava in buone acque: qualche settimana fa l’imprenditore aveva parlato con le banche finanziatrici del gruppo della necessità di trovare nuovi soci per le emittenti televisive o da associare in join venture. L’urgenza che lo spingeva era rappresentata dal debito complessivo, salito a 43 milioni a fine maggio, e dal finanziamento in pool per 22 milioni capeggiato da Antonveneta, Unicredit e Mps che scadrà a marzo. Il pessimo stato di salute della Profit si evinceva già dai conti 2008 chiusi con 20,1 milioni di perdita su 33,5 di ricavi.
Lagostena Bassi aveva rilevato la rete nel 2001 con il gruppo Profit, che negli ultimi tempi non navigava in buone acque: qualche settimana fa l’imprenditore aveva parlato con le banche finanziatrici del gruppo della necessità di trovare nuovi soci per le emittenti televisive o da associare in join venture. L’urgenza che lo spingeva era rappresentata dal debito complessivo, salito a 43 milioni a fine maggio, e dal finanziamento in pool per 22 milioni capeggiato da Antonveneta, Unicredit e Mps che scadrà a marzo. Il pessimo stato di salute della Profit si evinceva già dai conti 2008 chiusi con 20,1 milioni di perdita su 33,5 di ricavi.