Salve,
Ho letto l'articolo di decreto legge in questione, parla INDISCRIMINATAMENTE di soggetti che operano in radiodiffusione, via cavo o via satellite con sistemi a pagamento ed ad accesso condizionato. Quindi, traducendo, parla di 5 aziende: Sky Italia, Mediaset (per Mediaset Premium), La7 (per La7 Cartapiù), ContoTV S.r.l. (Per ContoTV) e Digitalia Broadcast Services S.r.l. (GlamourPlus). Questo per chiarire che non c'è conflitto d'interessi, in quanto tassa anche l'azienda del fratello e dei figli.
Poi ritengo che sia una cosa ABOMINEVOLE dare l'IVA agevolata alle televisioni a pagamento perchè queste beni non sono assolutamente beni primari.
Parliamoci chiaro, la televisione a pagamento, sia essa satellitare o terrestre, sia essa Sky o Mediaset, è un lusso ed in quanto tale non va agevolato (come, d'altro canto, non va ipertassato con la tassa di lusso che qualcuno chiede, perchè i soldi che spendo sono sempre frutto di un reddito su cui già pago le tasse, anche in maniera proporzionale ed incrementale sul mio guadagno).
Quindi trovo giusto togliere una agevolazione ingiusta. L'IVA al 20% è quella che paghiamo sulle scarpe, sulle televisioni, sulle parcelle professionali, sull'abbigliamento, anche su alcuni generi alimentari non di primo consumo, non vedo perchè dovrebbe essere equiparato l'abbonamento alla pay-tv alle spese mediche, ad altri generi alimentari (carne, pesce, uova, prodotti derivati dal latte, te, etc.), all'energia elettrica e gas, ai farmaci.
Ragionate su queste similitudini di servizi, e capirete che non è propriamente corrette mettere il canone là.
Se poi vogliamo commentare quello che dice Mockridge, lo trovo veramente vergognoso che vogliano organizzare una campagna stampa contro un provvedimento di legge che:
1) è diretto alle aziende, che offre un servizio a prezzo "chiuso" di 22 euro, o 33 euro, o 38 euro al mese, quindi senza distinzione IVA, ed i contratti sono fatti in questo modo, quindi l'aumento di IVA a rigore di contratto se lo subisce l'azienda che invece, in virtù della campagna messa in piedi vorrebbe riversarlo sugli utenti.
2) sancisce che la pay-tv è un servizio come la parcella di un professionista, come l'operato di un estetista, o come il fitto di un DVD.
Personalmente, se potessi modificare il D.L. aggiungerei che per i contratti in essere si fa espresso divieto di aumentare le tariffe agli utenti, e l'aumento dell'IVA sono assolutamente a carico dell'azienda.
Poi ognuno è libero di fare le proprie speculazioni, però credo che chi spenda 30 euro al mese per un abbonamento alla pay-tv non può lamentarsi.