Le ombre (digitali) della notte
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Le ombre (digitali) della notte
Da alcune settimane ombre misteriose si aggirano nella notte sul versante nord dell’Appennino, da Piacenza sino alle vette che dietro San Marino guardano al mare Adriatico.
Cosa fanno? Rubano.
Cosa? Impianti di trasmissione televisiva in tecnica DVB-T. Cioè impianti per il digitale terrestre.
Chi sono, e perché lo fanno? Saperlo è difficile, ma senza essere poliziotti si può ragionare sul COSA rubano per ipotizzare a COSA e forse a CHI serve ciò che rubano.
Intanto la cronaca: non stiamo parlando di un furto isolato. Da est a ovest la “banda dei trasmettitori” ha visitato due volte le postazioni televisive di Montegrimano nelle Marche, poi è ricomparsa a Pediano e sui calanchi di Mezzocolle, nel comune di Imola, e ancora, proseguendo paralleli alla via Emilia, a monte Oggioli nel bolognese, al confine con la Toscana, a Castel del Rio, a Poggio Barone, nel comune di Porretta Terme. Infine, due notti fa, hanno svuotato diverse postazioni a Pigazzano, in provincia di Piacenza.
Si tratta di furti a postazioni di importanti televisioni nazionali e locali, che recano la stessa firma. I malviventi non forzano le porte di accesso dei locali che contengono le attrezzature; entrano dalle aperture dei sistemi di ventilazione e condizionamento dopo avere tolto le protezioni, oppure smontano intere pareti dei box di cui conoscono evidentemente gli elementi di solidità e di debolezza.
La cosa più curiosa è che una volta all’interno le nostre ombre non rubano tutto, e non rubano necessariamente ciò che è più costoso e rivendibile sul mercato. No. Si limitano a prelevare impianti a moduli per ponti televisivi a microonde. Quindi demodulatori, eccitatori, piloti, finali di potenza, se autonomi e non collegati ad altri macchinari.
NON rubano impianti radiofonici, NON rubano impianti di trasmissione o di ricezione televisiva analogica, NON rubano impianti satellitari. A Pigazzano di Piacenza è stato abbandonato penzolante, collegato solo al cavo che porta al traliccio delle parabole, un ricevitore satellitare di grande valore economico. Non interessava; sono stati invece asportati dei piccoli moduli adatti alle trasmissioni digitali terrestri.
Appunto: ovunque i ladri, in queste postazioni, hanno rubato SOLO impianti per le trasmissioni televisive digitali terrestri.
Dove cercheranno di rivenderli? Proprio in queste settimane è in corso, tra mille problemi, l’ultima fase dello switch off, cioè la transizione al digitale terrestre, che interessa il nostro paese. A passare al nuovo sistema sono diverse regioni del sud: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. Più di cento emittenti, centinaia e centinaia di postazioni e di tralicci per le trasmissioni, dove vengono e verranno smontati e messi in cantina i vecchi impianti analogici e sostituiti dai nuovi ponti digitali.
L’idea che qualcuno possa averci visto un business (acquisto di notte al nord senza passare alla cassa e rivendo a buon prezzo di giorno al sud) sfiora più di un tecnico e di un operatore televisivo. Comunque sia, le nostre ombre notturne non sono furfantelli sprovveduti e “fai da te”. A Pigazzano di Piacenza, nell’ultimo raid, i telecontrolli degli impianti di La7, Telecolor, eccetera si sono spenti tutti contemporaneamente alle 4 e 12 minuti della notte. Eppure gli impianti erano custoditi in quattro box distinti e distanti almeno 200 metri l’uno dall’altro. Quindi c’erano quattro squadre di ombre al lavoro. Hanno agito in contemporanea, sapendo cosa fare e cosa portare via. In pochi minuti hanno finito il lavoro e si sono volatilizzate. In silenzio.
Professionisti.
Da film..... "
http://www.telereggio.it/2012/05/22/le-ombre-digitali-della-notte/