E sarebbe saggio. Ma questa media company (al di là che a quanto pare NON PUÒ commercializzare diritti tv per le serie A) alla fine da chi è composta? Il 25% dei voti sarebbe dei fondi. E il restante 75 non sarebbe comunque dei club di serie A?
La media company avrebbe un Consiglio di Amministrazione, composto da 13 membri: 6 scelti dai fondi, 1 sarebbe De Siervo (attuale ad della Lega Serie A), e gli altri 6 già designati sarebbero Agnelli (Juve), Campoccia (Udinese), De Laurentiis (Napoli), Fenucci (Bologna), Fienga (Roma) e un ultimo (che va ancora votato) che dovrebbe essere o il consigliere della Sampdoria, Gianluca Vidal, oppure l'ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali.
Poi ci sarebbe il presidente della media company, Paolo Dal Pino.
L'amministratore delegato della media company verrebbe scelto dai fondi.
In Assemblea di Lega Serie A 75% voti ai club di Serie A, 25% media company (quindi anche fondi).
E' proprio su questo aspetto che vari presidenti vorrebbero rivedere l'accordo, ritengono che il 25% sia troppo.
Agnelli inizialmente era d'accordo per i fondi, nonostante la clausola anti-Superlega, perchè saremmo vicini alla riforma della Champions dal 2024 (che potrebbe abbastanza soddisfare le richieste dei grandi club).
Poi ha "cambiato idea" sui fondi nel frattempo per il semplice fatto che Dazn avrebbe fatto un'offerta molto alta per i diritti d'archivio della Juve (oltre che a quelli di Inter e Milan) e questo l'ha convinto a mollare il progetto media company.
De Laurentiis invece era contrario ai fondi, ma nel frattempo l'avevano convinto appunto dandogli il posto nel cda della nuova media company e con la prospettiva ("allettante" per lui) del canale della lega. Ora, come al suo solito, ha cambiato idea di nuovo vedendo l'offerta di Dazn.
Campoccia (Udinese) ha seguito Agnelli e De Laurentiis nel cambiare idea come un cagnolino, mentre Fienga e Fenucci sono rimasti "fedeli" all'accordo con i fondi per la media company. Così come Dal Pino (che ne diventerebbe presidente).
L'unico coerente in tutta questa vicenda dei fondi e della media company è stato Lotito paradossalmente: sempre contrario ai fondi fin dall'inizio (infatti non gli verrebbe dato alcun posto nella media company) ed è uno dei motivi per cui non appoggia più il suo ormai ex-"fedelissimo" Paolo Dal Pino (lui l'aveva scelto come presidente della Lega Serie A...)
P.S.: la questione sulla commercializzazione dei diritti tv è un po' nebulosa, perchè in teoria la legge Melandri dice che deve essere l'organizzatore della competizione (quindi la Lega Serie A) a venderli. Ma non specifica mai le modalità, come farlo... la media company sarebbe un soggetto creato dalla Lega Serie A stessa e di proprietà (per la maggioranza assoluta del 90%) della Lega Serie A...
Boh. Non so sinceramente se è fattibile o meno...