proviamo a fare una riflessione terra terra...visto che il nostro sistema energetico lo conoscono bene pochissime persone

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da noi, diciamo che il fabbisogno è soddisfatto per un 40% dal petrolio, un 30% dal gas e il rimanente da idro, solare, eolico etc.etc.
entro una 40a d'anni (per i più pessimisti) o una 70a (per i più ottimisti) il fabbisogno derivante dai giacimenti si ridurrà a volumi irrisori.
o meglio non sarà conveniente estrarre (da rocce di montagne, sabbie bituminose, fondali marini). senza parlare dei danni ecologici.
quindi dove trovare quel 70% che ci mancherà?
come il nucleare, anche l'alternativo produce scorie, inquinamento, brucia petrolio e occupa spazi enormi.
quindi che fare? provare come dicono certi premi nobel? ricoprire intere pianure di specchi, pale eoliche o bucherellare mezz'italia per trovare vapore?
Ormai, anche considerando i 40 anni alla fine del petrolio, siamo in estremo ritardo specie perché,
rispetto ad altri paesi non possiamo contare sull'atomo. e dipendiamo al 70% da energia importata!
20 anni per una centrale? saremmo al pelo visto che nel frattempo i consumi aumenteranno e dovremmo "riconvertire" tutti i motori termici in elettrici...
insomma bisognerebbe sopratutto muoversi,
diversificando i sistemi energetici, ma muoversi in fretta.
certo, se le decisioni sul nostro futuro energetico le demandiamo a referendum popolari influenzati da discussioni televisive, con "esperti"
che prendono i dati da siti di controinformazione... lo vedo molto nero.
p.s. ricordate quant'è facile premere un interruttore, girare una valvola, accendere una fiamma...e avere energia.
senza una decisione lungimirante diventerà un gesto sempre più difficile!
