La larghezza di banda di una yagi va considerata in percentuale rispetto alla frequenza in uso.

Una Yagi ottimizzata per guadagno e rapporto A/I ha una banda passante utile inferiore al 4%, anche meno se aumenta il numero dei direttori.
Come nei filtri, si possono usare particolari accorgimenti per diminuire il Q degli elementi parassiti ed allargare la banda, ad esempio aumentandone il diametro, ma con un basso Q l'energia re-irradiata da direttori e riflettori (che arriva con l'opportuna fase al dipolo insieme al segnale diretto) è minore e quindi diminuisce il guadagno in assoluto. (ovviamente, se diminuisce il guadagno, diminuisce anche il rapporto A/I per i segnali dal retro)
E' intuitivo che quando ci si "allarga" a più canali, guadagno e rapporto A/I iniziano a discostarsi parecchio dai migliori possibili per quella dimensione d'antenna. (lunghezza)
In VHF, specie in banda I e II il progetto di un'antenna yagi televisiva doveva tenere conto della larghezza di banda necessaria del singolo canale.
In UHF, nelle yagi a larga banda il riflettore lineare (risonante) non è applicabile e viene sostituito da cortine di elementi o griglie. Lungo il sostegno dell'antenna, non tutti i direttori lavorano su ogni frequenza della banda, mentre il loro posizionamento non è quello ottimale, o per lo meno non lo è su molte parti della banda. Inoltre, proprio per queste ragioni, guadagno e lobo delle yagi a largabanda cambiano in funzione della frequenza.
areggio ha scritto:
E poi fra l'altro (lo dico da ignorante, sicuramente Tuner, Billy o altri mi potranno correggere) tecnicamente la larga banda è comoda ma è un abominio, perchè la Yagi è sintonizzata su una frequenza ben precisa (volendo già un canale TV sarebbe troppo largo...)