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Ospite
Si inizia con le prime autocertificazioni e tra un po' vedrete sarà lockdown nazionale.
Per me comunque ci si sta marciando un po' troppo.
Per me comunque ci si sta marciando un po' troppo.
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A marzo abbiamo chiuso con 800/900 persone in terapia intensiva, non 4000E qui mi autoquoto,
Quanti posti ci sono attualmente divisi per regione e in tutt'Italia di TI e SI, tenuto anche conto della riorganizzazione (aumento posti letto) delle varie regioni a livello sanitario?
Quanti posti c'erano disponibili all'epoca?
Quant'è la durata media delle ospedalizzazioni ora e all'epoca in TI e SI?
Se all'epoca avevamo avuto un picco di 4.000 TI ora già con poco più di 2.000 posti occupati (solo covid) iniziamo già a chiudere tutto?
Qualcosa non mi torna.
Si inizia con le prime autocertificazioni e tra un po' vedrete sarà lockdown nazionale.
Per me comunque ci si sta marciando un po' troppo.
La chiave di tutto è anticipare i provvedimenti, non aspettare di vedere come va per poi decidere: a quel punto sarebbe troppo tardi.
Allora non mi spiego questo grafico, redatto da SkyTG 24A marzo abbiamo chiuso con 800/900 persone in terapia intensiva, non 4000.
Al 3 aprile eravamo chiusi già da un pezzo. Purtroppo dopo la chiusura i numeri sono peggiorati anche parecchio (ovviamente, non è un interruttore che blocca tutto subito)Allora non mi spiego questo grafico, redatto da SkyTG 24
https://static.sky.it/images/skytg2...siva/09_ANDAMENTO_TERAPIA_INTENSIVA_17_10.jpg
A marzo abbiamo chiuso con 800/900 persone in terapia intensiva, non 4000.
Se aspettiamo 2300 o 3000 o quello che sarà(bisogna vedere se il numero è giusto e se sarà interpretato a livello di zone), già è un numero molto più alto.
In più stavolta è sparso per tutta Italia purtroppo e non è un dettaglio.
Avere più posti in terapia intensiva non significa poterli riempire tutti prima di fermarsi, perché purtroppo se vuoi invertire il trend devi partire prima(ci vogliono settimane e settimane) o addirittura subito ma so che non abbiamo un sistema sociale che accetterebbe questo o che potrebbe soprattutto sostenerlo economicamente.
Questo anche perché mandare in tilt il sistema sanitario, provoca danni enormi anche a tutto il resto delle patologie esistenti, tutto il resto che c'è da curare. E purtroppo probabilmente non esiste neanche il personale che possa reggere certi numeri. Vi ricordo in che stato lavoravano quelli presenti a marzo e ad aprile.
Io spero si possa scongiurare ma purtroppo quando si dicevano certi numeri già 2/3 settimane fa, non era perché siamo degli uccelli del malaugurio ma perché il trend purtroppo rischia di portarci a quello.
In Francia oggi arriveranno proprio intorno alle 2300 t.i.
Ps= poi magari proveranno altre forme di stop prima, come già stanno facendo ma se non bastano prima o poi... c'è poco da fare purtroppo. Speriamo di no
Qualcosa non mi torna comunque, visti i dati della scorsa primavera.
Certo comunque con all'epoca con più di 4.000 posti occupati e (diciamocela tutta) non sapevano anche come curarli, comunque i pazienti avevano accesso alle cure.Al 3 aprile eravamo chiusi già da un pezzo. Purtroppo dopo la chiusura i numeri sono peggiorati anche parecchio (ovviamente, non è un interruttore che blocca tutto subito)
Infatti, e mettiamoci la prevenzione che c'è ora (mascherine, gel e tutto il resto) e il numero di tamponi (seriologici e tutto il resto) che si fanno ogni giorno.Ma i ricoveri e le terapie intensive raddoppiavano ogni 2-3 giorni a marzo.
Ad esempio, vorrei ricordare che all'11 marzo in Lombardia (la regione più martoriata nella scorsa primavera) c'erano 560 pazienti Covid in terapia intensiva e quasi 4000 ricoverati. Ora sono 134 e 1.521 e l'attuale velocità di crescita dei ricoveri non è minimamente paragonabile a quella di marzo.
Anche perchè (dati report ISS di 3 giorni fa) circa il 56 % sono asintomatici e un altro 37% circa sono con sintomi lievi che durano qualche giorno e non hanno bisogno minimamente di cure ospedaliere (anche se poi molti di questi ci vanno lo stesso in ospedale perchè "dicono" che non ha un domicilio adeguato per isolamento...)
Solo lo 0,7% degli attuali positivi necessita di terapia intensiva (al 3 aprile eravamo al 4,7%, nelle settimane precedenti era anche peggiore questa percentuale...)
Così come solo il 5,8% degli attuali positivi necessita di ricovero in ospedale (al 4 aprile eravamo al 32%! Con percentuali anche peggiori nelle settimane precedenti...)
Ha ragione Vianello quando dice
Infatti, e mettiamoci la prevenzione che c'è ora (mascherine, gel e tutto il resto) e il numero di tamponi (seriologici e tutto il resto) che si fanno ogni giorno.
"" Perché sappiano che non tutte le regioni sono messe alla stessa maniera.Stiamo parlando di un articolo di today, ricordiamocelo, non sappiamo quali sono i numeri esatti.
E soprattutto dipende da come ci arrivi come ho scritto sopra, con che curva.
È vero quello che scrive Willie, che al tempo la curva era orribile ma infatti dipende da che curva ci sarà, però per frenarla qualcosa devi fare, altrimenti se rimane anche ad una velocità di progressione costante, seppur molto più lenta, alla fine arrivi a dei numeri che non riesci a reggere.
Perché quello di cui parla giustamente Vianello sopra, cioè prendere i pazienti prima o testarli prima, curarli meglio(anche se una cura esatta non c'è ahimè, ricordiamocelo)ecc, lo puoi fare se i numeri te lo permettono. Se salgono troppo e il sistema va sotto stress, non ce la fai più a fare quello e ricominci a prendere le persone in ritardo. Già in alcune zone sta succedendo purtroppo. Perché sappiano che non tutte le regioni sono messe alla stessa maniera.
Vedremo, io spero sempre nel caso negativo che si riesca ad andare a zone e non a farlo generale, però dipenderà dai numeri, dalla curva e da quanto margine ha il sistema.
Ps=su gel, mascherine e il resto certo ma da se non bastano purtroppo, aiutano ma non bastano
E poi l'ultima cosa, ricordiamoci sempre che siamo al 22 ottobre purtroppo, non a marzo o ad aprile e ci aspettano tanti mesi al chiuso davanti e cambia molto ahimè
Questa è una delle cose più rilevanti, il periodo invernale che ci aspetta è lungo.