URBANO CAIRO, CORRIERE DELLA SERA
«La7 è una rete che nasce in un certo modo – spiega Urbano Cairo, l’editore -, cambiare il dna di un canale molto radicato nell’approfondimento e nell’informazione sarebbe sbagliato, ma cerchiamo nuove aperture. La gente ha voglia di divertirsi, sorridere. Stiamo mettendo a punto questo talent per comici, Eccezionale veramente , che partirà a marzo. Diego Abatantuono sarà il presidente della giuria, con lui c’è anche Paolo Ruffini
L’ultimo tentativo, «Il boss dei comici», è durato solo due puntate. Non è un azzardo riprovarci? «Era un esperimento, probabilmente il fatto che fosse una parodia del talent e non un talent vero e proprio ha spiazzato lo spettatore».
Due anni fa avete provato la via della cronaca con Salvo Sottile, ma poi l’avete abbandonata. È un capitolo chiuso? «No, perché penso che ci siano spazi per la cronaca, che per certi versi è un prolungamento dell’attività informativa di stampo politico. Credo sia giusto tornarci, anche se non nel brevissimo periodo, ma mi sembra un filone su cui è opportuno ragionare. È un allargamento dei temi da trattare che si aggiunge a quello che già facciamo».
Dunque non si è pentito di aver puntato così tanto sui talk show? «No, i talk rimangono importanti. Il tema non è se fare o meno i talk, ma il modo in cui li realizzi: Floris ha cambiato completamente diMartedì rispetto a quando partì: lo scorso autunno il confronto con Ballarò cominciò con un 15 a 0 (ovvero nelle prime 15 puntate ci hanno battuto in share 15 volte). Quest’anno su 14 sfide ne abbiamo vinte sei, e otto Ballarò . È una partita aperta. I nostri talk crescono tutti: diMartedì fa più 21% rispetto alla scorsa stagione, La Gabbia +20%, Piazzapulita e Otto e mezzo +10%, sono dati molto lusinghieri. Significa che l’interesse rimane molto forte».
Un bilancio di fine anno? «Quando sono arrivato l’azienda perdeva 100 milioni abbondanti l’anno, ora la rete è a break even senza che nessuno dei 450 posti di lavoro sia stato toccato. Da luglio cresciamo ogni mese negli ascolti rispetto all’anno scorso e anche la raccolta pubblicitaria a dicembre cresce di oltre il 10%».
Tra Rai, Mediaset e Discovery chi sta facendo meglio sul digitale? «Non voglio dare pagelle. Il tema è che ogni canale ha 24 ore da riempire: il numerino magico è 8.760, ovvero il monte ore di un anno. Offrire contenuti per 8.760 ore non è banale. Noi lo facciamo con molte produzioni originali, siamo la seconda tv italiana per ore di diretta: oltre 12 ore al giorno, 85 a settimana».
C’è stato qualche inceppamento tecnico. Il più tartassato è stato Mentana . «Facendo 12 ore di diretta al giorno qualche volta può starci che qualcosa non sia esattamente perfetto, ma il livello di errore è assolutamente e ampiamente nella norma».